1974 : Scrive Rosalie Bertell: “Nell’ambito degli Accordi di Vladivostock, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica presero la decisione congiunta di sciogliere la calotta polare artica. Non si tratta di un accordo bilaterale registrato dell’ONU, perciò non divenne mai accessibile a coloro i quali – più tardi – furono messi in allarme dal rapido scioglimento dei ghiacci e delle nevi polari, e dalla situazione degli orsi polari che ne è risultata. Per il pubblico, lo scioglimento della calotta polare artica è diventato un segnale forte e inquietante del cambiamento climatico, talmente forte che negli Stati Uniti ai media è stato richiesto di non parlare mai di orsi polari! A causa del segreto militare la gente è stata indotta a pensare che il controllo industriale delle emissioni di CO2 riporterebbe tutto a posto nell’Artico! “VEDI QUI
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Lo Stratwarming ha avuto serie ripercussioni sul ghiaccio dell’Artico
Ivan Gaddari
Il riscaldamento stratosferico che ha avuto luogo poche settimane fa ha causato uno sconquasso atmosferico non indifferente. Riscaldamento che si è propagato verso il Polo Nord, più in generale sul Circolo Polare Artico, e le conseguenze sulla banchisa artica non si sono fatte attendere.
Le variazioni più eclatanti, ovviamente, hanno riguardato le temperature a livello del suolo ovvero sono state registrate anomalie positive davvero imponenti: stiamo parlando addirittura di scostamenti di 20-30°C rispetto alle medie di riferimento!
Ricordiamoci che in questo periodo l’Artico continua a espandere la propria superficie ghiacciata, ma la tendenza sarà presto rovesciata e il ghiaccio inizierà gradualmente a ritirarsi. Quasi sicuramente il massimo annuale verrà registrato nei prossimi dieci giorni, come mostrano le statistiche ma il dato potrebbe essere influenzato – pesantemente – dalle ultime settimane che hanno visto una crescita ben al di sotto della media. Le prime rilevazioni ci dicono che l’estensione media di febbraio è stata la più bassa dal 1979 (anno durante il quale iniziarono le rilevazioni satellitari).
Nello specifico, la superficie media di febbraio 2018 era pari a 13,95 milioni di chilometri quadrati, ovvero 1,35 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media mensile del periodo 1981-2010 (dati NSIDC).
Non v’è alcun dubbio che il comportamento anomalo è stato causato dall’improvviso riscaldamento stratosferico di metà febbraio, riscaldamento che si è propagato alla troposfera dando luogo alla formazione di un’alta pressione sulla Groenlandia e le aree circostanti. Ciò ha impedito le tipiche ondate di maltempo, provocando un inaspettato disgelo nei mari di Bering e Chukchi.
Fonte https://www.meteogiornale.it/notizia/50069-1-stratwarming-serie-ripercussioni-su-ghiaccio-artico
La scoperta del riscaldamento stratosferico improvviso viene accreditata al meteorologo tedesco Richard Scherhag con la storica pubblicazione il “Die explosionsartige Stratosphärenerwärmung des Spätwinters 1951/52”. Scherhag notò per primo un forte incremento della temperatura misurato dalla radiosonda sopra Berlino a 10 hPa il 30 gennaio 1952, gli americani arrivarono dopo, quando cioè fu individuato e poi studiato dalla loro rete. Da qui partirono le prime analisi targate Lowenthal (1957) Teweles (1958) e Craig and Heting (1959).
La scuola tedesca ci dice che: la grandezza di un riscaldamento stratosferico dipende dall’aumento di temperatura, dall’estensione (vertical extent e the areal extent), dagli effetti sulla circolazione emisferica. Nonostante il relativamente lungo periodo di studio, non è ancora possibile definire le caratteristiche precise. ( FONTE)
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Stratwarming: gelo in Europa e caldo eccezionale al Polo Nord
L’eccezionale afflusso di aria fredda che ha investito l’intera Europa nei giorni scorsi si è ormai esaurito, lasciando dietro di sé non soltanto aspetti positivi come città ammantate di neve e paesaggi da cartolina, ma anche un lungo elenco di danni, disagi e vittime.
Va comunque tenuto presente che autorevoli ricerche hanno dimostrato che uno “stratwarming” di tipo major può condizionare la circolazione atmosferica nell’emisfero nord per i successivi 60 giorni e che non è quindi da escludere che entro la prima decade di Aprile l’Europa possa nuovamente essere interessata da irruzioni d’aria fredda. Relativamente a questo punto, tuttavia, risulta estremamente improbabile che gli eventuali episodi possano ripetere, per intensità e vastità, quello appena conclusosi.
Gli effetti del major stratwarming
Anomalia globale di temperatura
a livello del suolo – 00 UTC del 25 febbraio 2018
Appare ora interessante e opportuno analizzare le peculiarità meteo-climatiche di questo periodo legato a doppio filo all’episodio di “stratwarming” avvenuto in data 13 febbraio.
Come abbiamo già avuto modo di dire, a seguito di un riscaldamento stratosferico principale in troposfera assistiamo a un rallentamento della circolazione zonale, con le masse d’aria che tendono a muoversi prevalentemente lungo i meridiani. Conseguentemente aria molto calda raggiunge le zone polari, mentre aria fredda polare si porta verso le medie latitudini.
La mappa … rierca in evidenza le anomalie termiche che si vengono a creare e ci mostra anche gli effetti dell’eccezionale ondata di freddo abbattutasi recentemente sull’Europa (ribattezzata dai media continentali con l’appellativo di “bestia dell’est” ).
