La Cina accelera con Spacesail (e non solo) per sfidare Starlink di Musk

Ci sono ora 72 satelliti della costellazione cinese Qianfan in orbita: l’operatore satellitare con sede a Shanghai, Spacesail, prevede di costruire una costellazione di 14.000 satelliti, di cui circa 600 in orbita entro la fine del 2025, e si prepara così a recuperare il terreno con Starlink di SpaceX

Non solo l’europea OneWeb o l’americano Project Kuiper di Amazon, per la rete Internet satellitare Starlink di SpaceX la concorrenza si intensifica anche dalla Cina con l’operatore satellitare sostenuto dallo stato cinese SpaceSail.

L’operatore cinese di megacostellazione in orbita terrestre bassa Spacesail ha iniziato a stabilire la sua presenza nei mercati internazionali, firmando  prima un accordo per entrare in Brasile e avviando poi le operazioni in Kazakistan, con l’intenzione di espandersi in oltre 30 paesi, riferisce Reuters.

Lo scorso 7 febbraio l’azienda con sede a Shanghai ha firmato un accordo con Measat per espandere la sua presenza nel sud-est asiatico, riportava Spacenews.

Con Starlink, SpaceX ha superato i rivali sviluppando una costellazione di satelliti anche se la società di Elon Musk non è l’unica nel settore.

Starlink fornisce Internet a banda larga attraverso la sua rete di circa 7.000 satelliti SpaceX, è operativa in oltre 100 paesi e punta a un totale di 42.000 entro il 2030. Dal 2020, Starlink ha lanciato più satelliti in orbita terrestre bassa (Leo), ovvero a un’altitudine inferiore ai 2.000 km, di tutti i suoi concorrenti messi insieme, ricorda Reuters.

Ma Pechino intende recuperare il terreno: sta quindi investendo molto anche nella ricerca militare per tracciare le costellazioni satellitari, percependo il predominio di Musk nello spazio come una minaccia. Attualmente la Cina ha 1.059 satelliti in orbita, 492 dei quali sono satelliti commerciali, secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua.

Le aziende private e statali cinesi, compresi i produttori di armi, hanno iniziato a lanciare decine di satelliti Leo, promettendo di raggiungere Starlink creando mega-costellazioni di migliaia di satelliti ciascuna.

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