Sì, le armi sismiche esistono e gli Stati Uniti, tra gli altri, le hanno, scrive Thierry Meyssan. Ufficialmente, alla fine della guerra del Vietnam, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica hanno dovuto rinunciare alle guerre ambientali (terremoti, tsunami, destabilizzazione degli equilibri ambientali, modificazione dell’atmosfera – nuvole, piogge, cicloni, tornado -, modificazione del clima, delle correnti oceaniche, dello strato di ozono e della ionosfera) firmando la “Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di qualsiasi altro uso ostile delle tecniche di modificazione ambientale”. Così, la Convenzione ENMOD del 1976, entrata in vigore nel 1977, sottolinea l’esistenza di queste nuove tecnologie di guerra; vietare strumenti che sono solo immaginari è privo di senso.
Tuttavia, in quegli anni l’URSS stava conducendo nuove ricerche, studiava la possibilità di innescare piccoli terremoti per prevenire quelli più grandi. Questa ricerca fu rapidamente militarizzata e portò alla costruzione del PAMIR, la macchina del terremoto, che sembra essere finita nelle mani degli americani dopo il crollo del regime sovietico.
Dopo lo smembramento dell’URSS, sempre secondo Meyssan, i responsabili di questo programma decisero di recarsi negli Stati Uniti per allettare il denaro, ma il Pentagono si rifiutò di pagarli perché la loro ricerca era incompleta. Nel 1995, quando la Russia era governata da Boris Eltsin e dall’oligarca Viktor Chernomyrdin, l’aeronautica statunitense reclutò i ricercatori che lavoravano nel laboratorio di Nizhny Novgorod. Costruirono una macchina molto più potente, il Pamir 3, che fu testata con successo. A quel punto, il Pentagono acquistò gli uomini insieme al materiale e li spedì negli Stati Uniti, dove furono incorporati ei loro programmi.
Guardando la mappa mondiale delle basi militari USA oggi, sorgono molte domande.
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Il seguente articolo del 2010 fornisce ulteriori informazioni su questa macchina per terremoti.
VIDEO IN ITALIANO https://www.dailymotion.com/video/x8z1nv
ARMI SISMICHE: LE TESTIMONIANZE DI UN MILITARE E DI DUE SCIENZIATI FRANCESI
A proposito degli articoli “Haiti. Un terremoto artificiale provocato dagli USA?” e ” Haiti e l’arma sismica“.
PRIMA TESTIMONIANZA
Ricordiamoci di un terremoto che ha avuto luogo all’inizio del 1999 durante la fase delle trattative diplomatiche, prima dell’inizio dei bombardamenti della Jugoslavia.Un terremoto di una potenza di più di 5 gradi, sulla scala Richter, il suo epicentro apparente era situato al nord della Bosnia, nella regione di Brcko, una zona, sensibile sul piano diplomatico, durante le transazioni che vi si tenevano all’epoca.
Ora, se non ricordo male, secondo i notiziari radio di allora, i sismografi francese, soprattutto in Alsazia, non hanno registrato la scossa [come d’abitudine] che avrebbe dovuto corrispondere a un terremoto naturale di questa grandezza in quel luogo.
Durante la Guerra del Golfo del 1990-91, ho avuto l’opportunità di sentir parlare del concetto di SEQ (simulated earthquake, terremoto simulato) da parte di un americano, ufficiale superiore del Genio, mentre stavamo parlando degli effetti delle bombe aerosol a de-ossigenazione (l’USAF ha lanciato tre di queste durante le operazioni nel sud dell’Iraq).
Durante questa conversazione, che è slittata dai “Big Blue Boys” (le bombe di prima) su altri tipi di armi futuristiche, secondo questo ufficiale, le ricerche continuavano su scala ridotta, negli Stati Uniti, nonostante la decisione negli anni ’70 di abbandonare le ricerche sulla manipolazione degli elementi naturali. Questa decisione era stata presa sotto la pressione dell’AG delle Nazioni Unite.
