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Armare l’Ucraina e la creazione di una “Nato Mondiale” erano le due risposte immediate all’invasione russa. Alla luce di questo il Segretario generale, il norvegese Jens Stoltenberg, ha presentato ai ministri degli Esteri un cosiddetto “non paper” (un documento non ufficiale e molto riservato ) che ridisegna i confini e gli obiettivi dell’Alleanza. “La guerra – ha spiegato a Bruxelles – può durare mesi, anche anni. Dobbiamo essere pronti ad un lungo confronto”. Oltre l’Ucraina: La NATO ha un piano segreto contro l’asse Cina-Russia: riarmo massiccio del Giappone e nuovi confini. 

In pochissimo tempo è cambiata una quantità enorme di cose. Poco prima dello scoppio della pandemia del Covid 19, la NATO celebrava il suo 70° anniversario e alcuni pensavano che non sarebbe riuscita a durare altri dieci anni. Oggi, piuttosto, sentiamo parlare di Una NATO globale. Una ‘NATO mondiale’, scrive la Repubblica. 

Manlio Dinucci aveva colto i segnali di ‘rinascità’ della NATO, in occasione del Summit del 2021:

La Nuova Carta Atlantica, firmata il 10 giugno a Londra dal Presidente degli Stati uniti e dal Primo ministro britannico Boris Johnson, è un significativo documento politico al quale i media nostrani hanno dato scarso rilievo. La Carta Atlantica storica – firmata dal presidente Usa Roosevelt e dal primo ministro britannico Churchill nell’agosto 1941, due mesi dopo che la Germania nazista aveva invaso l’Unione Sovietica –enunciava i valori su cui si sarebbe basato il futuro ordine mondiale, garantito dalle «grandi democrazie», anzitutto la rinuncia all’uso della forza, l’autodeterminazione dei popoli e i loro uguali diritti nell’accesso alle risorse. …
Il Summit ha dichiarato aperto un «nuovo capitolo» nella storia della Alleanza, basato sull’agenda «Nato 2030». Viene rafforzato il «legame transatlantico» tra Stati uniti ed Europa su tutti i piani – politico, militare, economico, tecnologico, spaziale ed altri – con una strategia che spazia su scala globale, dal Nord e Sud America all’Europa, dall’Asia all’Africa In tale quadro gli Usa schiereranno tra non molto in Europa contro la Russia e in Asia contro la Cina nuove bombe nucleari e nuovi missili nucleari a medio raggio.

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Mentre si presta relativamente molta attenzione ai rapporti prodotti nel quadro del Klaus Schwab Forum, poca attenzione viene data alla tabella di marcia dell’Alleanza Atlantica guidata dagli Stati Uniti. 

Al vertice NATO del 2021 sono stati formulati orientamenti strategici, che ora si stanno manifestando con una evidenza inquietante. I punti principali sono riassunti a partire dal testo di Francesco Gaudiosi:  NATO 2030 – la rinascita dell’Alleanza Atlantica per il prossimo decennio. e l’articolo  La NATO verso il 2030 e oltre di Alessandro Savini

Le principali minacce per la stabilità dell’area euro-atlantica sono rappresentate nel documento in 14 punti, ove sono anche formulate raccomandazioni di cui gli Stati dovrebbero tenere conto nel prossimo decennio. In misura generale, si considera l’impegno della NATO per fare fronte ad un ritorno di una «systemic rivalry», segnata dalla progressiva espansione della potenza cinese su scala mondiale, dall’aggressività russa prevalentemente nell’area caucasica, artica, nel Mar baltico e nel Mare di Barents, dal ruolo delle Emerging and Disruptive Tecnologies (EDTs, vale a dire l’insieme di tecnologie e conoscenze legate all’intelligenza artificiale e al cyberspace), nonché dalle minacce transfrontaliere riguardanti i diversi fianchi dell’Alleanza.

