Degli effetti che le microonde hanno sulla salute si discute e si scrive da anni, ma la comunità scientifica fatica a prendere posizioni nette, probabilmente perché ormai c’è un’applicazione talmente diffusa e il business è talmente redditizio che si fatica ad affrontare la questione in maniera assolutamente oggettiva e senza pregiudiziali. Per gli stessi motivi, non è scontato che tutti gli studi pubblicati siano esenti da conflitti di interesse. Fatto sta che il principio di precauzione, così come in tanti altri casi, non viene nemmeno lontanamente preso in considerazione.

Immersi nelle microonde

Nelle microonde artificiali siamo immersi giorno e notte: telefoni cellulari (secondo l’International telecommunications union, nel mondo sono attivi 5 miliardi di apparecchi mobili, oltre la metà dei quali utilizzati da bambini o giovani adulti), ripetitori per garantirne il funzionamento, telefoni cordless (2 miliardi nel mondo), tecnologie wireless (cioè che non utilizzano fili ma antenne che diffondono microonde negli ambienti), e poi anche i forni a microonde. Questa esposizione cronica ha indotto numerosi scienziati a studiarne gli effetti sulla salute umana.

Gli effetti non termici

«Finora ci si è concentrati sull’effetto termico di breve periodo, che praticamente non ha il tempo di realizzarsi. È proprio da questo che si trae la conclusione sbagliata, pensando che non ci siano danni» spiega il professor Karl Hecht, già docente di patofisiologia clinica e di neurofisiologia. Infatti, per raggiungere con le microonde un surriscaldamento tale da indurre danni, occorrerebbe un’esposizione abnorme, mentre gli effetti più subdoli sono proprio quelli non termici, «che gran parte della comunità scientifica continua a negare, ma che esistono» testimonia il dottor Francesco Imbesi del Centro tutela consumatori utenti dell’Alto Adige, che da anni si batte per fare chiarezza sull’argomento. «La sindrome da microonde o malattia da frequenze radio venne descritta già nel 1932 e negli anni immediatamente successivi» continua il professor Hecht. Gli effetti biologici non termici sono poi stati confermati anche da studi assai più recenti… FONTE 

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Difendersi dall’elettrosmog
di Ulrich Kurt Dierssen e Stefan Brönnle
Terra Nuova Edizioni
cod. EA077 – pp. 180

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