di Cesare Sacchetti
Un massiccio hackeraggio informatico sarebbe stato effettuato da parte del gruppo anonimo di attivisti informatici, USA hackers, ai danni dell’istituto di virologia di Wuhan, della fondazione di Bill Gates, la Bill and Melinda Gates Foundation, e dell’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità.
Quest’ultima attraverso il suo direttore, Bernardo Mariano, ha negato che l’intrusione nei server dell’OMS sia avvenuta recentemente, ma avrebbe imputato il rilascio delle email dei dipendenti dell’agenzia ONU a precedenti tentativi di hackeraggio.
La fondazione di Bill Gates, da parte sua, dichiara di non aver rilevato finora nessuna particolare violazione dei protocolli di sicurezza informatica della società.
Ad ogni modo, una massiccia quantità di email con relativo contenuto è stata rilasciata sul sito di condivisione 4chan e gli hacker hanno pubblicato un articolo sul loro sito nel quale annunciavano le primissime conclusioni del loro esame del materiale a disposizione.
Secondo gli attivisti di USA hackers, la pandemia non sarebbe stata affatto un evento naturale, ma una manovra orchestrata a tavolino per arrivare all’obbiettivo finale di impiantare microchip sottocutanei all’intera popolazione mondiale.
Il progetto in questione di cui si già parlato in diverse occasioni è il famigerato ID2020, l’alleanza nel quale il magnate di Microsoft e la famiglia Rockefeller hanno investito considerevoli somme di denaro.
Per raggiungere questo proposito, sarebbe stata indispensabile la collaborazione dell’OMS e di altre importanti organismi, come il CDC, il centro per il controllo delle malattie degli USA, e la banca mondiale.
Le email hackerate: il virus rilasciato intenzionalmente dalla virologa cinese Zhengli Shi
La prima email che gli hacker hanno condiviso sul loro account twitter è quella nella quale si riporta il rilascio intenzionale del coronavirus.
Secondo quanto affermato nell’email, ad aver rilasciato il coronavirus sarebbe stata la dottoressa Zhengli Shi.
La virologa cinese è stata presentata dai media italiani e internazionali come la “donna pipistrello” per le sue ricerche indirizzate appunto nell’identificare i virus mortali portati da questo animale.
L’email è datata 16 febbraio 2020.
Questo è quanto riportato nell’email.
“Il 19 ottobre 2019 la dottoressa Zhengli Shi ha preso un autobus dall’istituto di tecnologia di Wuhan verso il luogo dove si trova il laboratorio di virologia P4 di Wuhan, una distanza approssimativa di circa 25 km.
La dottoressa si è fermata una volta nel corso del suo tragitto, ha aperto la sua valigia e ha collocato un blocco di ghiaccio secco contaminato vicino ad un condotto di ventilazione nel mercato del pesce in questione.
Questo mercato è stato scelto perchè è nello stesso edificio nel quale si trova rete ferroviaria più veloce al mondo, e perchè non era fuori dal percorso quotidiano che la dottoressa faceva.
Il fatto è stato registrato da telecamere a circuito chiuso.”
Se i fatti si fossero effettivamente svolti in questo modo, non ci sarebbe stata alcuna mutazione del coronavirus dal pipistrello all’uomo, ma ci si troverebbe di fronte ad un vero e proprio attacco biologico eseguito dalla nota virologa cinese.
Proprio su questo, il presidente degli Stati Uniti ha lanciato delle dure accuse alla Cina, avanzando l’ipotesi che quanto accaduto a Wuhan non sia stato affatto un evento naturale.
Ad ogni modo, non appena l’account di USA Hackers ha pubblicato questa email, Twitter ha immediatamente sospeso il profilo degli attivisti informatici accusati di aver violato i termini di utilizzo del social americano.
Ma il messaggio è stato catturato da altri utenti e ha iniziato a girare ugualmente su Twitter.
L’email sulla creazione artificiale del coronavirus con parti dell’HIV
Un’altra email che sta circolando e che sarebbe stata anch’essa parte dell’hackeraggio informatico in questione è quella che sembra provenire dall’account del dottor Dian Bing Whang dell’istituto di virologia di Wuhan.
In alto a destra, si vede infatti riportato l’account di posta elettronica del virologo cinese, [email protected].
