Il Pakistan è stato colpito da terribili inondazioni, e più di uno si è chiesto se questi eventi fossero naturali o provocati. L’attenzione di Saba Kirna, laureata presso il Dipartimento di Studi Aerospaziali e Strategici dell’Air University di Islamabad. si è concentrata sul potenziale e sulla concretezza di nuove guerre, attraverso la manipolazione del tempo atmosferico per creare devastazione.VEDI QUI
Il fatto che gli innumerevoli eventi meteorologici estremi di oggi siano tutti attribuiti al cambiamento climatico, questo accade anche a seguito delle catastrofi che hanno colpito il Pakistan, dovrebbe renderci veramente scettici.
Il fatto che le nuove guerre di cui parlano persino alcuni generali abbiano una lunga storia dovrebbe farci alzare le antenne e prestare attenzione a uno strumento che è stato aggiunto nella valigetta degli attrezzi militari fin dagli anni Sessanta.
Di seguito, tornerò sulla più documentata e grande operazione di guerra con l’arma meteorologica. Un articolo in cui mi sono imbattuta getta nuova luce sugli eventi passati e potrebbe far riflettere sul presente.
Un progetto segreto del 1967 che può aver rubato le piogge del Pakistan
Mentre l’India, la Cina e il Pakistan litigano per l’Indo e il Brahmaputra (ndr Il controllo di fiumi chiave costituisce per la Cina una vera e propria strozzatura sull’economia indiana, e rappresenta una minaccia regionale su più vasta scala), c’è un’inquietante risonanza con gli eventi del 1967, quando un progetto segreto può aver portato all’eliminazione delle piogge pakistane.
In una mattina senza nuvole del gennaio 1967, un grande aereo militare statunitense non contrassegnato, con strani serbatoi sotto le ali, atterrò fuori Delhi. La sua missione era tra le più singolari mai tentate da una potenza straniera sul suolo indiano – o meglio, nei cieli indiani.
Il fallimento dei monsoni del 1965 e del 1966 aveva colpito duramente il Paese. Gli Stati più poveri ne hanno sofferto maggiormente, soprattutto il Bihar, dove il fallimento del raccolto di riso ha portato a condizioni simili a quelle della fame. L’India era in ginocchio, alla disperata ricerca di grano; il governo di Indira Gandhi dipendeva quasi completamente dalle spedizioni alimentari degli Stati Uniti ai sensi della Public Law 480.
Era una situazione che il presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson era determinato a sfruttare. Johnson era un uomo complesso e le sue decisioni erano spesso guidate da molteplici fattori. Immerso nel vortice della guerra del Vietnam, vedeva nell’India un possibile baluardo contro l’avanzata del comunismo in Asia, ma non era un alleato come lo era il Pakistan. Così gestì le spedizioni di grano, inviandone quanto bastava e appena in tempo. Gandhi e i suoi consiglieri si sentirono umiliati nel dover ascoltare le lezioni del governo statunitense sulla necessaria riforma agricola. (ndr e qui entra maggiormente in azione la Rockefeller Foundation)
Johnson era convinto che la scienza e la tecnologia potessero risolvere i problemi più urgenti del mondo. E in un progetto di difesa top-secret dell’esercito statunitense, pensava di aver trovato la risposta allo spettro della fame di massa.
Ma non fu certo l’altruismo a spingerlo (ndr tutti ricordano le sue previsioni e promesse anni prima).
Per gran parte del 1965 e del 1966, gli Stati Uniti erano impegnati in uno sforzo altamente riservato per modificare il clima sul Vietnam. Con il nome in codice di Operazione Popeye, l’idea era quella di aumentare le precipitazioni sul sentiero di Ho Chi Minh che passa attraverso il Laos e arriva nel Vietnam del Sud, prolungando così la stagione umida e ostacolando i movimenti dei guerriglieri Viet Cong. La tecnica prevedeva la semina di nuvole ad alta quota con ioduro d’argento, che coagulava l’umidità e produceva pioggia.
Il Segretario alla Difesa statunitense Robert McNamara propose ora di sperimentare questo sistema nei cieli del Bihar e dell’Uttar Pradesh. Se avesse funzionato, gli indiani sarebbero stati perennemente in debito con gli Stati Uniti, oltre ad aver contribuito a scongiurare una grave crisi umanitaria.
Da un punto di vista militare, i dati sperimentali sulla modificazione del tempo in India si dimostrerebbero molto utili per il Progetto Popeye.
La modificazione del tempo era all’epoca illegale negli Stati Uniti e c’era motivo di supporre che l’India fosse usata come esperimento. Tuttavia, la costante pressione diplomatica e il disperato bisogno dell’India di trovare una soluzione al problema alimentare ebbero la meglio.