Comandante Pierre-Henri Bunel
Francia
SECONDA TESTIMONIANZA
La sequenza degli eventi è tale che la presunzione di un terremoto artificiale ad Haiti da parte degli Stati Uniti è alta.
A questo proposito, i media alternativi menzionano spesso HAARP. Posso sbagliarmi, ma in veste di fisico non vedo come questo sistema possa essere in grado di generare terremoti a grandi distanze. Come ho scritto sul mio sito, si tratta piuttosto di un’arma climatica.
Al contrario, la macchina Pamir, di origine russa, è una pista molto più seria.
Il modo in cui VIVE TV parla di Haarp, nel vostro articolo precedente, non mi dice niente. Delle frasi … senza senso.
Un articolo russo del 2007 descrive il funzionamento di Pamir [Documento scaricabile in fondo a questa pagina].
Questo documento suggerisce che questa macchina potrebbe causare mini-terremoti in modo da … prevenire i terremoti. Ma è ovvio che lo stesso sistema può scatenarli.
Prendiamo ad esempio i sistemi per evitare le valanghe delle stazioni sciistiche. Le onde sonore sono sufficienti per provocarle. Infatti i responsabili per la sicurezza sulle piste fanno esplodere delle cariche in modo da creare “mini-valanghe” che hanno lo scopo di prevenire l’accumulo eccessivo di neve, cosa che potrebbe provocare a una valanga molto distruttiva.
Allo stesso modo, dei mal intenzionati potrebbero, dopo una preventiva localizzazione del luogo dell’accumulo di grandi masse di neve, provocare una valanga estremamente distruttiva.
Ho sentito parlare del sistema russo nei primi anni ottanta e ne ho subito capito il funzionamento. Perciò non bisogna raccontare checché.
Posso provare a mettere insieme un testo da inserire nel suo articolo:
Sappiamo, e gli scienziati sovietici [si veda il documento] lo hanno confermato nel 2007, che delle macchine per scatenare terremoti sono state attivamente studiate e sviluppate dagli anni Cinquanta. L’apparecchiatura la meglio descritta è il sistema Pamir. Si tratta di un generatore elettrico MHD molto potente, trasportabile.
L’energia di base è espulsa da un booster a propellente solido che sputa i suoi gas attraverso un ugello di scarico inclinato. Un alcaloide è mescolato con il propellente in modo che i gas che arrivano a 3000°, abbiano una migliore conduttività elettrica. L’ugello è quindi “un ugello MHD di tipo Faraday, a elettrodi segmentati”. Il gas passa a una velocità V in un campo magnetico creato da un enorme solenoide, contenuto nella “forma di formaggio” visibile sulle immagini e nei filmati. Il sistema crea allora un campo elettromotore elettrico indotto VB, dove V è la velocità in metri al secondo e B è il campo magnetico espresso in Tesla (un Tesla è pari 10.000 gauss). Un moderato campo magnetico è prodotto per cominciare, per creare una corrente, che viene inviata nel solenoide stesso, e questo eleva il campo a diversi Tesla. Il campo VB sarà maggiore, e anche l’efficacia di conversione dell’energia termica generata dal booster. Il generatore libera allora la potenza di un piccolo impianto nucleare e possiamo dire che l’energia elettrica prodotta sarà di diverse centinaia di megawatt. Il prodotto di tale energia elettrica è limitata al tempo di combustione del carburante nel booster: meno di una decina di secondi.
I russi hanno istituito delle unità mobili su camion di grandi dimensioni, dotati anche di una gru, che permette di inserire nel suolo delle barre conduttrici, per portare l’energia elettrica, a una profondità, da valutare.
La macchina, prima della scarica, deve avere nel suolo, non un elettrodo, ma due, situati ad una certa distanza l’uno dall’altro.
Il flusso di corrente negli strati profondi provoca un rilascio di calore per effetto Joule, che sarà più efficace se questo viene effettuato in una nappa freatica, la vaporizzazione dell’acqua può così essere utilizzata come un “cric”.
Altri sistemi, più sofisticati, sono possibili per utilizzare la potenza di questa corrente elettrica.
