Vale la pena vederlo prima che scompaia.
Un eccellente film sull’allarme climatico e sulle forze oscure che si celano dietro il cosidetto consenso. Rinnomati scienziati discutono dell’assurdità dell’allarmismo climatico.
Il film illustra quanto siano diventati corrotti alcuni aspetti della scienza; l’atto stesso di guardare e condividere dati porta alla censura e all’emarginazione. Martin Durkin racconta come la storia del cambiamento climatico sia anche una vergogna per i media, con la sua fornitura di giornalisti sprovveduti.
Come ha ben dimostrato la Covidstory, la scienza può essere un’impresa molto fallibile.
Il film di Martin Durkin lo esprime bene, sottolineando che oggi ci sono più scienziati impegnati sul clima che mai, che sono pagati da più parti e che nel paniere del consenso non c’è spazio per qualcosa che si discosta dalla narrazione familiare.
17 anni fa, Durkin realizzò il film La grande truffa del riscaldamento globale, e la reazione era forte. Da allora, non c’è stato un film importante che abbia messo in discussione il “consenso” o che si sia chiesto se stiamo reagendo nel modo giusto.
Secondo Skepictal Science si tratta di un festival della disinformazione, lungo 80 minuti.
La diffusione del film viene ostacolata in tutti i modi e Vimeo sembra essere stata la prima piattaforma video a eliminarlo.
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