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Curiosa coincidenza di tempi (e di spazi) con l’entrata in funzione di un nuovo gasdotto. Il “Baltic Pipe”, appena inaugurato, che porterà gas norvegese in Polonia riducendo la necessità di rifornirsi da Mosca. Il nuovo collegamento, che dal Mare del Nord passa dalla Danimarca e arriva in Polonia, entrando a regime dovrebbe trasportare dieci miliardi di metri cubi di gas ogni anno. “Quindi c’è un forte simbolismo”, afferma Tom Marzec-Manser, della società di consulenza energetica ICIS, al Financial Times. «Un crepuscolo per la Russia, una nuova alba per la Norvegia». La Norvegia, è utile ricordarlo, già da alcuni mesi ha scalzato la Russia come primo fornitore di gas europeo. Il “Baltic Pipe” consoliderà questo sorpasso, ed è  molto importante per la Polonia. La Polonia si ritrova oggi ad essere un punto nevralgico nello scacchiere dell’Est europeo e a questo punto anche in Europa.

Un piccolo inciso:si nota fin dall’inizio del progetto Baltic Pipe la presenza di Jens Stoltenberg (vedere a fondo pagina). 

Vince la Norvegia

Gas, chi incassa 80 miliardi: lo scandalo che può far saltare la Ue

In Norvegia il freddo è meno freddo che qui. O almeno lo sarà il prossimo inverno, ché noi già ci prepariamo ad abbassare di qualche grado i caloriferi di casa, tra bollette rincarate che sono un salasso e una crisi energetica senza precedenti, ma loro, a Oslo, a Bergen o a Stavanger, le mani se le sfregano in un altro senso. I norvegesi, infatti, sono sulla buona strada per registrate un’esportazione record di gas nei mesi a venire: è che c’è anche chi ci guadagna dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Le sanzioni contro Mosca, lo stop al Nord Stream, il prezzo del gas ad Amsterdam che oscilla e va sempre più su, modello razzo lunare: ma per quei Paesi che lo estraggono, che lo producono, è tutta un’altra storia. A sentire Frode Leversund, che è l’ad della Gassco, società statale norvegese che gestisce qualcosa come 7.800 km di tubazioni e, in tempi normali, cioè in tempi “di magra”, ne riesce a trasportare cento miliardi di metri cubi verso l’Europa, sarà un autunno eccezionale. E pure qualcosa di più perché «la Norvegia è pronta a garantire ingenti quantità di gas anche nei prossimi anni». A chi? A noi. Ai cittadini, alle imprese, alle ditte del Vecchio continente che una volta detto addio (più o meno a ragione) ai rubinetti del Cremlino, un modo per riempire i condotti lo devono trovare.

DOVE LO PORTANO

La Refinitiv Eikon, azienda che monitora e analizza le informazioni finanziarie, stima che la Norvegia sia già diventata il maggior fornitore di gas d’Europa, superando l’indotto russo persino prima della chiusura del gasdotto Nord Stream 1 di una settimana fa. E fanno affari d’oro, col pandemonio ucraino, alla Gassco: «Quest’ estate», chiarisce Leversund, «abbiamo consegnato ciò che di solito consegniamo nei mesi invernali». In numeri, vuol dire che le forniture di gas norvegese, e solo nel 2022, sono già aumentate dell’equivalente di 60 terawattora, 4,97 miliardi (miliardi) di metri cubi. Soldi sonanti. Gran Bretagna, Germania, Belgio e Francia: ecco dove arrivano, fisicamente, i condotti della Gassco. Tra qualche giorno, poi, scatterà la manutenzione programmata che ridurrà inevitabilmente la loro capacità, ma niente paura (dice ancora Leversund): il sistema «sarà pronto» per affrontare l’inverno entro il primo ottobre.  FONTE 

La storia della lotta per il gas norvegese ( solo alcuni flash)

