Poche settimane fa è tornato nello spazio l’ X-37B, uno spazioplano sperimentale non pilotato e sviluppato per la U.S. Air Force alla sua quarta missione segreta.La terza è durata 672 giorni, molto più dei due voli precedenti, rispettivamente di 225 e 469 giorni. Il progetto è finanziato da DARPA (Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti), NASA, Air Force e Boeing.
Dunque, poco o nulla si sa delle missioni, soltanto che il velivolo dovrebbe servire a testare nuove tecnologie di derivazione militare nello spazio, ma considerando che le tecnologie militari sono al 99% armi c’è da chiedersi quale compito stia svolgendo in orbita.
ANDREI ARESEV, vice direttore della Strategic Culture Foundation, ha espresso sospetti su queste missioni.
L’X-37B porta armi laser e potrebbe essere una componente chiave nell’arsenale del Pentagono per un cambiamento climatico forzato.
La dichiarazione di Areshev ha fatto clamore. Era l’anno 2010 e un caldo infernale attanagliava la Russia.
Scriveva Pino Cabras:
Mentre Mosca è paralizzata da quasi un mese di canicola e ora da una densa coltre tossica, sospinta dai tanti smisurati incendi, colpisce leggere quanto ha scritto Andrej Aresev, un politologo di «International Affairs», la rivista pubblicata da quella parte dell’establishment russo più istituzionalmente legata alla politica internazionale. Aresev sospetta che la gigantesca anomalia che oggi sta colpendo l’immenso e disomogeneo territorio da Kalingrad alla Kamcatka sia l’effetto di una qualche arma climatica di nuovo tipo. È lo stesso tipo di armi evocate dal generale Fabio Mini in un articolo di qualche anno fa (vedi: La guerra ambientale c’è già). (1)
La Russia brucia: armi climatiche, solo un’ipotesi? (articolo del 2010)
di Andrej Arešev
Il tempo così insolitamente caldo nelle regioni centrali della Russia ha già causato pesanti danni economici. Ha distrutto i raccolti in circa il 20% dei terreni agricoli del Paese, con l’effetto di far sì che i prezzi alimentari aumenteranno questo autunno. Come se non bastasse, i roghi si sono accesi nelle torbiere attorno a Mosca. In questi giorni, gran parte delle previsioni relative al clima sono allarmanti: siccità, uragani e inondazioni saranno ancora più frequenti e gravi. Il direttore del programma energetico e climatico del Wildlife Fund, Aleksey Kokorin, sostiene che l’attuale tendenza non sia un fenomeno casuale e che non ci si deve attendere che debba diminuire d’intensità.
In questo particolare contesto, la credibilità delle proiezioni emanate dal Wildlife Fund, un’influente organizzazione internazionale che svolge in tutto il mondo operazioni caratterizzate come programmi di protezione ambientale, è fuori discussione. Il motivo è che il riscaldamento globale, che è oggetto di infervorati dibattiti accademici (o, talvolta, del tutto non accademici) non è necessariamente un processo incontrollato. O perlomeno, l’incidenza delle attuali temperature insolitamente elevate esclusivamente in Russia e in alcuni territori adiacenti, induce a delle spiegazioni alternative.
Andando indietro fino agli anni settanta, Zbigniew Brzezinski invocava nel suo libro “Between Two Ages” (tra due ere) il tema del controllo del tempo atmosferico, che considerava una forma di più ampia regolazione sociale. Senza dubbio i pesi massimi del pensiero geopolitico degli Stati Uniti si sono dovuti interessare non solo alle implicazioni sociali immediate, ma anche alle potenziali implicazioni geopolitiche di un’influenza sul clima. Non fu l’unico autore a cimentarsi sull’argomento ma, in ragione di ovvie cautele, le informazioni sui progressi nella sfera delle armi climatiche è improbabile che fuoriescano dalle barriere della segretezza, nel prevedibile futuro.
