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Sempre più incendi nel Circolo polare artico

Sempre più incendi stanno devastando il Circolo Polare Artico, lo ha riferito l’osservatorio sui cambiamenti climatici dell’Ue – Copernicus. È la terza volta negli ultimi cinque anni che incendi ad alta intensità colpiscono la regione. Secondo Copernicus, sono le temperature dell’aria più elevate e la mancanza di precipitazioni a Sakha, in Russia, a creare le condizioni ideali per gli incendi.

Gli scienziati temono che il fumo delle fiamme ostacolerà la capacità del ghiaccio artico di riflettere la radiazione solare, il che porterebbe sia la terra che il mare ad assorbire più calore. La professoressa Gail Whiteman dell’Università di Exeter ha dichiarato che la regione artica è “il ground zero per il cambiamento climatico. Ciò che accade nell’Artico non rimane lì, questi incendi sono un grido di avvertimento per un’azione urgente”.

Un decennio fa, gli incendi artici erano considerati eventi rari, quasi mai studiati. (ndr grassetto aggiunto) Ora si stanno verificando in tutte le sessioni estive e con cicatrici da ustione crescenti” ha commentato il professor Guillermo Rein, professore di scienza del fuoco all’Imperial College di Londra.

Con l’aumento delle temperature dell’Artico da parte del cambiamento climatico, (ndr la causa è sempre e subito identificata) gli incendi si muovono verso nord, bruciando la foresta boreale e la tundra e rilasciando grandi quantità di gas serra dai suoli organici ricchi di carbonio.  FONTE https://www.lidentita.it/sempre-piu-incendi-nel-circolo-polare-artico/#google_vignette

E dicono addirittura: L’Artico è il “ground zero” del cambiamento climatico.
In effetti, ciò che accade nell’Artico è cruciale per il clima mondiale, ed è noto da decenni.

 


Nelle sue ultime Geoengineering Watch Global Alert News, Dane Wigington pone domande molto chiare

L’uragano Beryl è una tempesta artificiale?

“I meteorologi non hanno mai visto nulla di simile all’uragano Beryl” (da Scientific American).
“L’uragano Beryl è la più precoce tempesta di categoria 5 della storia registrata” (da MSN). “Si prevede che il caldo pericoloso e da record continuerà a diffondersi negli Stati Uniti” (da CBS News). (da CBS News). “Il caldo da record continuerà a tormentare milioni di americani questo fine settimana” (dalla CNN). Domanda: è previsto che l’uragano Beryl venga utilizzato come pompa di umidità per raffreddare porzioni degli Stati Uniti che si stanno surriscaldando? Anche nell’estremo nord le condizioni sono più che allarmanti: “Incendi selvaggi devastano il Circolo Polare Artico” (da MSN). Il fumo delle tempeste di fuoco viene usato dai meteorologi per bloccare temporaneamente, in modo tossico e decisamente distruttivo, il sole dal rapido scioglimento dei ghiacci polari? Gli ingegneri climatici sono davvero così disperati? Quanto manca all’impatto? VEDI https://www.youtube.com/watch?v=fomcoVBDjek

Il Guardian parla degli incendi zombie

I ricercatori ritengono di aver risolto il mistero degli “incendi zombie” all’interno del Circolo Polare Artico, che scompaiono nel sottosuolo durante l’inverno per poi riemergere e divampare nuovamente in primavera.

Questi incendi si verificano nelle torbiere della Siberia, del Canada e dell’Alaska. Inizialmente i ricercatori pensavano che gli incendi iniziassero in superficie e continuassero a bruciare nel sottosuolo. Ora la spiegazione è diversa.

Quando i microbi decompongono la torba, il processo genera calore. Così come un pagliaio può bruciare spontaneamente a causa dell’azione dei microbi, che ne aumentano la temperatura oltre il punto di infiammabilità, la torba può diventare pericolosamente calda. Ma non prende fuoco finché la temperatura dell’aria non aumenta in primavera.

Una ricerca dell’Università di Cork, pubblicata nei Proceedings of The Royal Society, suggerisce che non è tanto la temperatura assoluta dell’aria a contare, quanto la velocità con cui sale. Il rapido riscaldamento provoca un’accelerazione del processo fino al raggiungimento di un punto di svolta che produce fiamme. Questo potrebbe spiegare perché gli incendi di zombie, rari un secolo fa, sono diventati più comuni con il cambiamento del clima….

Dicono, che sia necessario un ulteriore lavoro per perfezionare il loro modello computerizzato.

L’articolo integrale https://www.theguardian.com/news/article/2024/jun/13/weatherwatch-scientists-discover-possible-cause-of-arctic-zombie-fires

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