Pioggia di nanoparticelle: la causa sono le misure di ingegneria climatica? Cosa non ci dicono? Uno scienziato altamente qualificato, secondo Dane Wigington, che si è imbattuto in questo dato preoccupante, sì si parla anche di grafene, di cui abbiamo sentito parlare l’ultima volta in altri contesti, fornisce un’analisi approfondita, che può essere ascoltata qui.
Ebbene, pioggia arricchita di grafene o meno, un brevetto su di essa non è stato nascosto e la stessa inventrice lo commenta.
Nanoparticelle di ossido di grafene 3D per il cloud seeding – Brevetto US 2022/0002159 A1
6 gennaio 2022 | Inventori: Linda ZAO, Haoran Liang | 3D Reduced Graphene Oxide/Sio 2 Composite For Ice Nucleation |
US 2022/0002159 A1 | La presente invenzione riguarda il settore dell’inseminazione delle nuvole.
La presente invenzione offre una particella nucleante di ghiaccio per l’inseminazione delle nuvole e altre applicazioni, in grado di avviare la nucleazione del ghiaccio a una temperatura di -8 gradi C. Inoltre, il numero di particelle nucleanti di ghiaccio aumenta continuamente e rapidamente con la riduzione della temperatura. La particella di nucleazione del ghiaccio della presente invenzione è un composito poroso nanostrutturato di ossido di grafene ridotto a 3 dimensioni e nanoparticelle di biossido di silice (PrGO-SN). La presente invenzione prevede anche un processo di sintesi del PrGO-SN.
Link al brevetto completo_3D Ossido di grafene ridotto_Cloud Seeding CCN US20220002159A1
I rischi per la salute dei nanomateriali
Gli scienziati migliorano le capacità di cloud-seeding con le nanotecnologie
Un’idea vecchia di decenni, con l’innovazione di oggi, potrebbe essere la risposta per aiutare i Paesi colpiti dalla siccità e per combattere i cambiamenti climatici.
Fin dagli anni ’40, gli scienziati hanno studiato modi per aumentare le precipitazioni con l’obiettivo di incrementare le precipitazioni nei climi aridi e semi-aridi. Oggi, questo impegno sta facendo passi da gigante grazie all’applicazione delle nanotecnologie da parte di scienziati e ingegneri per migliorare l’efficacia della semina delle nuvole.
“La carenza d’acqua a livello globale si è continuamente intensificata a causa della rapida crescita della popolazione e dello sviluppo economico in tutto il mondo. Le risorse idriche convenzionali come fiumi, laghi e falde acquifere sono diventate molto limitate, il che spinge scienziati e ingegneri a cercare risorse idriche alternative”, spiega la dottoressa Linda Zou, docente di ingegneria civile e ambientale presso la Khalifa University of Science and Technology.
Il dott. Zou è a capo di un progetto di ricerca innovativo che utilizza le nanotecnologie per sviluppare materiali per l’inseminazione delle nuvole. L’inseminazione delle nuvole è una forma di modificazione meteorologica che imita ciò che avviene naturalmente nelle nuvole, ma migliora il processo aggiungendo particelle che possono stimolare e accelerare il processo di condensazione. Tuttavia, spiega il dott. Zou, “i materiali per l’inseminazione delle nuvole utilizzati oggi sono in circolazione da molti decenni. Le informazioni e le tecniche sono obsolete e la loro efficacia non è ben compresa”.
L’inseminazione delle nuvole ha requisiti rigorosi. Per avere successo, gli scienziati hanno bisogno della giusta temperatura dell’aria, della giusta umidità, di una superficie che attragga l’acqua e la trattenga, e di un materiale delle dimensioni corrette per consentire la formazione di condensa sulla particella.
“Grazie ai progressi della nanotecnologia e della nanoscienza, oggi stiamo lavorando per progettare e ingegnerizzare materiali per l’inseminazione delle nuvole con proprietà ottimali per garantire che la condensazione del vapore acqueo avvenga in modo efficace e massimizzare le precipitazioni ottenute”, spiega il dottor Zou.
Trascrizione completa e intervista CONTINUA https://www.technologyreview.com/2022/03/28/1048275/scientists-advance-cloud-seeding-capabilities-with-nanotechnology
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