Walt Disney aveva già parlato di diverse tecnologie nel suo film del 1959. Vuol dire che Disney disponeva di buone informazioni. Anche un documento del 1949, LE POSSIBILITÀ DI MODIFICARE TEMPESTE DI FULMINI… dimostra che si stava lavorando in più direzioni. I tempi in cui ci si affidava alle danze rituali per inviare energie al cielo sono ormai lontani, oggi i mezzi sono altri. Le energie dirette fluiscono attraverso strumenti tecnici. 

L’articolo che segue è del 2010.

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Così fanno piovere con i raggi laser – Ci sono riusciti in Germania

La fantascienza, le leggende urbane e le teorie del complotto raccontano spesso di esperimenti scientifici per controllare il clima o indurre effetti devastanti in determinate aree del pianeta. Come le famigerate scie chimiche ed altri segretissimi progetti militari, ma l’ultima notizia del filone ha solide basi scientifiche. Un team di ricercatori svizzeri e tedeschi è riuscito a creare delle nuvole a richiesta, proiettando uno speciale raggio laser durante un’esperimento in laboratorio e nei cieli di Berlino.

La luce del laser dà il via alle gocce di pioggia”

Soluzione cristallina – L’idea alla base è una novità. Finora infatti per far piovere o per diradare le nubi era noto come si potessero spruzzare nell’aria alcune sostanze chimiche. Ad esempio fin dagli anni ’70 è stato sperimentato come i cristalli di ioduro d’argento, spruzzati all’interno di una nube, ne trasformino le caratteristiche: l’acqua della nuvola si addensa intorno ai microscopici cristalli, diventando pioggia.

Atomi in subbuglio – La soluzione adottata a Berlino invece punta sulla luce: un raggio laser concentrato è stato proiettato in una speciale camera, piena d’aria con un alto tasso di umidità e a una temperatura di 24 gradi centigradi sotto allo zero termico. Gli atomi colpiti dalla luce generano una reazione chimica, che crea nell’aria delle particelle che fungono da seme per creare le gocce di pioggia.

Anche all’aria aperta – In laboratorio l’esperimento è riuscito, tant’è che in una giornata dell’autunno berlinese i ricercatori hanno riprovato l’esperimento in cielo, sparando il raggio a 60 metri di altezza. Ad occhio nudo il risultato non era visibile, ma gli strumenti hanno registrato una maggior concentrazione di pioggia nell’aria dove il laser era stato proiettato. Basta danze, nell’epoca del 2.0 i temporali si fanno con i fasci di luce.

4 maggio 2010

FONTE https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/cosi-fanno-piovere-con-i-raggi-laser

A Dubai stanno facendo piovere con dei droni che sparano laser alle nuvole

Per tutti questi motivi, negli ultimi anni gli Emirati Arabi Uniti hanno investito in nove progetti per la generazione artificiale della pioggia, costati in totale 15 milioni di dollari. La tecnologia utilizzata per la produzione della pioggia non è del tutto dissimile dall’inseminazione delle nuvole, che è stata utilizzata negli Stati Uniti dal 1923 per combattere periodi prolungati di siccità. La semina delle nuvole richiede ioduro d’argento frantumato, una sostanza chimica utilizzata in fotografia, per aiutare a creare ammassi d’acqua nell’aria. I critici della tecnologia dei droni temono che la generazione artificiale della pioggia possa involontariamente causare massicce inondazioni e si preoccupano anche di una possibile futura privatizzazione di questa tecnologia. VEDI QUI 

SPARARE RAGGI LASER NEL CIELO PER PROVOCARE LA PIOGGIA

DISNEY’S TOMORROWLAND 1959 : COME POSSEDERE IL TEMPO

LE POSSIBILITÀ DI MODIFICARE TEMPESTE DI FULMINI NELLE ROCCE SETTENTRIONALI

Documento del 1949

PREMESSA


Da quando, il 13 novembre 1946, il dottor Vincent J. Schaefer ha seminato per la prima volta una nuvola con ghiaccio secco e ha provocato la caduta di neve al suolo, praticamente tutti si sono interessati a questa straordinaria possibilità di “far piovere”, in particolare le agenzie di protezione delle foreste per la possibilità di far precipitare sulle fiamme le nuvole che passano sopra un incendio boschivo.
Alla riunione del dicembre 1947 della Western Forestry and Conservation Association è stata approvata una risoluzione che sollecitava la ricerca a indagare su questa possibilità.
Nel febbraio 1948 H. T. Gisborne, capo della Divisione di Ricerca sugli Incendi, si recò dal dottor Schaefer, chimico ricercatore della General Electric Company, nel suo ufficio di Schenectady, New York. Il dottor Schaeferne ha assicurato a Gisborne di essere convinto che il dry-icing potesse essere utilizzato per produrre umidità da alcuni tipi di nuvole. Tuttavia, quando ha saputo del gran numero di incendi da fulmini che i forestali devono combattere, ha detto che “Può darsi che il dry-icing sia altrettanto o più vantaggioso per voi, riducendo o addirittura bloccando la formazione di fulmini in singole nuvole”. CONTINUA

https://www.fs.usda.gov/rm/pubs_exp_for/priest_river/exp_for_priest_river_1949_schaefer.pdf

IL CONTROLLO DEI FULMINI CON IL LASER (ARTICOLO 1997)

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