Domani si manifesta a Roma: “5G, un referendum per abrogarne l’incostituzionalità”

Alla Camera dei deputati conferenza stampa STOP 5G,

Per la moratoria, la Costituzione, le libertà e l’autodeterminazione digitale

Alla conferenza, organizzata dall’On. Sara Cunial, intervengono: Dott. Maurizio Martucci, portavoce nazionale Alleanza Italiana Stop 5G Prof. Ugo Mattei, presidente Comitato per la Difesa dei Beni Pubblici e Comuni Stefano Rodotà Prof. Andrea Grieco, Osservatorio Scuola dell’Alleanza Italiana Stop 5G La manifestazione “Per la moratoria, la Costituzione, le libertà e l’autodeterminazione digitale”, che si terrà sabato 12 settembre a Roma in Piazza del Popolo, dalle ore 15:00 alle ore 18:00, vuole rinnovare al Governo la richiesta di un’urgente sospensione della pericolosa sperimentazione dell’Internet delle cose. Sono ormai evidenti, infatti, le gravi ripercussioni sociali, sanitarie e ambientali di questa nuova tecnologia, nonché le criticità e i rischi per libertà personali e i diritti costituzionali, ad essa connessi. La manifestazione di Roma, alla quale aderiscono diversi accademici, scienziati, giornalisti e artisti, avvocati e giuristi tra cui il Prof. Paolo Maddalena, l’Avv. Luca Saltalamacchia, l’ex collaboratrice ONU, Claire Edwards, si inserisce nell’ambito delle azioni internazionali patrocinate dall’Alleanza Europea Stop 5G che sabato 19 settembre 2020 promuove una manifestazione a Lione (Francia). 

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Match” video tra un pro-5G e me; Il 5G e l’albericidio —– QUANDO UN UOMO CON LA VERITA’ INCONTRA UN UOMO CON LA BUGIA, L’UOMO CON LA BUGIA E’ UN UOMO MORTO —– 5G, a Roma, sabato, contro i negazionisti (Video e pagine)

Di Fulvio Grimaldi

Vengo dalla conferenza stampa di presentazione della manifestazione “Stop 5G” di Roma, Piazza del Popolo, 12 settembre, dalle 15.00. Conferenza stampa alla Camera dei Deputati organizzata da Sara Cunial di R2020. Quello della Cunial e di Davide Barillari è il nuovo movimento politico, uscito dal M5S, che è oggi assolutamente l’unico a riflettere e rappresentare le istanze, l’opposizione e la rabbia popolari contro le strategie che attaccano e minano salute e libertà.  

Alleanza Italiana Stop 5G

Ottimo l’inizio di Maurizio Martucci, presidente dell’Alleanza Italiana Stop 5G (che avremo anche a una nostra iniziativa pubblica in Tuscia a ottobre), con il sacrosanto rovesciamento al mittente della definizione, intesa infamante, di “negazionista”. Negazionista è, invece, inconfutabilmente e irresponsabilmente chi si ostina, per loschi motivi di interesse, sussidarietà o subalternità, a negare gli effetti della connessione di quinta generazione su salute, ambiente, umanità.

Martucci ci ha illustrato le mille e mille iniziative contro il 5G, i 300 comuni che si sono opposti, le 340.000 firme consegnate a Speranza per fermare una tecnologia minimamente verificata, l’ostinato accanimento silenziatore di media e politica, il rifiuto di ogni dibattito aperto alle differenze, anche le più prestigiose e titolate, lo scandalo di un premier che si permette di vendere le radiofrequenze senza consultare medici e opinione pubblica coinvolta. Approfittando del Lockdown, con il decreto “Salva Italia” si è dato il via a nuove installazioni. Con il decreto “Semplificazioni” si è sottratto ai sindaci il diritto e la responsabilità di governare la sanità pubblica. Come è stato anche denunciato dalla sindaca Domenica Spinelli, di Coriano (RN).  

Conflitti d’interesse scandalosi sono quelli esibiti nel “Piano Colao”, uomo di Vodafone e di Verizon, il colosso USA, quando sollecita l’abolizione del limite dei 6volt/metro per l’inquinamento elettromagnetico e una digitalizzazione universale. Qualsiasi invito alla prudenza e al principio di precauzione, rivolto al governo e al Capo dello Stato è stato ignorato, perfino quando proveniva dai malati oncologici delle cui patologie si conoscono le origini elettromagnetiche, “la più grave e pericolosa sperimentazione mai condotta nel mondo”.