La mappa è relativa alle 00 UTC del 25 febbraio; nelle 24 ore successive anche la nostra penisola sarebbe stata raggiunta da una massa d’aria straordinariamente fredda. E’ doveroso tenere presente che non tutti gli episodi di “stratwarming” hanno poi portato irruzioni di aria polare sulla nostra penisola e che la correlazione tra stratosfera e troposfera è ancora oggetto di un’intensa attività di rierca
Il caldo record nella zona del Polo Nord
Se da un lato impressionano le temperature eccezionalmente basse raggiunte in Europa tra il 25 febbraio e il 4 marzo 2018, impressiona almeno nella stessa misura il caldo record che negli stessi giorni sperimentava la zona polare.
Il sole sul Polo Nord sorgerà solo il 20 di marzo e pertanto ci troviamo nel periodo climatologicamente più freddo, ma nonostante questo la temperatura media a latitudini superiori a 80°N ha raggiunto valori mai osservati prima nel mese di febbraio, come dimostra l’immagine seguente.
Temperatura media artica: |
Recenti studi hanno mostrato che un tempo queste irruzioni calde nella zona polare erano degli eventi veramente rari mentre ultimamente la loro frequenza sta aumentando aprendo numerosi interrogativi.
Gli scienziati ritengono che questo possa dipendere dal fatto che il ghiaccio polare si sta progressivamente riducendo, con il 2018 che ha fatto registrare, per gennaio, la minor estensione da quando vengono effettuate osservazioni satellitari (1979).
Di seguito riportiamo un istogramma con il numero di ore per anno in cui si sono registrate temperature superiori allo zero nella stazione di Morris Jesup in Groenlandia a soli 100 km dal polo nord.
Frequenza temperature superiori allo zero a Morris Jesup in Groenlandia (ore/anno) |
Interrogativi e ipotesi
Sembra molto probabile che un riscaldamento delle zone polari e una riduzione della calotta artica favorisca un indebolimento del vortice polare ed episodi di aria fredda alle medie latitudini, ma l’interpretazione di questi dati è tutt’altro che semplice.
Futuri studi di ricerca potranno, per esempio, dirci se il riscaldamento del polo è un trend che continuerà nel futuro o solo un andamento relativo a questi anni. Sicuramente però, a partire dal 2007, si è verificato qualcosa di inusuale e mai osservato prima alle latitudini polari.
Fonte http://www.lamma.rete.toscana.it/news/stratwarming-gelo-europa-e-caldo-eccezionale-al-polo-nord
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Mutamenti indotti?
Le segnalazioni seguenti indicano possibili interferenze. Ovvio che si tratti di speculazioni.
Bernand Eastlund deposita i suoi brevetti nel 1987 e apre la strada alla creazione di HAARP, un’enorme impianto di antenne situate in Alaska, secondo lo scienziato in grado di inviare massicce onde elettromagnetiche sulla ionosfera facendola innalzare e provocando su un’area scelta alterazioni della corrente a getto tramite microonde.
Brevetto di Solar power satellite di Bernard J.Eastlund del 1985, è in grado di dirigere un fascio di microonde, comprese tra 50 e 100 GHz ed in grado di riscaldare le correnti a getto.
Weather modification by artificial satellites
US 5984239 A
https://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/spazio/satelliti-in-grado-di-manipolare-le-condizioni-meteorologiche/
Come modificare una regione di atmosfera terrestre, ionosfera o magnetosfera
Metodo e apparato per alterare una regione nell’atmosfera terrestre, nella ionosfera e / o nella magnetosfera.
Brevetto degli Stati Uniti 4,686,605 / Eastlund / 11 agosto 1987
.Un metodo e un apparato per alterare almeno una regione selezionata che normalmente esiste al di sopra della superficie terrestre. La regione è eccitata dal riscaldamento a risonanza ciclotronica per aumentare in tal modo la sua densità di particelle cariche. In una forma di realizzazione, la radiazione elettromagnetica polarizzata circolarmente è trasmessa verso l’alto in una direzione sostanzialmente parallela a e lungo una linea di campo che si estende attraverso la regione di plasma per essere alterata. La radiazione viene trasmessa ad una frequenza che eccita la risonanza ciclonica del ciclone per riscaldare e accelerare le particelle cariche. Questo aumento di energia può causare la ionizzazione di particelle neutre che vengono quindi assorbite come parte della regione aumentando così la densità di particelle cariche della regione. ***Continua
VEDI ANCHE
Un sogno lungo cento anni: sciogliere i ghiacci dell’artico!
Eastlund aveva promesso: HAARP , una volta completato nel 2004, sarebbe stato in grado di alterare il clima di interi emisferi, innalzando o abbassando di latitudine la corrente a getto. Farsi domande è lecito. Il Parlamento Russo e l’Unione Europea (TESTO) si sono interrogati sugli sconvolgimenti climatici chiamando in causa HAARP e invitando gli Usa e l’Air Force a dare risposte su cosa stiano facendo. La risposta non è mai arrivata.
ANOMALIE DELLA CORRENTE A GETTO E CAOS METEOROLOGICO
LE ARMI CLIMATICHE NON SONO SOLO UNA TEORIA
Al momento, le armi climatiche potrebbero raggiungere le loro capacità-obiettivo ed essere utilizzate per provocare siccità, cancellare coltivazioni e indurre diversi fenomeni anomali in certi paesi.
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