Una lettera firmata da 24 scienziati chiede all’ONU di classificare i danni fatti all’ambiente durante i conflitti come crimini di guerra
Le guerre distruggono la vita degli uomini coinvolti ma anche dell’ambiente in cui vivono. Basti pensare, ad esempio, alla devastazione portata in Vietnam dall’uso del Napalm, il costo ambientale delle operazioni militari è enorme, compreso quello indiretto dovuto alle emissioni di CO2 per gestire grandi mobilitazioni di uomini e mezzi. 24 scienziati hanno firmato una lettera diretta all’Organizzazione delle Nazioni Unite affinché i governi vengano ritenuti responsabili dei danni ambientali causati dalle azioni belliche.
“Il brutale bilancio della guerra sull’ambiente è ben documentato – ha commentato Sarah Durant della Zoological Society di Londra, uno dei firmatari -, distrugge i mezzi di sussistenza delle comunità vulnerabili e porta molte specie verso l’estinzione. Speriamo che i governi di tutto il mondo includano queste protezioni nel diritto internazionale. Ciò non solo aiuterebbe a salvaguardare le specie minacciate, ma sosterrebbe anche le comunità rurali, sia durante che dopo il conflitto, i cui mezzi di sussistenza sono vittime a lungo termine della distruzione ambientale”.
Leggi la news:
Susan Canney University of Oxford, UK.
Sílvia B. Carvalho, Hugo Rebelo University of Porto, Portugal.
Teresa Abáigar Estación Experimental de Zonas Áridas–CSIC (EEZA–CSIC), Almeria, Spain.
Walid Algadafi, Lynn Besenyei, Christopher H. Young University of Wolverhampton, UK.
Ali Berbash Environment General Authority, Tripoli, Libya.
Pierre Comizzoli Smithsonian Conservation Biology Institute, Washington DC, USA. Pierre-André Crochet University of Montpellier, France.
Soumía Fahd Université Abdelmalek Essaâdi, Tétouan, Morocco.
Hamissou H. M. Garba General Direction for Water, Forest and Wildlife, Niamey, Niger.
David Mallon Glossop, Derbyshire, UK. Abdullah Nagy Al-Azhar University, Cairo, Egypt.
John Newby Sahara Conservation Fund–Europe, Bussy Saint Georges, France.
David Olson WWF-Hong Kong, Manhattan Centre, Hong Kong. Nathalie Pettorelli Zoological Society of London, UK. Juan M. Pleguezuelos University of Granada, Spain.
Abdeljebbar Qninba Mohammed V University of Rabat, Morocco. Abdoulkarim Samna Department of Wildlife, Hunting and Protected Areas, Niger.
Alaaeldin Soultan Egyptian Environmental Affairs Agency, Egypt.
Andack S. Sow Department of Environmental Control, Nouakchott, Mauritania.
Si tratta di una richiesta importante ma non sufficiente. Guerre segrete stanno devastando il pianeta.
La Convenzione ENMOD del 1977 non attribuì alla guerra ambientale la categoria di “grave violazione” del diritto internazionale umanitario, ma si limitò a proibire l’uso indiscriminato di mezzi bellici intesi deliberatamente a causare danni all’ambiente naturale e pregiudicare la salute e la sopravvivenza della popolazione, nonché il divieto di modificazione dell’ambiente a scopo di rappresaglia.
La distinzione tra militare e civile deve essere abolita. Basti pensare all’agricoltura, che mette a rischio noi e il pianeta.
LA MODIFICAZIONE DELL’AMBIENTE E DEL CLIMA A FINI MILITARI
L’ESERCITO DEGLI STATI UNITI È IL PIÙ GRANDE INQUINATORE AL MONDO
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