LE CONSEGUENZE SUL CLIMA DEI TEST NUCLEARI: PERCHÉ NON SONO STATE INDAGATE? Gli esperimenti nucleari condotti in passato hanno mostrato un modello di comportamento che possiamo osservare nella realtà anche oggi. Sperimentano, testano e guardano successivamente ai risultati della loro pazzia. Non hanno smesso di agire secondo questo schema e stanno mettendo sempre più in pericolo l’umanità e il pianeta stesso.

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Contaminazione atmosferica molto diffusa nonostante gli esperimenti siano avvenuti in luoghi remoti

Di Mohammed El-Said

Secondo una nuova ricerca, i test di bombe nucleari effettuati durante la Guerra Fredda all’inizio degli anni ’60 potrebbero aver contribuito all’aumento del riscaldamento globale.

Questi test hanno causato una radioattività su larga scala, anche a migliaia di chilometri di distanza dai luoghi delle esplosioni, che a sua volta ha modificato i modelli di precipitazioni.

Un nuovo studio britannico pubblicato sulla rivista Physical Review Letters afferma che l’aumento della radioattività ha coinciso con un analogo aumento dello spessore delle nuvole. Questo ha causato maggiori precipitazioni nei giorni in cui è stata registrata un’alta radioattività, rispetto ai giorni con minore radioattività.

Lo studio, condotto dall’Università di Reading, si è basato su registrazioni risalenti al periodo 1962-1964 provenienti dalle isole Shetland, 300 miglia a nord-ovest della costa scozzese.

I ricercatori hanno potuto notare un aumento del 24% delle precipitazioni nei giorni ad alta radioattività, rispetto alla media delle precipitazioni nei giorni normali.

Sebbene i test nucleari siano stati condotti in aree remote, tra cui il deserto del Nevada negli Stati Uniti e le isole del Pacifico e dell’Artico, la contaminazione radioattiva si è diffusa in vaste aree attraverso l’atmosfera.

“Da tempo si pensa che la carica elettrica influisca sul modo in cui le goccioline nelle nuvole interagiscono e crescono per formare la pioggia”, ha dichiarato Giles Harrison, autore principale dello studio e professore di fisica atmosferica presso l’Università di Reading.

Inoltre, ha aggiunto: “Queste idee erano in precedenza molto difficili da testare nell’atmosfera reale e noi abbiamo trovato un nuovo modo di approcciarle”.

Harrison ha dichiarato al Daily News Egypt: “Abbiamo scelto di utilizzare i dati storici dell’epoca degli esperimenti nucleari per esaminare se la carica influisce sulle nuvole e sulla pioggia, perché la radioattività rilascia carica nell’aria. I nostri risultati mostrano che la radioattività è associata a un cambiamento delle caratteristiche delle precipitazioni, con un aumento delle precipitazioni e una tendenza a piovere più pesante”.

I ricercatori hanno calcolato la quantità di carica generata radioattivamente, per fornire una stima di quanta carica potrebbe essere necessaria per influenzare le nuvole, ha detto Harrison.

Ha aggiunto che i risultati dello studio indicano che la radioattività è correlata alle caratteristiche mutevoli delle precipitazioni verso un aumento della stessa nel momento in cui le gocce si aggregano tra loro.

“Abbiamo calcolato la quantità di carica elettrica generata per irraggiamento, per determinare la quantità di carica che potrebbe essere necessaria per influenzare le nuvole”, ha osservato Harrison.

Il team ha utilizzato registri storici per studiare le proprietà atmosferiche in un periodo di 150 giorni, nell’area di Kew a Londra e a Lerwick in Scozia. I risultati hanno mostrato variazioni tra le due regioni in termini di precipitazioni e sulla base della vicinanza a fonti di radiazioni.

È emerso che Lerwick ha registrato meno precipitazioni perché è più lontana dalle fonti di radiazioni.

Secondo Harrison, l’impatto globale della radioattività rilasciata dalle armi nucleari ha conseguenze di vasta portata che la prossima generazione di scienziati riconoscerà. Questo è particolarmente evidente ora a causa della maggiore consapevolezza dei danni ambientali causati da queste armi letali.

Traduzione a cura di Nogeoingegneria

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FONTE https://dailynewsegypt.com/2020/05/13/nuclear-tests-in-1960s-may-have-contributed-to-climate-change/

La Rand Corporation pubblicò nel 1966

The Effects of Nuclear War on the Weather and Climate

by E. S. Batten https://www.rand.org/pubs/research_memoranda/RM4989.html

Uno studio sui possibili effetti dell’energia, dei detriti e della radioattività delle detonazioni nucleari sul tempo e sul clima. Le grandi quantità di detriti iniettati nella troposfera e nella stratosfera sembrano essere l’agente di modificazione più probabile…. Le particelle di polvere finissima lasciate nell’atmosfera, se abbondanti, interferirebbero con la radiazione in entrata e in uscita dall’atmosfera. ...tuttavia, è necessaria una conoscenza più approfondita dell’atmosfera per determinarne l’esatta natura, l’estensione e l’entità.

LE CONSEGUENZE SUL CLIMA DEI TEST NUCLEARI: PERCHÉ NON SONO STATE INDAGATE?

Qui dati meteorologici del 1956 

Le cause per l’inverno gelido sono esaminate in questo documento del 1957 

Armi nucleari, test mai interrotti: mappa delle esplosioni

I TEST ATOMICI ATMOSFERICI HANNO MODIFICATO I MODELLI DELLE PIOGGE NEL MONDO

GLI ORDIGNI NUCLEARI COME ARMI DI DISTRUZIONE CLIMATICA

https://twnews.it/it-news/armi-nucleari-i-test-non-si-sono-mai-fermati-la-mappa-delle-esplosioni

 

 

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