L’inquinamento atmosferico causato dal traffico di aerei e navi, civili e militari,
risulta assente nelle statistiche pubbliche sulle emissioni, ed è il grande assente negli accordi sul clima.
2 articoli usciti nel 2004
Corriere della Sera
Nasa: le scie degli aerei riscaldano l’ambiente
Ci sarebbe un incremento di temperatura medio di 0,2-0,3 gradi centigradi per decennio negli ultimi 20 anni
WASHINGTON – Le scie degli aerei riscaldano l’ambiente. È la conclusione alla quale è giunta uno studio della Nasa. Secondo un rapporto dell’Ente spaziale americano, infatti, una quota del riscaldamento climatico è dovuta all’incremento dei cirri (nuvole di alta quota) generati dalle scie degli aerei delle rotte a medio e lungo raggio che volano nella parte alta della troposfera dove si formano i cirri. A quelle altitudini le emissioni delle turbine degli aerei favoriscono la formazione di cirri che inizialmente appaiono come scie bianche provenienti dalla coda degli aerei. Con l’aumento del traffico aereo negli ultimi dieci anni, gli scienziati della Nasa hanno riscontrato che anche la formazione dei cirri è aumentata. Ciò impedisce alla radiazione termica infrarossa emessa dal suolo di disperdersi nello spazio. Gli scienziati Nasa hanno anche calcolato che per gli Stati Uniti l’incremento di temperatura medio dovuto alle scie degli aerei è stato di 0,2-0,3 gradi centigradi per decennio negli ultimi 20 anni. Le stazioni meteorologiche al suolo hanno rilevato a partire dal 1975 un incremento di temperatura di circa 0,3 gradi per decennio. Secondo gli scienziati americani, quindi, il traffico aereo dà un contributo rilevante all’effetto serra e bisogna tener conto negli scenari futuri di cambiamento climatico.
03 maggio 2004
FOCUS
Le strisce degli aerei sono pericolose
Uno studio della Nasa mette in guardia. Le strisce di vapore lasciate dai motori dei jet stanno riscaldando il Pianeta.
Chi non si è mai soffermato, naso all’insù, a guardare la striscia bianca di un jet stagliarsi alta nel cielo azzurro? Le strisce lasciate dai motori non sono però così innocue come sembra da quaggiù. Lo si era ipotizzato, lo si temeva, ora è arrivata la conferma da uno studio della Nasa secondo il quale i cirri che si formano da questi getti di vapore sarebbero responsabili dell’aumento della temperatura globale tra il 1975 e il 1994. Non gli unici colpevoli e non in ogni regione del Pianeta. I ricercatori capitanati da Patrick Minnis hanno analizzato i dati della distribuzione di cirri sugli Stati Uniti di 25 anni e li hanno confrontati con le temperature. Hanno così scoperto che la copertura di queste nuvole era sensibilmente maggiore dove il traffico aereo era più congestionato.
Pochi gradi, ma pericolosi. Le nuvole, riflettendo i raggi solari, hanno la funzione di tenere al fresco la Terra. Ma posso anche trattenere il calore. Questo secondo effetto annienta il primo. Secondo Minnis, l’incremento di nuvole a partire dagli anni ’70 avrebbe portato a un aumento della temperatura al suolo da un minimo di 0,2 a un massimo di 0,3 ° per decennio. Poco a prima vista. Ma se si considera che soltanto 5 ° ci separano dalla temperatura dell’ultima era glaciale, è facile intuire che anche variazioni piccole siano importanti.
La conclusione degli scienziati della Nasa è che il traffico aereo e il vapore prodotto dagli aerei deve essere preso in considerazione nei modelli sul cambiamento climatico e sui possibili scenari.
Stop forzato. Come avere nuove conferme per questa tesi? L’unico modo sarebbe lasciare a terra tutti gli aerei e vedere cosa accade. Ma non è semplice, a meno di non augurarsi uno sciopero selvaggio di tutti i piloti di tutte le compagnie. Esiste però un precedente. Tra l’11 e il 14 settembre 2001, a seguito degli attacchi alle Torri Gemelle, tutto il traffico aereo statunitense venne bloccato. In quel periodo si registrò una differenza tra le temperature minime e le massime (misurate rispettivamente di notte e di giorno) doppia rispetto alla normalità. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato dalla diminuzione dei cirri da vapore che avrebbe permesso al calore solare di dissiparsi.
Combattere il riscaldamento globale lasciando gli aerei a terra non sembra però una strategia praticabile. L’arrivo di nuovi aerei più capienti potrebbe diminuire il numero di velivoli in volo. Anche volare ad altitudini più basse, dove è meno facile che si formino i cirri, potrebbe avere i suoi vantaggi. Ma costerebbe molto di più in termini di consumo di carburante per vincere l’attrito dell’aria meno sottile.
(Notizia aggiornata all’11 maggio 2004)
ARTICOLO NASA 2004
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