Il generale Fabio Mini ha denunciato tempo fa: “La Nato è diventata una minaccia alla sicurezza in Europa; agli interessi degli alleati antepone quelli degli Stati Uniti e persino quelli degli stati che incitano alla guerra a scapito della sicurezza europea. FONTE  

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Gli strateghi della NATO ovviamente non credono in una rapida escalation nucleare nel caso in cui scoppiasse una guerra contro la Russia. Invece, 300.000 soldati statunitensi saranno dispiegati a est dell’Europa. Dopo tutto, Washington non vuole che le sue guerre siano combattute sul suolo americano…

Come riporta il britannico Telegraph, la NATO sta pianificando di utilizzare un totale di quattro “corridoi terrestri” in caso di escalation del conflitto con la Russia, al fine di trasportare circa 300.000 soldati (principalmente statunitensi) sul fronte orientale europeo il più rapidamente possibile. Naturalmente, l’alleanza militare transatlantica sostiene che questo piano verrebbe attuato solo in caso di “attacco russo all’Europa”. Si tratta di una narrazione comune nel contesto dell’onnipresente framing, che accusa Mosca di avere piani per attaccare i Paesi europei della NATO.

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Secondo il Telegraph, le truppe statunitensi dovrebbero sbarcare in alcuni porti europei e da lì spostarsi verso est lungo rotte prestabilite. Lì dovrebbero respingere gli attacchi russi. Considerando che Mosca pare abbia già in programma di eliminare le capacità di armamento nucleare degli europei in caso di assoluta emergenza attraverso l’uso mirato di missili tattici (i missili ipersonici russi difficilmente possono essere neutralizzati dai sistemi di difesa aerea occidentali), si può ipotizzare che vengano prese di mira anche importanti infrastrutture come porti, aeroporti, linee ferroviarie e ponti. Questo rallenterebbe notevolmente un’avanzata sulla terraferma.

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Il tenente generale Alexander Sollfrank, capo del Joint Support and Enabling Command (JSEC) della NATO, ha spiegato al quotidiano britannico: “Le grandi basi logistiche, come le conosciamo dall’Afghanistan e dall’Iraq, non sono più possibili, perché vengono attaccate e distrutte molto presto in una situazione di conflitto”. Tuttavia, anche le infrastrutture critiche in generale diventerebbero rapidamente il bersaglio di attacchi aerei o di atti di sabotaggio effettuati da terra in un caso del genere. I ponti ferroviari e autostradali distrutti, ad esempio, non possono essere ricostruiti da un giorno all’altro. D’altra parte, questo fa capire che Washington e Bruxelles non sono ovviamente preoccupati per l’uso di armi nucleari da parte della Russia, che irradierebbe radioattivamente tutte le truppe di terra e renderebbe inutile il loro dispiegamento.

TRADUZIONE A CURA DI NOGEOINGEGNERIA ARTICOLO DI MARZO 2022

FONTE https://report24.news/kriegsszenario-nato-veroeffentlicht-durchmarschplan-fuer-us-truppen-in-europa/?feed_id=38950

STOLTENBERG AVEVA ANNUNCIATO: “La Nato pronta a schierare 300mila soldati di intervento rapido”  https://www.huffingtonpost.it/esteri/2023/07/11/news/stoltenberg_la_nato_pronta_a_schierare_300mila_soldati_di_intervento_rapido-12649706/

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ARTICOLO DI MARZO DEL 2022

DOVE SONO LE BASI NATO IN UCRAINA? L’UCRAINA UN NUOVO VIETNAM?

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