Nato 2030: United for a new era intende in primo luogo aggiornare il NATO Strategic Concept adottato dai capi di Stato e di governo al Summit NATO di Lisbona del 19-20 novembre 2010. In una prospettiva comparata, l’elemento condiviso da entrambi i documenti riguarda il mantenimento dei tre compiti fondamentali della NATO: il ruolo della difesa collettiva ex art. 5 del Trattato, la gestione delle crisi su scala regionale e internazionale, il ruolo della sicurezza cooperativa mediante partnership con altre organizzazioni internazionali e Stati terzi che aderiscono ai criteri di pace e sicurezza collettiva dell’Alleanza1 . I principali elementi distintivi del documento in esame rispetto al NATO Strategic Concept del 2010 attengono al rilancio dell’Organizzazione nel suo ruolo di forum transatlantico per le consultazioni e il dialogo tra Stati alleati, nel riassetto dei principi costitutivi dell’Alleanza, nella definizione dei nuovi cambiamenti geostrategici della Cina e della Russia nello scenario mondiale e, infine, nella necessità di includere la lotta al terrorismo come elemento centrale della NATO. (1)

 La NATO verso il 2030 e oltre

SUMMIT 2021

Molte sono state le decisioni prese e tanti i temi trattati durante il Summit: Afghanistan, Cina, Russia, innovazione tecnologica, cambiamenti climatici, resilienza, burden sharing, rafforzamento delle partnership (tra cui quella con l’Unione Europea), spazio e cyberspazio e NATO 2030. A conferma di ciò basterebbe guardare il Communiqué conclusivo articolato in ben 79 punti nel quale i capi di Stato e di governo alleati hanno tracciato le linee guida per la NATO verso il 2030 e oltre. 

Russia e Cina

La Russia – con la quale le relazioni sono ai “minimi storici dalla Guerra Fredda” – rimane, a causa della sua rinnovata assertività, la minaccia principale per la sicurezza euro-atlantica. A preoccupare l’Alleanza sono soprattutto il crescente rafforzamento militare di Mosca e le attività provocatorie vicino ai confini della NATO, tra cui una serie di esercitazioni su larga scala nonché la modernizzazione del proprio arsenale nucleare che, come si legge nella dichiarazione conclusiva, dispone di una serie di sistemi missilistici a corto e a medio raggio che costituiscono una seria minaccia. Gli alleati, dunque, hanno concordato sull’importanza di continuare con il cosiddetto dual-track approach basato su deterrenza e dialogo: “Manterremo forti la nostra difesa, pur rimanendo pronti a parlare” ha dichiarato Stoltenberg durante la conferenza stampa a margine del vertice, sottolineando l’importanza del NATO-Russia Council per evitare “malintesi ed escalation”.

Le novità principali provengono dalla Cina, dossier sul quale c’è stata una forte convergenza da parte degli alleati rispetto ad altre occasioni passate. Se nel Concetto Strategico del 2010 Pechino non viene mai menzionata e nella dichiarazione di Londra del 2019 le viene riconosciuta la duplice natura di “sfida e opportunità”, nel Communiqué pubblicato ieri i toni sono completamente diversi. “Il comportamento assertivo della Cina presenta sfide sistemiche all’ordine internazionale, alle aree rilevanti per la sicurezza dell’Alleanza e va in contrasto con i valori fondamentali sanciti nel Trattato di Washington”. Modernizzazione militare (tra cui l’espansione dell’arsenale nucleare), cooperazione con Mosca e aumento dell’influenza sullo scacchiere globale sono le principali preoccupazioni alleate. Tuttavia, la NATO – esortando la Cina ad una maggiore trasparenza su una serie di questioni – vuole mantenere un dialogo con Pechino dove possibile, ad esempio sul cambiamento climatico e sul controllo degli armamenti. 

Tecnologia e climate change

Il mantenimento del vantaggio tecnologico è uno degli obiettivi fondamentali su cui la NATO basa la propria capacità di dissuadere e difendersi da potenziali minacce”. Questo è quanto stabilito dal gruppo di riflessione, del quale fa parte anche l’italiana Marta Dassù, nel report NATO 2030: United for a New Era e più volte sottolineato anche dal Segretario Generale Stoltenberg che si è speso molto per un maggiore investimento nelle emerging & disruptive technologies (EDT). A tal proposito, gli alleati hanno deciso l’istituzione del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA) e del NATO Innovation Fund due strumenti fondamentali per garantire e mantenere il vantaggio tecnologico grazie ai quali ci sarà un maggiore contatto con le start-up impegnate nella ricerca e sviluppo delle EDT “in aree chiave per la sicurezza degli alleati”. 

