Bruxelles propone di continuare a esentare i voli in arrivo e uscita dalla UE dal suo schema di crediti di carbonio, in attesa che l’accordo dell’aviazione globale entri in vigore, nel 2021.
(Rinnovabili.it) – “Modificare il sistema di cambio delle emissioni europee (ETS) per renderlo adatto ad affrontare le emissioni di CO2 provenienti dal trasporto aereo”. Sono esattamente queste le parole scelte dalla Commissione europea per annunciare di essere pronta a prorogare ai voli intercontinentali l’esenzione dal mercato del carbonio. Ma la modifica a cui fa riferimento Bruxelles non è altro che un tentativo per far rimanere, ancora una volta, immutata la situazione.
Gli aerei in arrivo e in uscita dall’Unione Europea sono attualmente privi dell’obbligo di compensare le loro emissioni attraverso l’acquisto dei crediti di carbonio. Vincolo a cui sono invece legate le compagnie aeree che si spostano tra i vari scali europei. Perché allora la Commissione parla di modifica? Perché in assenza della proposta legislativa presentata oggi (ma anticipa da Rinnovabili.it) dalla primavera 2018 partecipare all’ETS europeo diverrebbe obbligatorio per tutti, quindi voli intercontinentali compresi.
Tuttavia, il recente accordo raggiunto presso l’ICAO (l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile) e a cui l’UE e i suoi stati membri hanno collaborato attivamente, prevede una sorta di immobilismo normativo fino al 2021, anno a partire dal quale si inizierà a intervenire sulle emissioni degli aerei con il primo regime di compensazione a livello mondiale. Un’intesa al ribasso, il cui delicato equilibrio però sembra spaventare troppo la Commissione europea.
Bruxelles è consapevole che, ora, una dura battaglia aspetta la sua proposta una volta in mano all’Europarlamento. “Naturalmente sappiamo che ci saranno modifiche”, ha rivelato una fonte della Commissione chiedendo di rimanere anonima. “Questo è il normale processo di co-decisione. Abbiamo probabilmente una linea temporale che sarà molto stretta”. Perché tutto rimanga uguale, e quindi perché passi la modifica, c’è tempo solo entro la fine di aprile 2018.
“La proposta è una buona base per le deliberazioni in Parlamento, ma noi la esamineremo con molta attenzione e, in particolare, continueremo a spingere per un’ambiziosa protezione del clima anche per i voli intercontinentali”, ha spiegato il deputato Peter Liese del Partito Popolare Europeo. Cosa si salva della proposta dell’Esecutivo? Il voler portare gli obiettivi di taglio delle emissioni in linea con gli altri settori che oggi partecipano al mercato dell’ETS, ossia dall’attuale 5% al 21%.
FONTE http://www.rinnovabili.it/mobilita/emissioni-aerei-ets-voli-intercontinentali-666/
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