(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Dal 24 febbraio non puoi dire nulla sulla Russia e l’Ucraina senza che il bimbominkia di turno t’interrompa per ricordarti col ditino alzato che “c’è un aggressore e un aggredito”, come se tu l’avessi mai negato o messo in dubbio. Purtroppo la constatazione di chi ha fatto cosa, degna di Max Catalano, non vale più quando, dalla tragica guerra ucraina, si passa alle tragicomiche guerricciole di casa nostra. Orsini, com’è noto, si censura da solo per fare il martire. Poi c’è Bianca Berlinguer. Prima di invitarlo, viene pressata giorno e notte da Fuortes perché conduca CartaBianca per un’altra stagione. Poi apprende che Fuortes ha incontrato a Palazzo Chigi il duo Garofoli-Funiciello, braccio destro e sinistro di Draghi, scoperto che “il talk non è la forma ideale per l’approfondimento” e deciso di chiudere CartaBianca. Il Foglio spiega perché: “Dietro la sfida tra Draghi e la Rai c’è l’informazione, che non torna”, in particolare chi “invita Orsini e Nadana Fridrikhson”, cioè la Berlinguer. Il premier, nei giorni del Covid a Città della Pieve, ha visto CartaBianca ed è inorridito perché dà spazio a chi lo critica. Allora i suoi giannizzeri hanno disegnato “la nuova Rai” in un “documento del governo”, con “linee guida” che prevedono “la fine dei talk”. Cioè dell’unico talk di prima serata rimasto in Rai: CartaBianca. Quelli di Annunziata e Vespa “sono confermati”, mentre Bianca verrà confinata “in una striscia pomeridiana”.

L’indomani il Fatto dà notizia della chiusura di CartaBianca dopo il vertice Fuortes-Garofoli&Funiciello, senza ricevere smentite dalla Rai né da Garofoli&Funiciello. La Rai invia un pizzino tramite Rep: “Berlinguer cambi format o è fuori”. Cioè smetta di invitare ospiti sgraditi alla Nato, dunque a Draghi, dunque a Fuortes, che per Rep sono “riconducibili ad apparati russi” (quali? chi? quando? de che? boh). Invece la guerra del governo e dunque della Rai a CartaBianca è un “braccio di ferro” tra la giornalista che fa quello che è pagata per fare e i suoi capi che fanno quello che non potrebbero fare. E la colpa è di Conte che la difende: “Si erge a scudo umano” (Rep), “Vuole decidere direttori e conduttori Rai? A che titolo? Basta diktat di Casalino” (Anzaldi, Iv). Anzi, è colpa della Berlinguer che si epura da sola perché “sogna il ‘Premio epurato d’oro’” (Foglio). Ieri, l’apoteosi. Il Foglio informa che “è una formidabile stupidaggine scrivere che ci sarebbe addirittura un mandato del governo per silenziare CartaBianca o dire ancora che Fuortes è stato chiamato a Palazzo Chigi per cacciarla”. E chi avrà mai scritto le formidabili stupidaggini? Il Foglio. Quello che insegna agli altri chi ha aggredito chi e non sa neppure chi ha scritto cosa. FONTE 

AGGRESSORI?

Adrian Bocquet, volontario francese in Ucraina: “Bucha è una messa in scena. Ho visto personalmente cameramen americani inscenare riprese distorte”

di Vittorio Rangeloni*

Dichiarazioni di Adrian Bocquet un volontario francese in Ucraina:

“Mi assumo totalmente la responsabilità di ciò che dico. In Ucraina, ho assistito a crimini di guerra: Tutti questi crimini sono stati commessi dall’esercito ucraino. Ma in Francia non ne parliamo!”
Bocquet è un ex militare francese, autore di un libro.

Dopo tre settimane trascorse in Ucraina, ai microfoni di SUD Radio, ha deciso di raccontare la sua esperienza. Ecco qualche estratto della sua intervista: “Quando sono tornato in Francia dall’Ucraina, sono rimasto scioccato: i canali televisivi invitano esperti che non sono stati in Ucraina e non sanno nulla di ciò che sta accadendo lì. Tra quello che sento dallo schermo televisivo e quello che ho visto con i miei occhi, c’è un abisso.”

“Ho visto l’esercito ucraino sparare alle ginocchia dei soldati russi catturati e sparare alla testa degli ufficiali.”
“Ho visto personalmente i cameramen americani inscenare riprese distorte dai luoghi degli eventi.”
“Tutti gli edifici civili distrutti presentati dall’Ucraina come bombardamenti su civili, non sono altro che il risultato di sparatorie imprecise degli ucraini su installazioni militari.”
“Le forze armate ucraine nascondono munizioni negli edifici residenziali di notte, senza nemmeno informare gli abitanti. Questo si chiama usare le persone come scudo.”
“Bucha è una messa in scena. I corpi dei morti sono stati spostati da altri luoghi e deliberatamente posizionati in modo tale da produrre riprese scioccanti”.

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VERSIONE COMPLETA DELL’INTERVISTA

FONTE https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-adrian_bocquet_volontario_francese_in_ucraina_bucha__una_messa_in_scena_ho_visto_personalmente_cameramen_americani_inscenare_riprese_distorte/45289_46263/

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