L’Alleanza Atlantica da tempo si è mostrata molto attenta anche nel campo del climate change. L’organizzazione da parte della Rappresentanza Permanente dell’Italia alla NATO – con la partecipazione di Stoltenberg – di un seminario sul rapporto tra ambiente e sicurezza così come la partecipazione del Segretario Generale al Leaders Summit on Climate ne sono una chiara prova. In questo senso, i leader alleati hanno convenuto che affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla sicurezza sarà uno dei compiti cruciali per la NATO che probabilmente troverà ampio spazio nel prossimo Concetto Strategico. Da segnalare è sicuramente la decisione di voler istituire un Centro di Eccellenza in Canada e l’obiettivo di contribuire a ridurre le emissioni e arrivare al Net Zero entro il 2050. 

Cyberspazio e spazio

Grande attenzione anche per l’ambiente cibernetico e quello spaziale riconosciuti come domini operativi alla stregua di terra, aria e mare rispettivamente nel 2016 a Varsavia e nel 2019 a Londra. Per quanto riguarda il cyberspazio, gli alleati hanno approvato la Comprehensive Cyber Defence Policy che sosterrà i tre compiti fondamentali della NATO migliorando, inoltre, la resilienza. In questo senso, è chiaro come l’Alleanza sia fortemente determinata ad impiegare tutti gli strumenti in suo possesso per “dissuadere, difendersi e contrastare attivamente l’intero spettro delle minacce informatiche” comprese quelle condotte come parte di campagne ibride. Se per il dominio cibernetico era già stata riconosciuta la possibilità di attivare l’articolo 5 del Patto Atlantico valutando “caso per caso”, durante il Summit di Bruxelles gli alleati hanno preso una decisione storica allargando la possibilità di invocare tale articolo anche allo spazio: “Riteniamo che gli attacchi verso, dallo o all’interno dello spazio rappresentino una chiara sfida alla sicurezza dell’Alleanza, il cui impatto potrebbe minacciare la prosperità, la sicurezza e la stabilità nazionali ed euro-atlantiche e potrebbe essere dannoso per le società moderne quanto un attacco convenzionale. Tali attacchi potrebbero portare all’invocazione dell’articolo 5”. Il Centro Spaziale in Germania e il Centro di Eccellenza per lo Spazio che sta per nascere in Francia saranno chiamati, a maggior ragione dopo tale decisione, a svolgere un lavoro sempre più importante e decisivo. 

NATO 2030 e Concetto Strategico

Una svolta decisiva è avvenuta anche per la riflessione NATO2030, iniziativa chiave per avere un’Alleanza più forte militarmente e politicamente, la cui attuazione definitiva probabilmente coinciderà con l’approvazione di un nuovo Concetto Strategico. L’ultimo, risalente ormai al 2010, non rispecchia più il mutato contesto di sicurezza in cui si trova e si troverà ad agire la NATO, tanto a livello regionale quanto a livello globale. 

ARTICOLO COMPLETO https://www.geopolitica.info/la-nato-verso-il-2030-e-oltre/

(1) NATO 2030: il rilancio dell’Alleanza Atlantica per il prossimo decennio https://www.osorin.it/uploads/model_4/.files/61_item_2.pdf?v=1612779103

NATO AGENDA 2030

https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_185000.htm

NATO 2030 UNITED FOR NEW ERA

https://www.nato.int/nato_static_fl2014/assets/pdf/2020/12/pdf/201201-Reflection-Group-Final-Report-Uni.pdf

LE 70 CANDELINE (ESPLOSIVE) DELLA NATO | NoGeoingegneria

https://www.nogeoingegneria.com/news/le-70-candeline-esplosive-della-nato/

NEWS

Giovedì 28 aprile 2022, il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, aprirà il vertice della gioventù della NATO – Assicurare il nostro futuro condiviso. Il Segretario Generale parteciperà a una conversazione sull’agenda della Nato, moderata da Lauren Speranza, Direttore del Center for European Policy Analysis (CEPA). La conversazione sarà seguita da una sessione di domande e risposte.

Organizzato in collaborazione con il Centro per l’analisi delle politiche europee (CEPA), il vertice della gioventù della NATO riunirà giovani leader in tutta Europa, Nord America e oltre. Esploreranno le questioni che considerano fondamentali per la sicurezza globale, con contributi di voci diverse e non tradizionali, da attivisti e artisti a leader tecnologici e funzionari della NATO.

Sebbene la piena partecipazione all’evento sia limitata agli ospiti invitati, l’intero vertice della NATO per la gioventù sarà trasmesso in streaming dal vivo sul sito web della NATO .

https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_194885.htm?selectedLocale=en&mode=comunicato stampa

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