Comitato Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà”

Ugo Mattei, del Comitato Stefano Rodotà, un “commilitone” nella battaglia in Val di Susa contro il TAV, già protagonista della campagna vittoriosa per l’acqua bene pubblico, denuncia come il 5G, al di là degli inni alla velocizzazione forsennata delle connessioni, metta in questione il modello di riproduzione della vita sul nostro pianeta. Nel contrastare questo modello, nel chiedere come priorità la costituzione delle scuole in oasi incontaminate dall’inquinamento elettromagnetico, anche alla luce della vulnerabilità di organismi in formazione, si deve assumere il ruolo di avvocati delle generazioni future. Generazioni ignorate a chi si preoccupa esclusivamente del presente.

Osservatorio Scuola

Per l’Osservatorio Scuola dell’Alleanza Italiana Stop 5G, il prof. Andrea Grieco, vicepreside di un istituto milanese, da 25 anni impegnato sull’inquinamento elettromagnetico, è vero quello che temeva Einstein,: “Il giorno in cui la tecnologia andrà oltre l’umanità, il mondo sarà popolato da idioti”. Corriamo il rischio antropologico di una nuova specie, anche nella diffusione incontrollata della DAD, didattica a distanza, in una scuola “transumana”, che sostituisce al rapporto tra esseri umani, nel momento cruciale dello sviluppo della persona e del cittadino, quello con la macchina. La tecnologia deve restare al servizio dell’umano, non viceversa, come succede con ragazzi inchiodati davanti a schermi per 5-7 ore al giorno, a cui si aggiungono quelli della didattica. E’ la sindrome Sicomori: i ragazzi si chiudono in camera e non escono più. Non solo 5G, ma 5G integrato a Intelligenza Artificiale, bioingegneria, dittatura sanitaria, fa in modo che la scala tecnologica sia diventata più breve di quella culturale e che la prima abbia assunto la guida della seconda.

Mi pare che i motivi per correre ai ripari, per resistere, anzi per una controffensiva, ci siano tutti e che ce ne siano anche di più per ritrovarsi in Piazza del Popolo sabato, 12 settembre. Quell’orribile imposizione che è il distanziamento sociale, è anche un ossimoro, perché del “sociale” è la negazione. Ci si vuole fare introiettare l’idea che distanziarsi è bene. Siamo alla neolingua di Orwell “1984”. Teniamone conto quando ci riuniamo in piazza.

In video le nefandezze sociali, sanitarie, ambientali dei 5G

Giorni fa su Vox Italia TV, con Francesco Toscano, nella trasmissione “Match” mi sono in-scontrato con Raffaele Barberio, specialista di comunicazioni elettroniche sulle quali dirige “Key4big”, quotidiano online dal nome criptico quanto le intenzioni dei promotori del 5G. Per me si trattava di colmare una lacuna che spesso manca quando ci si confronta con quelli della connessione ultrarapida e totalizzante: gli effetti sociali, sociologici, antropologici, morali e culturali che il 5G, tornado del digitale che tutto travolge, infligge all’umano e punta a trasformarlo. Per gli aspetti sanitari e tecnici lascio la parola ad altri.

https://www.youtube.com/watch?v=IoTXqy4sA0E&t=10s da Vox Italia TV

5G: Fulvio Grimaldi contro Raffaele Barberio

Al video di Vox Italia TV  aggiungo un documento importantissimo e sconvolgente che, tra l’altro risponde al mio interlocutore Barberio quando, con notevole improntitudine, nega che sia in atto, a favore delle antenne 5G un massacro nazionale di alberi. Un vero ecocidio e un crimine di chi lo attua e di chi lo consente. Il video è opera di Massimo Mazzucco, di Controtv, un collega che sulle fandonie interviene come un chirurgo sui tumori.

Massimo Mazzucco, 5G e taglio indiscriminato degli alberi: 

https://youtu.be/Ib-dKpPDawI

C’era e c’è un tempo in cui toccava mettere la mano alla fondina quando si sentiva parlare di “sicurezza”. Era ed è il tempo dell’Aids, del terrorismo, del virus. Tempo di sperimentazione di Stati di polizia. C’era e c’è il tempo in cui la parola era “accoglienza” e si trattava di far passare la deportazione e il traffico di schiavi per “diritti umani”. Continua ad imperversare proprio quella parola da mano alla fondina: “diritti umani”, con la quale ci cacciano in gola una guerra e un regime change dopo l’altro. Ora è arrivato il momento di mettere mano alla fondina quando ti minacciano con la parolaccia “smart”, “brillante, destro, sveglio” per il vocabolario. Per noi “fico”. L’umorismo della lingua, però, vuole che significhi anche “dolore acuto”. Il primo significato è quello che si finge, il secondo quello che è.