I primi concetti che indicano la Norvegia come potenziale fonte di gas sono apparsi nel 1991, ma è stato solo nel 1997 che le società norvegesi hanno offerto forniture di gas alla Polonia attraverso la Germania, ma su una base virtualmente inversa. I norvegesi avrebbero dovuto fornire gas alla Germania e in cambio la Polonia avrebbe ricevuto il gas russo dal gasdotto Yamal, in costruzione in quel periodo. Il governo polacco, tuttavia, si adoperò per ottenere forniture dirette attraverso un gasdotto appositamente costruito…

Il 3 settembre 2001 a Oslo, alla presenza dei primi ministri Buzek e Stoltenberg, è stato firmato un accordo commerciale tra la PGNiG e cinque compagnie norvegesi: Statoil, Norsk Hydro Produksjon, TotalFinaElf Exploration Norge, Norskeshell, Mobil Exploration Norway. Il contratto prevedeva la fornitura di 74 miliardi di metri cubi di gas dalla Norvegia alla Polonia. nel periodo 2008-2024. Secondo il contratto, nel 2008 dovevano essere consegnati alla Polonia 2,5 miliardi di metri cubi di gas, poi il volume delle forniture doveva aumentare sistematicamente, per raggiungere il livello di 5 miliardi di metri cubi nel 2011. annualmente. Secondo i primi ministri, l’accordo ha aperto la strada alla costruzione di un nuovo gasdotto…

Il Baltic Pipe è stato inserito dalla Commissione europea nell’elenco dei progetti di importanza comunitaria (PCI)…Articolo integrale 

 Stoltenberg, Segretario generale della NATO e uomo d’affari.

Il suo primo incarico da premier norvegese fu molto breve, dal 2000 al 2001, ma il secondo spaziò dal 2005 al 2013. Sostenitore della privatizzazione della compagnia petrolifera nazionale Statoil, tra il primo e il secondo incarico diresse anche Gavi Alliance, la fondazione finanziata da Bill Gates che promuove la diffusione globale dei vaccini. Ma fu da primo ministro che si distinse per il forte aumento della spesa militare all’interno della Nato. Sotto la sua leadership infatti la Norvegia dei Nobel partecipò alle più grandi esercitazioni militari condotte dall’Alleanza Atlantica dalla fine della guerra fredda, spesso svolte vicino ai confini russi. Non a caso lo Stoltenberg premier appoggiò decisamente l’allargamento della Nato per includere l’Ucraina e la Bielorussia col fine di isolare la Russia. Nel 2014 è stato designato come successore di Anders Fogh Rasmussen alla carica di Segretario generale della NATO e nel marzo 2019 il suo mandato, originariamente in scadenza per il 2020, è stato esteso sino al 2022.

Il suo mandato alla NATO è stato ulteriormente prolungato di almeno un anno e la sua prevista nomina a governatore di Norgen, la banca centrale norvegese che gestisce il fondo di investimento più ricco del mondo, è stata temporaneamente sospesa.

Adesso chiede in veste di segretario della NATO: Stoltenberg a Norvegia, più sorveglianza Nato sui gasdotti

VEDI QUI https://www.nogeoingegneria.com/timeline/personaggi/bill-gates-e-jens-stoltenberg-migliori-amici-per-cosi-dire-grazie-allalleanza-per-i-vaccini-gavi/

Caro energia, gli interessi della Norvegia: ora è primo fornitore di gas alla Ue. In sette mesi 60 miliardi di ricavi, in aumento del 300%

La Norvegia è un’eccezione: nella penisola scandinava, in Europa, nel mondo. 

È uno dei membri fondatori della NATO, mentre i suoi vicini svedesi e finlandesi hanno deciso ora di aderire all’Alleanza, ma non fa parte dell’Unione Europea. Circa cinquant’anni fa i norvegesi hanno scoperto di galleggiare sopra enormi giacimenti e da quel momento è cambiato tutto: per loro, per noi, per il mondo.

La guerra segreta per l’Oceano Artico

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