Un bel film di anni fa ci diceva come rimuovere la memoria con un clic, cambiare la vita con un click. Hanno lavorato su questo obiettivo, sappiamo di esperimenti terribili.   Qui, però, stiamo parlando di falsi ricordi impiantati. È raccapricciante ciò che questi cervelli mostruosi architettano.

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Ricercatori irlandesi hanno scoperto che possono indurre falsi ricordi mostrando ai soggetti clip deepfake di remake di film che non sono mai stati effettivamente prodotti. Lo riporta un articolo pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One.

Come descritto in dettaglio nel paper, sono stati prodotte clip deepfake provenienti da film inventati, tuttavia abbastanza convincenti da indurre i partecipanti a credere che fossero reali. Alcuni soggetti dell’esperimento sono arrivati ​​​​al punto di classificare i film ritoccati – che includevano presunti remake di film reali come Will Smith protagonista di un Matrix ricostruito – migliori degli originali.

Tale studio ha un avvertimento importante da dare: «i deepfake non erano più efficaci delle semplici descrizioni testuali nel distorcere la memoria», si legge nel documento, suggerendo che i deepfake non sono del tutto necessari per indurre qualcuno ad accettare un falso ricordo.

«Non dovremmo saltare alle previsioni di futuri distopici basati sulle nostre paure riguardo alle tecnologie emergenti», ha detto al Daily Beast l’autrice principale dello studio Gillian Murphy, ricercatrice di disinformazione presso l’University College Cork in Irlanda . «Sì, ci sono danni molto reali causati da deep fake, ma dovremmo sempre raccogliere prove di tali danni in prima istanza, prima di affrettarci a risolvere problemi che abbiamo appena ipotizzato potessero esistere».

I ricercatori hanno mostrato clip di video deepfaked a 436 partecipanti, da Brad Pitt protagonista di Shining a Charlize Theron che interpreta Captain Marvel.

L’effetto è piuttosto convincente, come si vede in una clip di Chris Pratt che prende il posto di Harrison Ford in I predatori dell’arca perduta, condivisa da Murphy su Twitter.

Una media del 49% dei partecipanti è stata ingannata dai video deepfake, mentre il 41% di questo gruppo ha affermato che il remake di Captain Marvel era migliore dell’originale – un film di supereroi contestato per il suo femminismo e per i commenti contro il pubblico fatto dalla sua protagonista Brie Larson.

Tuttavia, una semplice descrizione testuale del deepfake si è rivelata altrettanto convincente, prevenendo qualsiasi preoccupazione per i filmati deepfake che hanno una capacità unica di distorcere i ricordi della realtà.

«Le nostre scoperte non sono particolarmente preoccupanti, in quanto non suggeriscono alcuna minaccia straordinariamente potente di deepfake al di là delle forme esistenti di disinformazione», ha detto Murphy al Daily Beast.

Bisogna realizzare che l’IA generativa diventerà sempre più convincente rendendo facile falsare qualsiasi tipo di film, o di ricordo.

Al di là di questo, l’induzione di ricordi è non solo possibile, ma possibile anche a livello collettivo. Su questo abbiamo un eloquente esempio in Italia.

Per anni milioni di italiani, e non scherziamo, erano convinti di aver udito personalmente Mike Bongiorno dire alla partecipante del suo quiz Rischiatutto, l’indimenticabile signora Longari, di esserle «caduta sull’uccello» (aveva risposta in modo errato ad una domanda ornitologica).

Non era vero niente, ma lo si è appreso solo pochi lustri fa, quando i due comparvero insieme in una trasmissione TV e smentirono questa versione della storia che perdurava da decenni: quelle parole non furono mai pronunciate.

Si consultarono le Teche RAI, era vero: Bongiorno era innocente, nessuna signora Longari era precipitata su pennuti di chicchessia, la colpa probabilmente era di Renzo Arbore che aveva fatto una battuta nella trasmissione L’altra domenica.

Si tratta, decisamente, di una falsa memoria che, artificialmente o meno, si era impiantata nella mente di decine di milioni di cittadini.

Riguardo l’innesto di falsi ricordi, vogliamo ricordare il caso dell’EMDR ossia della tecnica di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari utilizzata da tre decenni in psicoterapia, in particolare nei casi di traumi o disturbi post-traumatici (PSTD). La tecnica ottenne nel 2019 i riflettori della grande stampa perché scambiata erroneamente con un «elettroshock» (anche da un ex ministro, che qualche settimana dopo sarebbe divenuto alleato del partito che accusava di praticarlo) nel celeberrimo scandalo degli affidi.

L’EMDR non è, in nessun modo, un’elettroshock. Tuttavia preoccupa la presenza di un paper scientifico di studiosi dell’Università di Maastrich del 2018 che sostiene che vi sia il «rischio di creare false memorie».

L’esperimento era stato svolto nel 2018 con utilizzando come cavie alcuni studenti universitari nell’ambito di studi sulla disinformazione.

«Utilizzando un paradigma di disinformazione, abbiamo esaminato se i movimenti oculari laterali, utilizzati nell’EMDR, aumentano la suscettibilità ai falsi ricordi. Gli studenti universitari (N = 82) hanno visto un video raffigurante un incidente d’auto» scrivono gli scienziati. «Successivamente, i partecipanti eseguivano movimenti oculari o tenevano gli occhi fermi. Successivamente, tutti i partecipanti hanno ricevuto informazioni errate sotto forma di narrazione di testimoni oculari».

I risultati indicavano che «i partecipanti al movimento degli occhi erano meno accurati e più suscettibili all’effetto della disinformazione rispetto ai controlli».

Fu notato che «i partecipanti che avevano eseguito movimenti oculari [la base della tecnica EMDR, ndr] avrebbero mostrato livelli elevati di accettazione della disinformazione rispetto ai partecipanti al controllo che non si sono impegnati nel compito di movimento degli occhi».

I ricercatori arrivavano a sostenere che il rischio non riguarda solo i media, ma le percezioni dei soggetti singoli e perfino il loro valore legale.

«La nostra scoperta suggerisce che l’EMDR potrebbe presentare svantaggi rischiosi in un contesto di testimoni oculari e pertanto necessita urgentemente di una ricerca di follow-up» scrivono gli studiosi olandesi.

Non c’è quindi da stare tranquilli, nemmeno dentro il vostro foro interiore. Perché il Nuovo Ordine vuole comandarvi il pensieroanalizzarlospiarlo, perfino immettere pubblicità nei vostri sogni, oltre che impiantarvi il famoso chip magari direttamente nel cervello.

Come riportato da Renovatio 21, anche le vostre preghiere, fatte in silenzio con la vostra anima, sono già passibili di arresto.

Perché stiamo entrando nell’era della vera psicopolizia, dove la psiche è, etimoligicamente, l’anima: cioè proprio ciò che il Signore del Mondo vuole da voi.

FONTE

PRONTI PER INTERFACCE NEURALI E “TRASPARENZA CEREBRALE”?

IL CAMPO DI BATTAGLIA DEL FUTURO È IL CERVELLO, UN CAMPO DA TEMPO ATTIVO

PERCHÉ IL CERVELLO GLOBALE DI H.G. WELLS E L’UMANO HACKERABILE DI YUVAL HARARI NON AVRANNO SUCCESSO

 

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