Col. Mario Giuliacci
Vi è una soluzione per abbattere in tempi breve la febbre del pianeta?
Lo scienziato Ing. Mark Jacobson della Stanford University ha la risposta: sbarazzarsi della fuliggine nera. Le nere particelle di carbonio dense sono il risultato di una combustione incompleta di idrocarburi nei motori, negli incendi, e nelle centrali termoelettriche.
Figura: Il Ghiaccio polare riflette la luce del sole. Poiché questo ghiaccio comincia a sciogliersi, meno luce solare viene riflessa nello spazio. E ‘invece assorbita negli oceani e la terra, alzando così la temperatura globale, e alimentando ulteriormente, in un processo a cascata, ulteriore fusione dei ghiacci polari. Il ghiaccio sporcato dalla fuliggine diviene più scuro e quindi riflette meno luce solare e quindi aumenta il riscaldamento globale. Credit: NASA –
La fuliggine nera è responsabile tra il 25 per cento e il 50 per cento del riscaldamento globale osservato, come studi recenti hanno dimostrato. Questo perché essendo scuro assorbe molta luce solare e la converte in radiazione a raggi infrarossi (calore) , che poi a va a riscaldare l’aria circostante. Quando la fuliggine si deposita sulla neve o ghiaccio, essa riscalda più efficacemente tali superfici , favorendone lo scioglimento. Per fare un confronto, nero fuliggine riscalda l’aria fino a 2 milioni di volte di più rispetto alla stessa quantità di CO2.
Jacobson ha confrontato gli effetti di contenimento indietro fuliggine a riduzioni di CO 2 , il metano, e diverse decine di altre molecole. Utilizzando simulazioni al computer, ha scoperto che il controllo fuliggine dovrebbe ridurre le temperature più velocemente fino al 23% rispetto alla riduzione di CO 2 nel corso dei prossimi 25 anni
Anche se le emissioni di CO 2 delle emissioni sono la causa primaria del riscaldamento climatico nel corso dell’ultimo secolo, e quindi hanno bisogno di essere ridotte, comunque la rimozione della fuliggine nera fornisce un immediato sollievo. Questo perché le molecole di carbonio-pesante depositano fuori dall’atmosfera più rapidamente – in poche settimane – così fermare la loro produzione ora significa tangibile, inversione immediata del riscaldamento.
Per rimuovere dall’atmosfera invece la CO2 prodotta oggi occorrono almeno 50 anni! (n.d.r.)
La buona notizia è che abbiamo la tecnologia per porre freno alla fuliggine nei forni delle centrali termoelettrica.
Fonte Articolo: Alison Hawkes su http://www.astrobio.net della NAS
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