Il nuovo fenomeno del “green hushing” è stato evidenziato dal rapporto “Net Zero and Beyond” della società di consulenza South Pole. Ma di cosa si tratta? Il greenhushing è praticamente un’altra forma di greenwashing. E anche su questa variante sono in corso studi per individuare i peccatori. Per dirla in breve: il primo evita di mostrare ciò che fa, il secondo lo maschera.

L’inganno rimane all’ordine del giorno.

La radice del vero male è il brainwashing, il lavaggio del cervello, e lo stravolgimento dei valori e delle verità.   LA CO2 NON E’ UN INQUINANTE! E’ UN MATTONCINO DI VITA! 

Di Dominella Trunfio

Hai mai sentito parlare del greenhushing? Il termine greenwashing ovvero affermazioni false o fuorvianti sulla sostenibilità delle aziende, è ormai entrato nel nostro immaginario comune e addirittura nella Treccani, ma che dire del greenhushing?

Questo termine si usa quando le aziende annunciano un obiettivo climatico ma poi, nel concreto non intendono rendere pubblici i propri impegni a favore del suo raggiungimento: è il cosiddetto ‘silenzio verde’. Secondo il rapporto South Pole Net Zero and Beyond: A Deep-dive on Climate Leaders and What’s Driving Them, numerose aziende sembrano attente al clima, ma una su quattro non intende parlarne. Ciò rende più difficile la valutazione degli obiettivi climatici aziendali e limita la condivisione delle conoscenze sulla decarbonizzazione, portando potenzialmente alla definizione di obiettivi meno ambiziosi e alla perdita di opportunità di collaborazione tra settori industriali.

Nello specifico, il rapporto rileva che la pressione dei consumatori e la leadership del marchio rimangono i due principali fattori che spingono le aziende a fissare un obiettivo net-zero, ma i risultati suggeriscono che la definizione degli obiettivi potrebbe diventare una strategia reputazionale essenziale, e non eccezionale, per le aziende. Nell’ultimo anno tre quarti di tutte le aziende intervistate hanno aumentato i loro budget per l’azzeramento delle emissioni e anche la maggioranza di quelle che non sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di azzeramento delle emissioni sta ampliando i propri team di sostenibilità.

Il rapporto ha intervistato i responsabili della sostenibilità di oltre 1200 grandi aziende con obiettivi net-zero in 12 Paesi e settori diversi. Oltre agli obiettivi net-zero, quasi tutte hanno fissato obiettivi di riduzione delle emissioni basati su dati scientifici o prevedono di farlo entro il prossimo anno.
Tuttavia, il rapporto di quest’anno rivela che, sebbene alcune aziende stiano fissando obiettivi net-zero basati su dati scientifici, una parte significativa di esse non li pubblica.

L’anno scorso, in vista della COP26, centinaia di aziende in tutto il mondo hanno fissato obiettivi net-zero e li hanno pubblicati con campagne di alto profilo. Da allora l’ambizione delle aziende non è diminuita, e i dati di South Pole confermano che le aziende continuano a fissare obiettivi net-zero di pari passo con l’aumento dei budget messi a disposizione per realizzarli. Tuttavia, solo un anno dopo, in vista della COP27, questa crescente resistenza a rendere pubblici gli obiettivi climatici allineati alla scienza solleva domande sul perché alcune aziende non vogliono renderli noti.

FONTE https://www.greenme.it/ambiente/greenhushing-aziende/

Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews.

LA CO2 COME CAPRO ESPIATORIO E LA VIA VERSO UN ‘MONDO NUOVO’ (1)

LA CO2 COME CAPRO ESPIATORIO E LA VIA VERSO UN ‘ MONDO NUOVO’ (2)

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.