A marzo del 2015 ci fu una conferenza a Cambridge.. È stato proiettato il cortometraggio Smokers, per poter rivendicare di aver mostrato a un’ampia percentuale della comunità scientifica mondiale di ingegneria climatica la prova che gli aerei pompano deliberatamente quello che sembra essere combustibile fossile grezzo, probabilmente diesel, dal pennacchio di scarico dell’aereo. Nessuno di coloro che si sono riuniti è stato in grado di offrire una spiegazione a ciò a cui stavano assistendo. L’immagine qui sopra è un fotogramma del filmato. In breve, un gruppo di attivisti è riuscito a presentare la propria convinzione che l’ingegneria climatica sia già in atto. https://www.look-up.org.uk/srm-science-2015-engineering-climate-cambridge-university/

Sempre nel 2015, nel mese di maggio, questo sito web ha riportato le prospettive per l’anno 2025. Il riassunto in seguito parla di un rapporto che si concentra sugli interventi SRM (Solar Radiation Mandagment), e in particolare su quei metodi che mirano a riflettere la luce solare iniettando particelle riflettenti nella stratosfera. L’SRM avrebbe un effetto rapido e globale, potrebbe essere impiegato da un singolo attore o da un piccolo gruppo di attori a un costo relativamente basso, e avrebbe impatti diversi su diverse regioni del mondo.

 

Intervento Umano nel Clima Terrestre: La Governance della Geoingegneria nel 2025 – GGF 2025 Geoengineering Governance Working Group Maggio 2015

Riepilogo Esecutivo La geoingegneria, o ingegneria climatica, è il termine generico per gli interventi tecnologici su larga scala nel sistema climatico che cercano di contrastare alcuni degli effetti del riscaldamento globale. A causa dei progressi limitati finora nella riduzione delle emissioni globali di gas serra, la geoingegneria è stata sempre più studiata come potenziale aggiunta al portfolio delle risposte climatiche. A questo punto, tuttavia, la forma e il ruolo che la geoingegneria assumerà in futuro rimangono altamente incerti. In questo rapporto, guardiamo 10 anni avanti, all’anno 2025, e presentiamo due scenari della possibile evoluzione della geoingegneria, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni politiche per la sua efficace governance.

Le tecnologie di geoingegneria sono generalmente divise in approcci che mirano a riflettere la luce solare lontano dalla terra (solar radiation management, SRM), e approcci che mirano a rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera (carbon dioxide removal, CDR). Questo rapporto si concentra sugli interventi SRM, e in particolare su quei metodi che mirano a riflettere la luce solare iniettando particelle riflettenti nella stratosfera.

Tali interventi sollevano importanti questioni di governance che sono diverse da quelle sollevate dalle tecniche CDR. Questo perché l’SRM avrebbe un effetto rapido e globale, potrebbe essere impiegato da un singolo attore o da un piccolo gruppo di attori a un costo relativamente basso, e avrebbe impatti diversi su diverse regioni del mondo. L’SRM è anche probabilmente percepito come un intervento più fondamentale rispetto al CDR nel funzionamento del pianeta, con il potenziale di generare significativi conflitti sociali derivanti da diverse visioni del mondo e sistemi di valori. La maggior parte delle tecnologie CDR, d’altra parte, agirebbe solo su lunghe scale temporali, sono proibitivamente costose al momento e richiederebbero la collaborazione tra molti attori per avere un effetto significativo sul clima.

L’SRM ha anche generato varie preoccupazioni. In primo luogo, è stato sostenuto che l’SRM creerebbe un “rischio morale” riducendo l’incentivo per gli stati a impegnarsi in sforzi di mitigazione e adattamento, poiché l’SRM potrebbe rivelarsi più veloce, più economico e meno difficile da concordare nelle negoziazioni internazionali. In secondo luogo, i suoi potenziali impatti sono altamente incerti. Fattori che saranno particolarmente difficili da prevedere e comprendere includono gli impatti regionali e locali sulla produzione agricola, le risorse idriche e la biodiversità. In terzo luogo, è stato messo in discussione se sia eticamente consentito interferire con i processi del sistema terrestre a un livello così fondamentale.

La governance globale dell’SRM dovrà tenere conto di queste preoccupazioni. Sebbene l’SRM sia ancora agli inizi e possa richiedere decenni per la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione, è proprio questa fase iniziale di sviluppo che offre una finestra di opportunità critica per lo sviluppo di approcci collaborativi e inclusivi per una governance globale efficace del potenziale ciclo di vita dell’SRM, o di parti di esso.

FONTE https://www.nogeoingegneria.com/news-eng/the-governance-of-geoengineering-in-2025/

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