Ovviamente, delle iniezioni di energia simili nelle vicinanze di faglie scatenano terremoti, la qualcosa i russi avevano dimostrato degli anni Ottanta.
Allora, questo sistema agisce funziona come gli “stimoli” sonori che possono scatenare delle valanghe.
L’energia utilizzata per creare queste onde sonore, che scuotono la massa di neve è incommensurabile con l’energia della valanga stessa.
Allo stesso modo, se una tensione sufficientemente importante è accumulata in una faglia, punto di contatto tra due placche tettoniche, e se questa situazione è abbastanza instabile, questa modesta sollecitazione può bastare per attivare terremoti estremamente letali.
Queste unità di “scatenamento terremoti” possono essere messe in opera sulle parti emergenti della crosta terrestre, o su di un fondo marino. Lo choc indotto può destabilizzare una faglia a distanze considerevoli, potendo esercitare questi effetti a centinaia o anche migliaia di chilometri di distanza.
Jean-Pierre Petit, Astrofisico e ex direttore del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS)
Francia
Distribuzione dello slittamento e localizzazione delle repliche con magnitudine superiore a 4,5 (USGS).
TERZA TESTIMONIANZA
(…) Il sistema non passa attraverso l’atmosfera. HAARP per questo tipo di utilizzazione è un richiamo per le allodole. Questo succede [il terremoto artificiale] mediante impulsi ripetitivi direttamente in fondo ad un pozzo profondo di diversi km sul sito di una base che può essere situata anche a centinaia o addirittura migliaia di chilometri di distanza [dall’epicentro].
Sono le onde di coda, che sono le più adatte, perché possono far entrare in risonanza sismica l’ambiente della crosta o della litosfera terrestre, da loro attraversate. La sovrapposizione multipla dei microsismi non rilevabili alla fonte consente allora la creazione progressiva di una elevata amplitudine a livello dell’obiettivo.
La particolareggiata sincronizzazione di questi microsismi può anche assicurare una formazione esponenziale dell’amplitudine e dunque assicurare una forte magnitudine all’ultimo momento.
Tuttavia, ad Haiti, si è verificata un’anomalia molto importante: le repliche sono estremamente asimmetriche rispetto al terremoto principale e in rapporto alla zona della faglia.
Tutte [queste repliche] sono avvenute anormalmente al Ovest, anche dopo diversi giorni.
La CEA-DAM ha inoltre inserito un punto interrogativo, sulla sua carta delle repliche, senza commenti eccola di seguito (cliccare sulla foto per ingrandirne i dettagli):
Pierre Grésillaud, ingegnere civile Ecole des Mines
Francia
Links
« Haiti’s future glitters with gold. Impoverished country gets second look due to stabilizing political climate, high gold price », The Star (Canada), July 21, 2007.
« Haïti regorge de pétrole affirment Daniel et Ginette Mathurin », Radio Metropole (Haiti), 28 janvier 2008.
titre documents joints
« Discharge of Tectonic Stresses in the Earth Crust by High-power Electric Pulses for Earthquake Hazard Mitigation », by V.A. Zeigarnik, V.A. Novikov, A.A. Avagimov, N.T. Tarasov, and L.M. Bogomolov (2007) (PDF – 829.9 Kb) https://www.voltairenet.org/IMG/pdf/generateur_seisme-2-2.pdf
VEDI ANCHE
Les Armes Sismiques par Jean-Pierre Petit https://meta.tv/armes-sismiques-jean-pierre-petit/
Intervista con Jean-Pierre Petit, fisico teorico, direttore di ricerca al CNRS, astrofisico, Osservatorio di Marsiglia (nel 1990)
https://aphadolie.com/2022/01/28/geo-ingenierie-manipulations-artificielles-du-climat-jean-pierre-petit-ancien-directeur-de-recherche-au-cnrs/
https://homepages.see.leeds.ac.uk/~earpwjg/PG_EN/Mypdfs/How%20to%20make%20artificial%20earthquakes_FR_Full.pdf
LA TECNOLOGIA C’E’, LA CONOSCENZA C’E’: TERREMOTI E TSUNAMI SI POSSONO CREARE
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