“Cambiare il campo”: 90 organizzazioni e oltre 300 persone alla conferenza contadina di Roma

Oltre 300 persone appartenenti a più di 90 organizzazioni contadine, ambientaliste, dei lavoratori, dell’economia solidale, dai movimenti per la giustizia climatica (ndr in questo caso vedono bene), dall’accademia e da collettivi autorganizzati hanno preso parte alla conferenza contadina “Cambiare il campo” che si è tenuta a Roma dall’1 al 3 marzo. E dal 20 al 28 aprile prevista una settimana di mobilitazione.  (ndr: in specifico a questo link trovate notizie sulla mobilitazione nazionale: https://cambiareilcampo.noblogs.org/mobilitazione-nazionale/)

 AGRICOLTURA CONTADINA 

Organizzata da un collettivo promotore, con il supporto del Centro Internazionale Crocevia e il contributo dell’Agenda Ecologia di Unione Buddhista Italiana, la conferenza si è data l’obiettivo di mettere a confronto esperienze, bisogni e soluzioni dal basso per favorire la convergenza di attori che rappresentano un’alternativa già esistente ma sottovalutata al sistema agricolo industriale. «L’attuale modello, basato su monocolture, chimica di sintesi e ipermeccanizzazione, è responsabile della perdita di biodiversità agricola e alimentare, legato a logiche di standardizzazione e de-stagionalizzazione tipiche della grande distribuzione, corresponsabile della crisi climatica e della strutturale precarietà del lavoro bracciantile – spiegano i promotori, molto soddisfatti del successo ottenuto dall’iniziativa alla quale ha preso parte anche Terra Nuova – A questa visione, la conferenza contrappone la forza delle più avanzate pratiche ecologiche nella produzione del cibo, che fanno riferimento all’agroecologia e al concetto di sovranità alimentare coniato dai movimenti contadini internazionali. Queste esperienze sperimentano forme comunitarie e territoriali di economia sociale e solidale, di cura gli ecosistemi, dei diritti sociali e della biodiversità».  

«L’Unione Buddhista Italiana ha sostenuto con convinzione la prima conferenza contadina, che ha visto una partecipazione straordinaria di persone che traducono l’ecologia profonda in azione quotidiana sui campi – spiega Silvia Francescon, responsabile dell’Agenda Ecologia di Unione Buddhista Italiana – Il nostro impegno è a fianco di chi incarna l’economia della cura: la cura della biodiversità e delle relazioni ecologiche, la cura di un lavoro che dà valore alla dignità delle persone e che promuove un’agricoltura estensiva, non intensiva, un’agricoltura che rigenera e non desertifica, che si fa custode di saperi, non di monocultura. In questi giorni abbiamo assistito a un desiderio di vicinanza delle persone e delle comunità contadine che si è già trasformato in convergenza su proposte concrete. Come Unione Buddhista Italiana rinnoviamo l’impegno a sostenerle e a continuare a diffondere la cultura dell’agroecologia anche attraverso le scuole contadine che sono al centro della nostra azione di cura».

L’impegno emerso dalla tre giorni è quello di «concretizzare la convergenza dei tanti attori del cambiamento verso un’assemblea permanente delle realtà organizzate, capace di azioni concrete e capaci di incarnare una narrazione e un modello diverso, volto a rispondere alle sfide della crisi climatica, economica e di democrazia che oggi attanagliano il nostro paese e il pianeta in generale» spiegano i promotori. 

«In questi ultimi mesi abbiamo visto un’accelerazione da parte dei gruppi di interesse dell’agroindustria per far fallire le spinte verso una transizione dell’agricoltura – dice Stefano Mori, coordinatore del Centro Internazionale Crocevia – Per questo è stato importante sostenere l’incontro di tutte le realtà che in Italia realizzano ogni giorno una visione diversa. La conferenza contadina è un primo passo per dimostrare che l’alternativa non è solo possibile, ma è già in atto. Il processo di convergenza verso forme di coordinamento nazionale tra queste esperienze è ciò che serve per mostrare che non si tratta di esperienze singole e atomizzate, ma di attori del cambiamento con la volontà di modificare gli attuali rapporti di forza».

La prima proposta è già in campo: una mobilitazione per fermare la deregolamentazione dei nuovi OGM in Italia e in Europa nella settimana dal 20 al 28 aprile sui territori, per arrivare a costruire una mobilitazione nazionale a Roma in maggio.

Chi vuole organizzare una iniziativa può scaricare qui i volantini   e utilizzarli 

Chi ha già organizzato qualcosa e lo vuole segnalare può scrivere a [email protected]

FONTE https://www.terranuova.it/News/Agricoltura/Cambiare-il-campo-90-organizzazioni-e-oltre-300-persone-alla-conferenza-contadina-di-Roma

 

Vorrei segnalare tre bei documentari a riguardo. 

Durante esperienze come volontario in fattorie biologiche nel Mediterraneo, il regista messicano-canadese Raúl Álvarez si imbarca in un viaggio filmico alla scoperta dell’agricoltura biologica e delle tecniche alternative di coltivazione e raccolta sostenibile del cibo, creando un film che ci parla della generosità della Terra, ma anche di una personale trasformazione di vita. https://www.landawakening.com/it/

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