Si sta concretizzando un’ondata di calore che vedrà non solo un forte innalzamento delle temperature, ma anche e di nuovo molte polveri nei nostri cieli, soprattutto al Sud e sulle isole maggiori.
La dottoressa Gatti, la più autorevole esperta di nanopolveri e di particolato, commenta questi eventi ormai frequenti.
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Ci hanno raccontato che la pioggia delle settimane scorse conteneva la sabbia o meglio polvere del Sahara, peccato che gli stessi Tg abbiano dovuto smentire, ma se non è sabbia che cosa piove dal cielo? Ne parliamo con Antonietta Gatti, fisico e bioingegnere che scrive:
COMPLIMENTI!
Vi faccio le mie più vive congratulazioni. Siete dei geni!
Siete riusciti ad oscurare il cielo dell’Italia, il sole per più di 24 ore e poi far piovere. E questo, magari, solo spingendo un bottone.
Sembra incredibile, invece è vero. L’abbiamo visto tutti dalla Sicilia alle Alpi. La neve della Marmolada si è tinta di un rosa pallido.
Da questo momento non potremo più cantare “O sole mio sta in fronte a me”.
Tutto questo, ci assicurano le fonti d’”informazione”, è colpa delle sabbie del deserto del Sahara che sono giunte fino a noi, portate dal vento. Se non avessi analizzato le sabbie del deserto del Sahara durante la “Calima” (vedi Wikipedia) almeno 8 anni fa potrei crederci. Ma ora no!
Non piove sabbia ma nano particelle
La sabbia del deserto è un silicato contenente Silicio, Alluminio e Ferro e qualche altro elemento. Il colore rosa è dato dal Ferro presente che la rende anche debolmente ferromagnetica. La granulometria di queste polveri è, però, relativamente grossolana: decine di micron, e i granelli di sabbia hanno forma rotondeggiante e rugosa. Nel caso delle ultime piogge la polvere che cade dal cielo è nanometrica. Nanometrica significa enormemente più piccola.
Questo dato deve far pensare. Dobbiamo cercare un punto della Terra che abbia sabbia con questa granulometria. Esiste, a mia conoscenza, un posto al sud del Sahara, al confine col Ciad, che ha una zona chiamata Bodelè (500 km di lunghezza, 150 km di larghezza). Migliaia di anni fa era un lago ora prosciugato. Ora è una depressione profonda 160m che ha sulla sua superficie, molto logicamente, del limo, cioè sabbia con composizione simile a quella del Sahara, ma molto più fine. Questa sabbia ha una peculiarità: ha frammiste ai detriti di sabbia delle diatomee, piccoli esseri marini fossili.
Ora ci si domanda come faccia della sabbia ad essere sollevata dal vento se è in un buco?
Già 15 giorni fa ci fu un esperimento simile, ma meno intenso. Ora l’esperimento si è ripetuto con i parametri aggiustati, quindi molto più efficace e meno costoso di quello che gli scienziati della Harvard University avevano proposto. Non si devono comprare milioni di tonnellate di nanoparticelle di carbonato di Calcio come per la puntata precedente.
Congratulazioni vivissime!!!
Nell puntata Antonietta Gatti da ampie spiegazioni delle sue analisi. Per dovere di cronaca in Bosnia hanno analizzato le polveri contenute nelle recenti piogge trovando veleni e metalli pesanti.
https://www.radioroma.tv/2024/07/08/piove-sabbia-dal-cielo/
UN’ ALTRA GIORNATA POLVEROSA (NON DI SABBIA) DALLA “DEPRESSIONE DEL BODÈLÈ”
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