È un esperimento di un consorzio europeo volto a usare un potentissimo laser per provocare la formazione di fulmini e impedire di colpire l’aerea protetta. I ricercatori dicono che un singolo impulso alla massima potenza è uguale a quello prodotto da tutte le centrali nucleari del mondo.

All’Università di Ginevra hanno intenzione di controllare i fulmini con un parafulmine laser gigante, pesante 11 tonnellate e montato sulla cima del monte Säntis a circa 2.500 metri di quota.

Il progetto si chiama Laser Lightning Rod ed è guidato da un consorzio europeo che comprende anche ArianeGroup, la joint venture che produce i lanciatori Ariane, e l’azienda tedesca Trumpf, leader della tecnologia nelle macchine utensili e nei laser.

Dopo avere trasportato 29 tonnellate di materiale sulla cima del Säntis, di cui 18 tonnellate di blocchi di cemento per ancorare il l’apparecchio alla base e resistere ai venti che soffiano fino 200 chilometri orari, il laser è stato montato in circa due settimane accanto alla torre di trasmissione radio già esistente alta più di 120 metri.

Sparare un laser contro le nuvole per tenere a bada i fulmini

I fulmini si formano quando la turbolenza all’interno di una nuvola temporalesca scuote violentemente i cristalli di ghiaccio e le gocce d’acqua, sottraendo gli elettroni dai loro atomi e creando zone con cariche elettriche opposte.

Lo scopo del laser è quello di sparare un impulso verso il cielo generando un campo elettrico così forte da strappare direttamente gli elettroni dai loro atomi, creando le cariche opposte necessarie alla formazione del fulmine, che poi viene scaricato sul laser. CONTINUA 

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FULMINI A COMANDO CON IL LASER

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