Alcuni media turchi hanno riferito che la causa del recente terremoto potrebbe essere una bomba nucleare esplosa di piccola potenza, sebbene non sia stata ancora data alcuna conferma ufficiale di ciò.
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Da ricordare: un pezzo di storia riguardante i terremoti artificiali, indotti da esplosioni nucleari sotterranee.
FONTE: NATURE · VOL 383 · 10 OCTOBER 1996
A Mosca sono emersi i primi dettagli ufficiali sulle ambiziose ricerche sulla “guerra tettonica” condotte dall’ex Unione Sovietica e successivamente dal governo russo, che prevedono il tentativo di stimolare terremoti “artificiali” come armi di distruzione. Secondo i documenti ottenuti dal quotidiano Moscow News, due programmi di ricerca, il primo noto come ” Mercury” e il secondo come “Volcano”, miravano a creare nuovi epicentri sismici utilizzando esplosioni nucleari sotterranee. I geofisici sono consapevoli che i terremoti imminenti possono essere innescati da esplosioni nucleari sotterranee. Ma i geofisici occidentali rimangono scettici sulla guerra tettonica e hanno quasi abbandonato la ricerca dopo due fasi di attività infruttuose negli anni ’60 e ’80, afferma Roger Clark, docente di geofisica all’Università di Leeds.
Si ritiene che il programma, lanciato segretamente dai governanti comunisti dell’ex Unione Sovietica nel 1987 e noto in via non ufficiale ai geofisici occidentali da diversi anni, sia stato ora abbandonato. Sarebbe certamente in contrasto con i termini del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari, che la Russia ha firmato il mese scorso alle Nazioni Unite a Ginevra. Il progetto Mercury era stato lanciato nell’ex repubblica sovietica dell’Azerbaigian, ma si è interrotto quando la repubblica è diventata indipendente. È stato sostituito dal progetto Volcano. Si ritiene che tre test nucleari sotterranei siano stati effettuati in siti del Kirghizistan. L’Italia si unisce all’appello per un maggiore coordinamento Secondo i documenti, il progetto Mercury è stato lanciato con un decreto segreto del Comitato Centrale del Partito Comunista e del Consiglio dei Ministri dell’Unione Sovietica.
L’obiettivo era quello di “sviluppare una metodologia per operare a distanza su un epicentro sismico utilizzando campi sismici deboli e ricercare le possibilità di trasferire l’energia sismica di un’esplosione”. Secondo i documenti, il progetto Mercury ha coinvolto 22 organizzazioni scientifiche e industriali, tra cui l’Istituto geologico dell’Accademia delle Scienze dell’Azerbaigian a Baku. Il compito si estendeva allo sviluppo delle apparecchiature elettroniche da installare a bordo dei satelliti spaziali che avrebbero controllato l’arma tettonica. Ai ricercatori sono stati concessi tre anni per completare la ricerca, con esperimenti pianificati per il 1990.
Durante la fase di ricerca, gli scienziati azerbaigiani si sono dimostrati sempre più fiduciosi e, secondo i documenti, erano sicuri che “dopo [un’] esplosione nucleare, l’energia sotterranea può accumularsi a enormi distanze dall’epicentro e raggiungere una capacità massiccia, dopo di che la successiva esplosione guidata può rilasciarla tutta”. I test sotterranei sono iniziati nella città di Batken, in Kirghizistan, e sono stati diretti da Ikram Kerimov, dell’Accademia delle Scienze dell’Azerbaigian. I documenti dicono che gli scienziati hanno fatto esplodere una carica nucleare sotterranea e hanno cercato di controllare la direzione dell’energia sismica rilasciata usando un’apparecchiatura di costruzione britannica nota come “sistema 9690”.
Un rapporto preparato dall’Istituto di ingegneria militare Mozhaisky concludeva che il test era stato un successo. Ma i progressi rallentarono notevolmente dopo l’indipendenza dell’Azerbaigian dall’Unione Sovietica. Più o meno in questo periodo, la Russia intraprese un programma di guerra tettonica più completo, noto come progetto Volcano. L’Istituto di fisica terrestre dell’Accademia russa delle scienze (RAS) divenne il quartier generale del progetto. Il completamento delle ricerche era previsto per il 1992, con l’inizio dei test sotterranei l’anno successivo. Il test finale è stato effettuato in un luogo chiamato in codice S36NZ-0Kh; Moscow News ritiene che le lettere “NZ” si riferiscano a Novaya Zemlya, dove i test nucleari sovietici sono iniziati negli anni Cinquanta.
Carl Levitin
Traduzione a cura di Nogeoingegneria
FONTE https://www.nature.com/articles/383471b0.pdf
PAMIR
Durante il periodo della guerra fredda, la Russia mise a punto una sofisticata macchina per sondare lo spessore della crosta terrestre. I risultati ottenuti però sono stati del tutto diversi da quelli attesi! TERREMOTI!
La macchina si chiama PAMIR. Qui le pagine originali dell’IVTAN, l’Istituto Russo per le Alte Temperature, che parla di uno di questi generatori Pamir: http://www.ihed.ras.ru/mg/otdel6.htm – http://www.ihed.ras.ru/mg/Pamir3U.htm
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Dane Wigington: Le nazioni che sono contrarie ai programmi e agli obiettivi di politica estera degli Stati Uniti (o che ambiscono a risorse naturali ed energetiche) sono troppo spesso colpite da terremoti catastrofici. Domanda: è solo un’incredibile coincidenza? Guardate questo video di 4 minuti sulle armi tettoniche. https://www.youtube.com/watch?v=QBt9rqXkcXo
SECONDO IL FISICO BRASILIANO FRAN DE AQUINO, HAARP POTREBBE INDURRE TERREMOTI
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