Con un’ordinanza dell’ultim’ora vietate 17 aree a mare, davanti alle spiagge più note dell’Isola. Si spara sino al 27 maggio

l blitz è racchiuso in un’affermazione senza appello: «decorrenza immediata». Senza preavviso, come se la guerra fosse alle porte di casa, dentro le insenature già affollate da volenterosi del sole sardo, pronti a inaugurare senza perdere troppo tempo una stagione estiva ormai imminente. Si sa, siamo in Sardegna, nel cuore del Mediterraneo, Isola di turismo, soprattutto quello di mare. Eppure da qualche ora nelle coste di questa terra, finita per via delle capriole della geologia in mezzo all’antico Mare Nostrum, ci si prepara alla guerra, o meglio ai “giochi di guerra”, quelli più violenti e invasivi. E commenta Mauro Pili: La Sardegna, baricentro internazionale di un’esercitazione tanto imponente quanto pericolosa. È indubbio, infatti, che aver concentrato le attenzioni internazionali sulla terra più depredata e violentata dalle servitù militari, con ben 35 mila ettari di territori occupati e recintati per perenni giochi di guerra, sia già di per sé un vero e proprio pericolo. Non è solo l’annuncio di un potenziale bersaglio, ma offre una lettura ancora più inquietante di quella «decorrenza immediata» con la quale è stata decisa l’occupazione militare della Sardegna, comprese quelle aree esterne ai tradizionali poligoni.   Leggi l’articolo completo

 

Il dispiegamento sarà imponente: oltre 4mila uomini provenienti da 7 nazioni Nato a bordo di oltre 65 mezzi navali e aerei intorno allo scacchiere sardo… 

La mappa delle aree interdette lascia poco spazio all’immaginazione, ogni pianificazione offre la dimensione del simulato “assedio”. Tra Villasimius e Muravera, altre località in preparativi per la stagione estiva, i divieti riguardano le aree «militari» davanti alle spiagge dorate di Cala Pira e Capo Ferrato. Salendo sempre sulla costa orientale l’ordinanza abbraccia le distese di sabbia che vanno da Capo San Lorenzo sino alla spiaggia di Murtas. Del resto, si legge, “ c’è da far posto ad una vera e propria guerra in mare e non solo, con lo schieramento di ben 65 navi da guerra, distribuite in tutto questo scacchiere sardo con qualcuna distribuita nel Tirreno, nell’Adriatico e nel canale di Sicilia. Il concentramento, però, sarà tutto sulle coste sarde con un’interdizione che riguarda sia lo spazio a mare che conseguentemente quello aereo, perché navi con missili e bombe a bordo e caccia bombardieri non giocheranno a battaglia navale sulla carta”. “Non bastavano i 7.200 ettari del Poligono di Teulada – scrive l’Unione Sarda – i 12.700 di Perdasdefogu e i 1.200 di Capo Frasca, da stamane la più imponente esercitazione militare mai messa in campo nel mare di Sardegna e nei poligoni sardi si estenderà anche in aree che non hanno mai avuto niente a che fare con le servitù militari”.

Su questa vicenda interviene Alternativa: “Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini – scrivono in una nota i deputati sardi Emanuela CordaPino Cabras e Andrea Vallascas – ha scambiato la Sardegna per un teatro di guerra e dovrà spiegare con quale motivazione chiude al transito, sosta, pesca, balneazione e immersioni 17 zone davanti alle nostre bellissime coste scatenando scenari assurdi con armamenti e truppe. Sta preparando le scene di un incubo, ma noi non siamo in guerra e non la vogliamo. La Sardegna è un paradiso e va tutelato, non può essere usato e inquinato per esercitazioni militari per le quali abbiamo dato fin troppo”. “Questo governo – aggiungono i parlamentari di Alternativa – sta giocando un po’ troppo con le armi, invece di mostrare la nostra forza militare con questa operazione ‘speciale’ si dovrebbe insistere sul dialogo e distensione dei toni” FONTE

A Cagliari decine di navi da guerra al porto, in rada c’è anche la portaerei Garibaldi

CANALE TELEGRAM NOGEOINGEGNERIA  https://t.me/NogeoingegneriaNews

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.