Sappiamo che alla fine degli anni ’40 è iniziata una nuova era, l’era atomica, e che parallelamente alla corsa al nucleare è iniziato uno sviluppo che voleva appropriarsi del meteo ed era in gran parte controllato dalle stesse menti. Con i progetti Manhatten 1 e 2 è stato fatto un passo avanti verso il controllo dell’intero pianeta, e il controllo dell’atmosfera era un prerequisito per questo. Mentre gli esperimenti meteorologici e i test nucleari si espandevano, improvvisamente si levò una nuova voce: Qualcuno voleva cambiare il clima. C’è un collegamento?
La CIA ha lasciato nei suoi archivi un memorandum che descrive la possibilità di eseguire una “correzione climatica” nel 1960. Da ricordare Harry Wexler, con le sue varie proposte di modficare il clima della terra. Anche questo è accaduto nei primi anni Sessanta. E Wexler disse: “Il controllo climatico può essere classificato come esercizio ipotetico interessante, ma soltanto fin dove le conseguenze della manomissione degli eventi atmosferici su larga scala possono essere valutate in anticipo. La maggior parte dei progetti che sono stati proposti potrebbero richiedere impegni ingegneristici colossali e comportare il rischio intrinseco di un danno irrimediabile al nostro pianeta”.
Il primo dei riconosciuti scienziati del clima a proporre misure radicali contro il cambiamento climatico è stato un russo, Mikhail Ivanovich Budyko. E questo negli anni Settanta del secolo scorso, quando si temeva un imminente raffreddamento globale. Budyko invece voleva contrastare il riscaldamento.
Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews
Mikhail Ivanovich Budyko[a] (1920 – 2001)
è stato un climatologo sovietico e russo, uno dei fondatori della climatologia fisica. È stato il pioniere degli studi sul clima globale e ha calcolato la temperatura della Terra considerando un semplice modello fisico di equilibrio in cui la radiazione solare in entrata assorbita dal sistema terrestre è bilanciata dall’energia re-irradiata nello spazio come energia termica.
Si ritiene che Budyko sia stato il primo, nel 1974, a proporre il concetto di gestione artificiale della radiazione solare con aerosol di solfato stratosferici, qualora il riscaldamento globale fosse diventato un problema urgente. Questa proposta di ingegneria climatica è stata soprannominata “Budyko’s Blanket” (Coperta di Budyko) in suo onore.
La proposta di Mikhail Budyko di collocare gli aerosol nella stratosfera è stata descritta per la prima volta nel suo libro del 1977 “Climate changes” [Budyko, 1977]. Il libro è apparso originariamente in lingua russa nel 1974. In questo testo che è stato ampiamente citato dai successivi sostenitori della geoingegneria, lo scienziato russo ha proposto di utilizzare voli ad alta quota effettuati da aerei che bruciano circa 100.000 tonnellate di zolfo all’anno per generare e distribuire l’aerosol. Senza elaborare completamente i calcoli, Budyko ha stimato che questo sarebbe sufficiente a raffreddare la Terra di diversi gradi e quindi a compensare completamente gli effetti della temperatura del riscaldamento globale antropogenico. Si sapeva che la soluzione geoingegneristica al riscaldamento globale avrebbe causato la degradazione dello strato di ozono.
Budyko è stato il climatologo sovietico forse più conosciuto in Occidente per il suo contributo alla comprensione del cambiamento climatico. Dal 1954 fu direttore dell’Osservatorio Geofisico Principale (intitolato a A.I. Voeikov) di Leningrado (San Pietroburgo) e svolse un ruolo attivo nel promuovere i programmi climatici sovietici in un contesto internazionale.
L’innovativo libro di Budyko, Heat Balance of the Earth’s Surface (Тепловой баланс земной поверхности), pubblicato nel 1956, trasformò la climatologia da scienza fisica qualitativa a scienza fisica quantitativa. Questi nuovi metodi fisici basati sul bilancio termico furono rapidamente adottati dai climatologi di tutto il mondo. Nel 1963, Budyko diresse la compilazione di un atlante che illustrava le componenti del bilancio termico della Terra….
Nel 1990, Budyko è stato coautore della sezione cinque del primo rapporto di valutazione dell’IPCC, in cui si parlava dell’equilibrio del cambiamento climatico e delle sue implicazioni per il futuro, ed è stato revisore tra pari del rapporto stesso.
Ulteriori informazioni qui
https://en.wikipedia.org/wiki/Mikhail_Budyko
Pubblicazioni principali
Budyko, M. I.: The heat balance of the earth’s surface, U.S. Dept. of Commerce, Washington, 1958.
Budyko, M. I.: Climate and life, Academic, New York, 1974.
Budyko, M. I., G. S. Golitsyn, and Y. A. Izrael. Global Climatic Catastrophes. New York: Springer-Verlag, 1988.
Budyko, M. I., Global Ecology. Progress Publisher Moscow, 1980
Budyko, M. I. and Y. A. Izrael., eds. Anthropogenic Climatic Change. Tucson: University of Arizona Press, 1991.
Budyko, M. I., A. B. Ronov, and A. L. Yanshin. History of the Earth’s Atmosphere. New York: Springer-Verlag, 1987.
Budyko, Mikhail I. “Global Climate Warming and its Consequence.” Blue Planet Prize 1998 Commemorative Lectures . Ecology Symphony. October 30, 1998 [cited May 23, 2002].
SOVIET DEVELOPMENTS IN WEATHER MODIFICATION, CLIMATE MODIFICATION AND CLIMATOLOGY
HARRY WEXLER: DISTRUGGERE L’OZONO STRATOSFERICO PER RISCALDARE LA TERRA
IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.