Michel Chossudovsky, un professore di economia presso l’Università di Ottawa, scriveva nel 2000 che, in parte, il cambiamento climatico in corso potrebbe essere innescato dall’uso di armi non letali di nuova generazione. Gli Usa stanno certamente esplorando le possibilità di controllare il clima in varie regioni del mondo. La relativa tecnologia è stata sviluppata nel quadro del “High-Frequency Active Aural Research Program” (Haarp), stante l’obiettivo di costruire la capacità di provocare siccità, uragani, inondazioni e terremoti. Dal punto di vista militare, si ritiene che “Haarp” dia vita a un nuovo tipo di armi di distruzione di massa, e sia uno strumento di politiche espansionistiche che può essere usato per destabilizzare selettivamente sistemi agricoli e ambientali di determinati paesi-obiettivo.
Tecnicamente, si sa che il sistema è un insieme di sorgenti di radiazioni elettromagnetiche che concernono la ionosfera. Esso include 360 fonti e 180 antenne aventi un’altezza di 22 metri. Complessivamente, la stazione emette 3.600 kW verso la ionosfera, il sistema di questo tipo più potente al mondo. Il programma, aperto nel 1990, è finanziato congiuntamente dallo Us Office of Naval Research e dallo Us Air Force Research Laboratory, ed è messo in opera da diversi laboratori universitari.
Ipotesi che vanno molto lontano si presentano in modo naturale in una tale situazione. Il leader venezuelano Hugo Chavez è stato ridicolizzato per l’attribuzione del terremoto di Haiti all’impatto di Haarp ma, per esempio, un simile sospetto si è fatto strada a seguito del terremoto nel 2008 nella provincia cinese del Sichuan.
Inoltre, vi sono prove che il programma Usa di influenza sul clima non si estenda solo a un certo numero di paesi e regioni, ma risieda anche in parte nello spazio. Per esempio, del veicolo senza pilota X-37B, messo in orbita il 22 aprile 2010, si riferisce che trasporti nuovi tipi di armamenti laser.
Secondo il “New York Times”, il Pentagono smentisce qualsiasi legame tra l’X-37B e una qualunque arma meteorologica, ma riconosce che il suo scopo è quello di sostenere le operazioni di terra e di gestire un certo numero di compiti ausiliari.
Il veicolo è stato costruito 11 anni fa, come parte di un programma della Nasa che è stato rilevato dall’Us Air Force, 6 anni fa, e completamente sottoposto a classificazione. Le domante volte a far svelare i dettagli del programma sperimentale messo in pratica in Alaska sono state reclamate sia negli Stati Uniti che in diversi altri paesi. La Russia non si è unita al coro, ma l’impressione è che gli sforzi intesi a modificare il clima deliberatamente non siano un mito, e che in un futuro più vicino, la Russia – insieme con il resto del mondo – dovrà affrontare una nuova generazione di minacce. Al momento, le armi climatiche potrebbero raggiungere le loro capacità-obiettivo ed essere utilizzate per provocare siccità, cancellare coltivazioni e indurre diversi fenomeni anomali in certi paesi.
Le Note
(1) Odnako 2010, 28, p. 33.
(2) Per dettagli riguardanti la Wildlife Foundation, si veda:http://www.globoscope.ru/content/articles/2892/
(3) Sito del programma: http://www.haarp.alaska.edu/. La stazione HAARP si trova in Alaska, 250 chilometri a nord-est di Anchorage.
(4) Chossudovsky M., Washington’s New World Order Weapons Can Trigger Climate Change: http://www.mindfully.org/Air/Climate-Change-Weapons.htm
(5) http://www.haarp.alaska.edu/haarp/gen.html
(6) http://www.kp.ru/daily/24494/648410/
(7) Surveillance Suspected as Spacecraft’s Main Role, William J. Broad,http://www.nytimes.com/2010/05/23/science/space/23secret.html?_r=1&hp
(8) Il Times ha affermato che il veicolo senza equipaggio segreto potrebbe sperimentare armi laser:http://www.newsru.com/world/24may2010/kosmorazved.html.
Fonte: http://en.interaffairs.ru/read.php?item=46.
VEDI ANCHE
CAMBIAMENTO CLIMATICO E GUERRA AMBIENTALE – UN NUOVO TERRORISMO
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