Un team che si chiama “Dark Crystal” sta lavorando ad un progetto davvero inquietante. Si tratta di un’ulteriore dimensione di conoscenza alle operazioni di sorveglianza e controllo. È veramente impressionante, per non dire altro. I ricercatori hanno avuto l’idea di creare una biomassa contenente cristalli informati e di farla ingerire da zanzare allo stadio larvale: In questo modo, le zanzare si auto-marcano.

*********************

Gli scienziati devono sapere dove si trovano le zanzare per controllare la diffusione di alcune malattie; quindi, inventano uno dei migliori metodi di tracciamento.

Di CRISTINA RAPAGNÀ

Non è facile tracciare l’attività delle zanzare e prevenire malattie contratte da quelle infette, come la West Nile disease (malattia del Nilo occidentale), la Zika e la malaria. Un team della Colorado State University ha sviluppato delle particelle di DNA sintetico che possono aiutare gli scienziati a ricercare le malattie trasmesse dalle zanzare in un modo completamente nuovo.

La nuova scoperta trae origine dal precedente lavoro di Chris Snow, professore associato del Dipartimento di Ingegneria Chimica e Biologica, e del suo team. Nel corso degli anni, hanno generato microscopici cristalli di proteine porose che si auto assemblano a partire da una proteina originariamente presente nel batterio Camplyobacter jejuni. Il team ha poi cercato di identificare diverse applicazioni possibili come, ad esempio, catturare i virus durante test sulle acque reflue. Per l’identificazione, i ricercatori hanno pensato di inserire coloranti atossici fluorescenti e DNA sintetico nei cristalli e sono riusciti nel loro intento senza disperdere tracce del DNA, anche dopo molteplici tentativi ed esposizioni a solventi. Nel 2017, Rebekah Kading, professoressa associato presso il Dipartimento di Microbiologia, Immunologia e Patologia, ha sentito parlare del lavoro di Snow e si è lasciata ispirare dalla possibilità di applicare la tecnologia alla marcatura delle zanzare. Per questo hanno creato un team congiunto chiamato “Dark Crystal“. Hanno progettato, testato in laboratorio e valutato sul campo una nuova classe di particelle marcatrici, in cui brevi oligonucleotidi di DNA sintetico, i codici a barre di DNA, vengono assorbiti e protetti all’interno di microcristalli proteici porosi e reticolati. I ricercatori hanno poi pensato di creare una biomassa che continene i cristalli e di farli ingerire alle zanzare nella fase larvale: in questo modo le zanzare si automarcano.

Man mano che le zanzare crescono, il DNA rimane intatto nelle loro viscere e crea un codice leggibile che può essere tradotto in laboratorio attraverso metodi quali la Real time PCR (reazione a catena della polimerasi quantitativa). Questa è la caratteristica che distingue questo metodo da quelli convenzionali, poiché può tracciare il movimento durante l’intera vita dell’insetto.

L’obiettivo è avere una mappa del paesaggio delle zanzare e la possibilità di identificare i punti in cui si riproducono. Penso che questo aggiungerebbe un’ulteriore dimensione di conoscenza alle operazioni di sorveglianza e controllo delle zanzare in tempo reale”, spiega Kading.

Nel 2020 e nel 2021, il team ha messo alla prova il sistema, monitorando le zanzare nella zona orientale di Fort Collins. Kading e il suo team hanno ripetuto il lavoro l’estate successiva in altre aree e ora stanno studiando i loro risultati.

In futuro, il gruppo di ricerca di Kading e Snow intende proseguire la collaborazione.  La ricercatrice vorrebbe anche condurre esperimenti in luoghi dove le malattie trasmesse dalle zanzare sono più comuni, come le zone con climi tropicali.

 

FONTE 

TRACCIARE ZANZARE CON IL CELLULARE 

Una persona molto interessata alle zanzare, ma anche al DNA umano, è Bill Gates  

PULCI, ZECCHE E ZANZARE COME ARMA

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.