Gatekeeper, guardiani della villa

In vista della manifestazione nazionale del 5G a Piazza del Popolo, il 12 settembre, dopo aver trascorso un intervallo con il lancia-vermi puntato sull’estero, dove provavano a imbrattare i vari Lukashenko, Putin, Trump, Maduro, e altri eretici del pensiero plurimo, i nostri minus habentes mediatici sono tornati a casa, richiamati dalla manifestazione romana per i bambini da sottrarre agli orchi digital-virusiani. C’era da rimontare le armi, oliarle e munirle delle solite munizioni in navigazione negli scarichi sotterranei. L’allarme è rosso: sta per presentarsi nella capitale un nuovo e ancora più nutrito stormo di negazionisti, terrapiattisti, “psicopatici” (secondo Recalcati), complottisti, inevitabilmente ultradestri, anzi fascisti.

Udita la campanella suonata dal dirigente, eccoli lì, sulle mura, muniti di spingarde, catapulte caricate a deiezioni personali, olio bollente, fango di crotali decomposti, riserve di saliva, possibilmente catarrosa, da sparare con cerbottane. Il tutto fornito dal Comitato Tecnico Scientifico, formidabile fonte di impeto guerresco. Che solo si affloscia quando toccherebbe bypassare le fallimentari stramberie organizzative del supercommissario Stefano Arcuri, o le invenzioni colorate di rosso-rossetto di Lucia Azzolina

Il Marco Revelli rivelato

 Con Tsipras!!!

E’ una grande occasione per i cretini. Ne emergono mediatici di solito assopiti tra gli stereotipi ormai logori di cui vengono marchiati i rastrellati da trafficanti e Ong: “fuggono da guerra, dittatura e fame”. O altri, ai quali le perplessità davanti ad arresti in casa, distanze e mascherine non rappresentano altro che il complesso di Charlie Manson e delle sue ancelle stragiste di far morire il mondo. Alla catena di montaggio di queste pratiche, tra l’idiota e il perfido, eccellono quelli, onnipresenti sul “manifesto”. dei quali mi impressiona moltissimo tale Marco Revelli, un accademico che si aggira tra valli e monti piemontesi, da dove viene tratto alla ribalta dal “manifesto” e dalle consimili trasmissioni in cui si allestiscono roghi di eretici.

Un suo ultimo elzeviro, carico di una virulenza da gareggiare con i rabbiosi impeti colonialisti di Zanotelli, membro della stessa confraternita, ha in qualche modo a che fare con l’adunata di popolo contro il 5G del 12 settembre. Concentra in un solo “fascio” (quando ce vo’, ce vo’) personaggi e contenuti che tutti contribuiscono, come mattoni di un’orripilante torre di Babele, a costituire lo schieramento che il movimento contro il 5G e tutto il resto è chiamato a debellare. Marco Revelli è un’avanguardia del rispetto per gli avversari. Dal suo balcone fiorito di buonismo al vetriolo a ornamento del pensiero politicamente orribile, l’illustre voce italiana di Soros stavolta si è sporta troppo. Ed è precipitata.

Il suo è un tentativo di sarcasmo. Si fa indirettamente vindice e sostenitore di tutti coloro che noi eretici, ormai non solo più nazisti, ma addirittura emuli delle Brigate Rosse, quando queste se la prendevano con il SIM, ricordate, lo Stato Imperialista delle Multinazionali. Secca a Revelli che, quelli magari facevano finta, mentre noi parrebbe che facciamo sul serio. Infatti siamo contro le multinazionali che succhiano il mondo e gli esseri viventi. Ciò che a questo polemista “smart” non torna proprio, è che siamo addirittura contro i vaccini salvavita dei benefattori Big Pharma, dei virus-truffa, dell’emigrazione che restituisce alla dignità umana e al benessere africani e asiatici sradicati da multinazionali e Ong; della tecnologia 5G (implicito: vogliamo tornare ai piccioni viaggiatori e alla candela) e – oddio, no! – contro sant’uomini filantropi come Bill Gates e Soros.

Per addossarci queste colpe da girone dantesco, Marco Revelli arriva a citare Carlo Marx. E qui l’asino casca per davvero. Il suo e di tutti quelli che oggi si mimetizzano da sinistra per meglio coglionare il colto e l’inclita. Grazie Revelli, con scemenze e cattiverie come queste, hai fornito biada ai somari (chiedo scusa all’animale) tuoi pari. A noi ha fatto capire ancora meglio con chi abbiamo a che fare e tutto questo ci incoraggia e affolla e assembra verso Piazza del Popolo. “Hasta la victoria siempre!” ... FONTE 

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