How Russian Pipelines Heat Up Tensions: From Reagan’s Battle Over Yamal To The European Row On Nord Stream

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Nel 1982, la CIA scoprì i piani della Russia per iniziare a vendere gas all’Europa occidentale. Quando la Russia iniziò a utilizzare il gasdotto, provocò una delle più grandi esplosioni mai viste. L’esplosione fu così grande da essere vista dallo spazio.

Nel 1982, il presidente Reagan firmò un piano segreto per distruggere il gasdotto sovietico in Siberia. “Il risultato fu la più grande esplosione non nucleare della storia”, scrisse il pubblicista americano contemporaneo Ted Rall in un articolo per Counterpunch.

40 anni dopo, è il presidente Biden a non voler mantenere il segreto e ad annunciare pubblicamente di voler distruggere il Nord Stream che trasporta il gas in Europa.

E sarebbero stati i russi stessi a fargli questo favore, facendo saltare il gasdotto?

Questa notizia del 1982 non sembra aver trovato ampia diffusione. Tra i pochi c’è il Washington Post, che ha pubblicato un articolo nel 2004.

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Quando  Reagan approvò il Sabotaggio per distruggere l’ Economia Sovietica

(David Hoffman, http://www.gasandoil.com)

Fu il presidente degli Stati Uniti Ronald Regan ad approvare nel 1982 il piano CIA finalizzato a sabotare l’economia dell’Unione Sovietica: ecco cosa afferma un ex ufficiale della Casa Bianca. Il piano consisteva nell’invio di materiale tecnologico con malfunzionamenti non individuabili, tra cui il software che fu responsabile dell’esplosione di un gasdotto. Thomas Reed, ex segretario dell’Aviazione e membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale, descrive l’episodio in un libro che sarà pubblicato il mese prossimo: At the Abyss: An Insider’s History of the Cold War.Reed afferma che l’esplosione della tubatura siberiana costituisce solo un esempio della “gelida guerra economica” portata avanti dalla CIA contro l’URSS, sotto la direzione di William Casey, nel corso degli ultimi anni della Guerra Fredda.

In quel periodo, gli Stati Uniti tentavano di bloccare l’importazione di gas naturale sovietico nei paesi occidentali. Vi erano sospetti, in oltre, che i Russi volessero rubare un’ampia gamma di tecnologie all’Occidente. Poi, un membro del KGB rivelò l’intera lista della spesa dei sovietici e la CIA, subito, spedì loro il software danneggiato, facendo in modo da nascondere il baco.
Reed scrive: “Lo scopo era quello di distruggere la fornitura di gas dei sovietici, i loro guadagni provenienti dalle forti monete occidentali e l’economia interna russa. Il software per le tubature, che gestiva pompe, turbine e valvole, fu programmato per saltare dopo un certo intervallo di tempo. Doveva resettare la velocità delle pompe ed le impostazioni delle valvole, in modo da produrre una pressione di gran lunga superiore a quella sopportata dai raccordi e dalle saldature dei tubi”.
“Ne risultò la più grande esplosione non-nucleare mai vista dallo spazio”. I satelliti statunitensi registrarono l’esplosione.

“Anche se non vi furono vittime fisiche, l’economia sovietica ne uscì gravemente danneggiata”.
Reed ha ricevuto della CIA il permesso di pubblicare i dettagli dell’operazione. La CIA scoprì che il KGB era appassionato di tecnologia occidentale durante un’operazione d’intelligence, conosciuta come Dossier Farewell. Alcune parti dell’operazione furono pubblicate nel 1996 in un documento di Gus Weiss, un esperto d’intelligence e tecnologia che ebbe un ruolo fondamentale nel concepimento del piano per l’invio del materiale danneggiato.
Come descritto da Weiss e Reed, nel 1970 le autorità sovietiche istituirono una nuova sezione del KGB, chiamata Direttorato T, per scandagliare il settore ricerca e sviluppo occidentale, in cerca di tecnologie di cui si sentiva un forte bisogno. Spesso le spie del Direttorato T operavano negli Stati Uniti in delegazioni di soviet: durante una visita ad uno stabilimento di Boeing “un ospite russo si applicò degli adesivi sulle suole per prelevare campioni di metallo”, ricorda Weiss nel documento.
Poi, nel 1981, durante un vertice economico in Canada, il presidente francese Francois Mitterrand disse al signor Regan che l’intelligence francese aveva ottenuto i servizi di un agente che chiamavano Farewell, il colonnello Vladimir Vetrov. L’uomo, un ingegnere di 53 anni, aveva l’incarico di valutare le prove raccolte dal Direttorato T.
Vetrov, che, come ricorda Weiss, offrì i suoi servizi per motivi ideologici, scattò foto e fornì alla CIA 4000 documenti sul programma. Il materiale mostrava come i sovietici stessero intraprendendo uno sforzo su larga scala per rubare tecnologie all’Occidente.
“Leggere quel materiale fece avverare i miei peggiori incubi”, ricorda Weiss. I documenti mostravano che i Soviet avevano rubato dati molto importanti. “La nostra scienza aiutava la loro difesa nazionale”.

La lista della spesa russa era inclusa nel Dossier Farewell. Nel Gennaio del 1982, Weiss propose a Casey un piano per spedire ai sovietici del materiale che avrebbe funzionato per un po’, per poi guastarsi.

In precedenza il sabotaggio delle tubature di gas non fu mai rivelato, all’epoca costituiva un segreto da tener stretto.

Il ruolo che ebbero gli Usa e Reagan nel crollo dell’Unione Sovietica è ancora oggetto di dibattito. Alcuni sostengono che il fattore principale fu la linea politica statunitense, altri attribuiscono più importanza ai problemi interni dell’URSS, incluso il declino economico e le rivoluzionarie politiche del presidente Mikhail Gorbachev: glasnost e perestroika.
David Hoffman
28.02.2006
Fonte: http://www.gasandoil.com/
Link: http://www.gasandoil.com/goc/news/ntr41080.htm 

FONTE

 

VEDI ANCHE 

Reagan Approved Plan to Sabotage Soviets https://www.washingtonpost.com/archive/politics/2004/02/27/reagan-approved-plan-to-sabotage-soviets/a9184eff-47fd-402e-beb2-63970851e130/

‘America’s Hidden Stories’ tackles CIA’s alleged involvement in the Trans-Siberian Pipeline explosion of 1982 https://meaww.com/americas-hidden-stories-busting-myth-cia-involvement-trans-siberian-pipeline-explosion-1982

Review of the 1982 Soviet Explosion
Ukhta, Russia

https://blogs.ncl.ac.uk/ghill4/sample-page/review-2/

CYBER WARFARE AND TERRORISM 

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