IL FANGO FERMA LE INDUSTRIE NELLA VALLATA PRATESE – FRUIT VALLEY ITALIANA A RISCHIO

Prato, il più grande centro tessile in Europa, è la zona più colpita dagli eventi estremi di questi giorni. Prato è considerato uno dei più grandi distretti industriali in Italia, e uno dei poli più importanti a livello mondiale per le produzioni di filati e tessuti di lana.

L’alluvione sull’economia: il fango ferma le industrie nella vallata pratese. Beste: “Perduto il 90% dei tessuti”

Attività messe in crisi, fondi invasi dall’acqua e dal fango, macchinari danneggiati. E un’economia regionale in ginocchio. Bilancio drammatico per l’intero sistema produttivo toscano, dal comparto industriale all’agricoltura passando per l’artigianato, dopo l’alluvione che ha sconvolto l’area centro-settentrionale della regione. Confindustria Toscana Nord parla di un quadro disastroso e di danni al sistema produttivo già stimabili, per ora, in diverse decine di milioni di euro. Danni gravi e di enorme estensione, amplificati dalle difficoltà di gestione della fase successiva all’alluvione, con fango e detriti da rimuovere e servizi essenziali — acqua potabile, energia elettrica, reti di comunicazione — assenti o limitati….VEDI QUI 

Sopralluogo shock’

Aziende allagate per l’alluvione, agricoltura in ginocchio: il sistema Toscana è in crisi

Pochi giorni fa una visita particolare. 

Prato, delegazione delle Nazioni Unite e del ministero dell’Industria cinese in visita L’iniziativa si tenuta a Prisma ed è stata organizzata da Next Technology Tecnotessile...

Il fenomeno è noto: a fronte di oltre 193mila residenti, a Prato si contano 38.199 stranieri di cui 20.695 appartenenti alla comunità cinese.

Alluvione Toscana, i cinesi per i cinesi: la Protezione Civile non è italiana ma made in China

 Il presidente Giani: “Faremo della nostra Regione un modello di ricostruzione“.

Quale modello predilige Ciani? Questo accordo  recente da un idea: Emilia-Romagna e Toscana insieme per la sostenibilità e l’innovazione 

Sì, l’Emilia Romagna sta ancora facendo i conti con le devastanti conseguenze del disastro di maggio. 

Fruit valley italiana a rischio

A 5 mesi dalla devastazione in Emiglia Romagna, una manifestazione della Confagricoltura che grida. E cosa chiedono?

La chiamano la «Fruit Valley italiana», e non è un caso. In Emilia-Romagna il centro-nord Italia ha uno dei suoi distretti agricoli più importanti. Qui, le aziende con questa vocazione sono oltre cinquantamila, con un fatturato superiore a cinque miliardi all’anno. Nel 2022 il settore ortofrutta, che in questa Regione conta su oltre 56.600 ettari di superficie coltivata, ha generato una produzione lorda vendibile di 1,2 miliardi di euro. 

Dopo l’alluvione a maggio, si ritiene siano più di cinquemila le aziende agricole finite sott’acqua nella zona più colpita dal disastro.

In ginocchio la fruit valley romagnola. “15 milioni di piante da estirpare” 

Il settore agricolo e ortofrutticolo dell’Emilia-Romagna stava già in crisi  a causa di: siccità, gelate, malattie delle piante, invasione di cimici asiatiche, eventi meteorologici estremi.

«Salviamo la fruit valley»  è il richiamo dell’ azione organizzata da Confagricoltura nel capoluogo emiliano  ” vogliamo armi contro i parassiti e le fitopatie. Gli agrofarmaci non sono veleni. Servono investimenti per il miglioramento genetico e per le biotecnologie. Vogliamo risposte e risorse per ristorare gli ingenti danni subiti. Altrimenti altri frutteti saranno estirpati e sarà una piaga sociale per i nostri territori». VEDI QUI https://www.ilsole24ore.com/art/fruit-valley-italiana-rischio-confagricoltura-lancia-l-allarme-AFQC4PMB

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