Anticipo la grande domanda è: quali sono gli effetti collaterali dell’enorme traffico aereo all’interno dei jet stream, considerando l’accumulo di carburante bruciato che, come sappiamo, contiene numerose sostanze. Non se ne parla da nessuna parte. Questa “iniezione di aerosol” in una corrente così importante e determinante per il sistema climatico non è forse un aspetto importante che dovrebbe essere analizzato?

La corrente a getto è un fenomeno atmosferico fondamentale che svolge un ruolo cruciale nella formazione dei modelli meteorologici quotidiani. Questi venti in rapido movimento, tipicamente situati a circa 30.000 piedi sopra la superficie terrestre, scorrono da ovest a est e fungono da autostrada per le masse d’aria e i sistemi temporaleschi. Le correnti a getto (o Jetstream) spirano in media a 150 km/h e sono state scoperte per caso dai piloti militari della seconda guerra mondiale.

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Di Angelo Annese

Sono circa 200mila i voli che vengono effettuati ogni giorno nel mondo grazie ad un’”autostrada” del cielo, che sostiene buona parte del traffico aereo

Nel mondo si contano circa 200mila voli al giorno e in questo video possiamo osservare un render della tratta atlantica, una vera e propria autostrada del cielo che sostiene buona parte del traffico aereo. L’aviazione civile negli anni ha fatto passi da gigante e tra le tante innovazioni ha trovato delle vie del cielo più convenienti e sicure da praticare. La peculiarità delle jet stream è quella di essere flussi d’aria ad alta velocità che si trovano nella parte superiore della troposfera, tipicamente tra i 9 e i 16 chilometri di altitudine. Gli aerei di linea tendenzialmente volano a un’altitudine compresa tra i 10 e i 12 chilometri proprio dove l’aria diventa più sottile e rarefatta per approfittare delle correnti e ridurre l’attrito, ma anche per volare al di sopra delle perturbazioni che solitamente si formano tra i 3 e i 5 chilometri di altitudine, anche se non mancano i cumulonembi capaci di estendersi nella troposfera arrivando a superare i 12 chilometri.

Le due jet stream principali sono la polar jet stream (visibile nel video) e la subtropical jet stream che si dispiega a ridosso dell’equatore, tra i 20° e i 30° di latitudine. Queste correnti hanno una struttura ondulata e risultano vantaggiose per le compagnie aree in quanto creano delle vere e proprie strade del cielo strette e tortuose che però sono in grado di spingere i velivoli facendo risparmiare tempo e, soprattutto, carburante. Inoltre, si rivelano essere più sicure in quanto è più raro trovare delle turbolenze proprio per via del flusso unidirezionale che raggiunge velocità che possono variare dai 160 ai 320 km/h anche a seconda delle stagioni; le jet stream, infatti, risultano fondamentali anche per comprendere il clima e le dinamiche atmosferiche. La polar jet stream è associata ai cambiamenti meteorologici più rapidi e intensi, mentre la subtropical jet stream, non meno importante, gioca un ruolo stabilizzatore occupandosi di riportare l’equilibrio. Esistono anche altre correnti a getto, e tramite lo studio dei movimenti all’interno della troposfera, piloti e controllori di volo possono avvalersi dei dati per tracciare le rotte aree anche sulla base delle indicazioni dei vari attori in gioco.

Poco più di un secolo fa, dopo il primo volo dei fratelli Wright su un aereo a motore avvenuto a Kitty Hawk (North Carolina) il 17 dicembre 1903, i primi voli commerciali hanno cominciato a solcare i cieli. La conquista dello spazio aereo da parte dell’uomo però, dovette attendere l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale. Infatti, le forze belliche fecero ampio ricorso all’aviazione e questo impose un veloce e severo sviluppo tecnologico. Era il 1941 quando la Gran Bretagna, nel periodo più buio del conflitto, era rimasta l’ultima roccaforte antinazista d’Europa e le sue città venivano bersagliate dalle bombe della Luftwaffe, qui gli inglesi cominciarono a implementare l’utilizzo delle onde radio a scopi difensivi per rilevare oggetti a distanza dando vita al radar, acronimo di “Radio Detection and Ranging”. Questa invenzione ha poi avuto ampio utilizzo in vari settori, tra cui l’aviazione civile, la navigazione marittima e il monitoraggio meteorologico, trasformandosi in una tecnologia fondamentale per la sicurezza e la gestione del traffico aereo. Grazie allo sviluppo del radar, dei satelliti e delle tecnologie di comunicazione, i controllori del traffico aereo riescono oggi a sapere la posizione esatta di ogni velivolo e si avvalgono di sistemi computerizzati per calcolare efficacemente le latitudini di modo da evitare le collisioni in volo. Il criterio fondante dell’aviazione civile è proprio la sicurezza e per questo, ad esempio, le compagnie evitano intenzionalmente di sorvolare il Pacifico e i poli. Infatti, nel Pacifico le distanze sono enormi e, anche per la mancanza di infrastrutture e aeroporti, le possibilità di atterraggio in caso di emergenza sono molto limitate. Per quanto riguarda i poli, invece, oltre alla mancanza totale di infrastrutture, il discorso è più afferente alle condizioni climatiche estreme.

FONTE https://laragione.eu/life/cultura/il-ruolo-fondamentale-delle-jet-stream-nel-regolare-il-traffico-aereo-globale-il-video/

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