L’email di Dian Bing Whang
Nel messaggio, si parla di “splicing” del coronavirus con parti dell’HIV.
Lo splicing in biologia molecolare è una sorta di processo di modifica della sequenza genetica del virus.
In questo caso particolare, il Covid-19 sarebbe stato modificato con parti del virus dell’HIV.
Sono le stesse conclusioni alla quali erano giunti dei ricercatori indiani che avevano pubblicato uno studio secondo il quale il Covid-19 era il risultato di una modifica fatta in laboratorio.
I ricercatori indiani dopo fortissime pressioni sono stati costretti a ritirare la loro ricerca, ma recentemente il premio nobel per la medicina nel 2008, il professor Luc Montagnier, ha avvalorato la validità di questa ricerca.
L’intervista del professor Luc Montagnier
Lo scienziato francese ha a questo proposito parlato di un “lavoro da orologiai” fatto da professionisti che operano in laboratori altamente specializzati. Se queste conclusioni fossero confermate, l’ipotesi di un attacco biologico su scala globale inizierebbe a prendere sempre più consistenza.
Qualsiasi cosa sia accaduta a Wuhan, si sta rivelando semplicemente ideale per raggiungere gli scopi di chi vorrebbe difatti sottoporre la popolazione mondiale ad una sorveglianza di massa.
Coronavirus: cui prodest?
Bill Gates, l’uomo che sta finanziando lo sviluppo di un vaccino contro un virus che muta in continuazione e quindi di fatto inutile, sembra essere uno dei maggiori beneficiari di questa enorme crisi.
Lo stesso magnate americano aveva previsto casualmente lo scoppio di una pandemia di coronavirus in una simulazione da lui finanziata lo scorso ottobre 2019, chiamata Evento 201, della quale si è parlato in un precedente contributo.
Si noti la cronologia. La simulazione è uscita nello stesso mese in cui la dottoressa Zhengli Shi avrebbe rilasciato il virus nel mercato del pesce di Wuhan, il luogo ideale per aggregazione e spostamenti per favorire la diffusione del Covid.
Tutto questo dovrebbe essere oggetto di una seria indagine internazionale, e a questo proposito Robert F. Kennedy jr, figlio di Robert Kennedy, ha invocato proprio un’inchiesta su Bill Gates.
Se lo scopo finale di questa pandemia è quello di sottoporre forzatamente la popolazione a una sorta di microchippaggio di massa, forse sarebbe ora di guardare a chi effettivamente ha finanziato questa tecnologia.
E i primi sospetti dovrebbero ricadere proprio sul magnate americano e la potentissima famiglia americana Rockefeller.
A questo proposito si noti un’altra incredibile coincidenza.
Bill Gates non è stato l’unico a prevedere una pandemia nel mondo.
I Rockefeller infatti in un altro rapporto pubblicato nel 2010 intitolato “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale” avevano praticamente previsto la pandemia e tutto ciò che sta accadendo ora.
Nella loro relazione lo sbocco finale di questa crisi porta alla nascita di uno Stato di polizia globale che per controllare i cittadini farà ricorso alla “soluzione” che si legge in questo passaggio.
“Nei Paesi più avanzati, questa elevata sorveglianza ha assunto molte forme: identità biometriche, ad esempio, per tutti i cittadini e regolazione più stringenti per le industrie più importanti.”
Per identità biometrica si intende anche l’utilizzo di microchip sottocutanei per registrare tutte le informazioni di un individuo che vengono poi custodite in un enorme archivio digitale informatico.
In altre parole, le due persone, Bill Gates e Rockefeller, che avevano anticipato il corso degli eventi e la loro conclusione, sono le stesse due persone che più stanno beneficiando dalla pandemia che porta al raggiungimento dei loro obbiettivi, ovvero il microchip come mezzo per il controllo completo della popolazione mondiale.
Probabilmente, le coincidenze iniziano ad essere troppe persino per i ricercatori più scettici.
La crisi da coronavirus si sta rilevando l’evento catalizzatore ideale per costruire una società modellata per riflettere gli interessi delle élite globaliste.
Forze potentissime sono in gioco in questa vicenda, ma sui media mainstream queste informazioni non arrivano.
E’ molto più comodo dare la colpa al pipistrello che, tra l’altro, non può nemmeno difendersi.
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