Iniziò così una delle più segrete e strane collaborazioni tra i governi degli Stati Uniti e dell’India. Indira Gandhi era in paranoia per il fatto che questo non venisse visto come un progetto militare congiunto e non voleva inoltre alimentare le speranze dei suoi connazionali senza avere prove adeguate che la tecnica avrebbe funzionato (ndr. quindi entrambe le parti avevano buone ragioni per nascondere lo svolgimento della sperimentazione).
Con il nome in codice di Progetto GROMET, una task force congiunta iniziò la sua attività all’inizio del 1967. Quasi subito si presentò un ostacolo: non si vedeva una nuvola nei cieli sopra gli Stati obiettivo. Senza la presenza di nuvole, la tecnica non avrebbe funzionato. Tuttavia, furono segnalate alcune formazioni nuvolose sul Punjab, vicino al confine con il Pakistan. L’India e il Pakistan avevano combattuto una guerra di diciassette giorni meno di due anni prima, nel 1965, e date le relazioni difficili tra i due Paesi, era impossibile condurre un esperimento così pericoloso vicino al Pakistan senza informarlo.
Il GROMET rimase in uno stato di attività sporadica nei mesi da gennaio ad aprile del 1967. A quel punto si profilava una decisione: era il caso di lanciarlo per approfittare delle nubi monsoniche che sarebbero apparse di lì a poco? Non farlo avrebbe messo a rischio l’intero progetto. D’altra parte, c’era una grave complicazione. Il monsone di sud-ovest, che si estende sul subcontinente indiano, curva sull’India e poi sul Pakistan. Se GROMET avesse seminato le nuvole di pioggia sull’India e avesse fatto cadere tutta l’acqua sulla terraferma indiana, cosa sarebbe rimasto al Pakistan?
Con lo stato di “paura quasi psicotica del Pakistan nei confronti dell’India, non sarebbe stata una buona idea per i leader pakistani convincersi che l’India stesse cercando di rubare la sua acqua”.
Insieme ad altri potenziali rischi tecnici, legali e morali legati al mantenimento della segretezza su un progetto con ramificazioni così estreme, GROMET si è dovuto arenare.
Eppure, nel giugno 1967, il consigliere scientifico di Johnson, Donald Hornig, informò il Presidente “che un team sponsorizzato dall’USAID si stava dirigendo in India per istituire un programma permanente di modificazione del tempo, nonostante le potenziali complicazioni legali e internazionali”.
Dopodiché ci fu il silenzio. I documenti dell’amministrazione di quel periodo non dicono altro del Progetto GROMET. Quell’estate del 1967 l’India ebbe un monsone abbondante e il Paese si salvò per il momento. Sembra probabile che GROMET sia stato ritirato in silenzio. Tuttavia, il Progetto POPEYE si impegnò attivamente nella modificazione del tempo sul Laos dal 1967 al 1972, con risultati che ancora oggi non sono chiari.
In un momento in cui India, Cina e Pakistan si sfidano sui diritti dichiarati e non dichiarati riguardanti le acque terrestri – l’Indo e il Brahmaputra – il lettore potrà notare un’inquietante risonanza con gli eventi del 1967, quando un progetto segreto avrebbe potuto portare a un faccia a faccia – quella volta per le acque del cielo.
TRADUZIONE A CURA DI NOGEOINGEGNERIA
Questo articolo è tratto in modo significativo da “Prometheus Unleashed: Science as a Diplomatic Weapon in the Lyndon B Johnson Administration” di Ronald E. Doel e Kristine C Harper (Osiris: University of Chicago Press, 2006), che è stata anche la mia fonte quando ho scritto l’articolo di qualche anno fa su questo più importante caso conosciuto di manipolazione meteorologica come esempio di duplice operazione, civile e militare.
Ecco ulteriori dettagli su questi intrecci di interventi, che alla fine hanno portato alla realizzazione della Convenzione ENMOD, ma il problema della segretezza non è stato certo eliminato, ANZI…
GRAZIE PER LA SEGNALAZIONE:
SISTEMARE IL CIELO: LA STORIA ACCERTATA DEL CONTROLLO DEL TEMPO E DEL CLIMA (2)
Pierre St. Amand, direttore della base di China Lake della Marina, (guidò le operazioni GROMET e PopEye)
spiegò alla sottocommissione Pell sull’uso dell’arma meteorologica: ”Un uso strategico sarebbe un uso che tende a sconvolgere l’economia di un altro paese per un lungo periodo di tempo, o a causare danni estesi alle colture di quel paese…” Ancora St.Armand: In un’ottica negativa, potrebbe essere vantaggioso provocare forti piogge durante la stagione della semina per impedire la germinazione e la crescita, e poi provocare una grave e prolungata siccità durante la stagione della crescita in un Paese che dipende da certe colture per l’alimentazione e la valuta estera”. ( Fonte “Is the U.S. Waging Weather Warfare’”, nel numero del 20 novembre 1975 della rivista WIN. Box 54 7, Rifton, NY 12471.
VIDEO DEL CONVEGNO: COSTRUIRE EMERGENZE PER GOVERNARE IL MONDO (15/10 MILANO)
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