Il “momento Oppenheimer”: non ha scrupoli etici. Controllati da algoritmi, potrebbero, secondo gli esperti, inaugurare la terza grande rivoluzione militare, dopo la polvere da sparo e le bombe atomiche: i sistemi d’arma autonomi (AWS) – o, per dirla semplicemente: i “robot assassini”. Lo sviluppo moderno dell’intelligenza artificiale utilizzata per scopi militari è visto da molti con grande preoccupazione, ma sta già facendo enormi progressi. La conferenza internazionale “L’umanità al bivio: sistemi d’arma autonomi e la sfida della regolamentazione” organizzata dal Ministero degli Esteri austriaco a Vienna alla fine di aprile – la prima nel suo genere – ha concluso: “Questo è il momento Oppenheimer della nostra generazione.”

Un esercito di “Terminator”: ma molti ufficiali militari sono entusiasti. L’anno scorso, l’allora presidente dello Stato maggiore congiunto Mark Milley era entusiasta delle possibilità degli eserciti robot: “Quando aggiungi l’intelligenza artificiale, le munizioni di precisione e la capacità di vedere a distanza alla robotica, ottieni un mix di fondamenti reali. Cambiamenti”. Gli Stati Uniti sono ancora leader in questa corsa internazionale. Ma la Cina comunista segue da vicino. Il regime vuole eliminare completamente il “fattore umano” dal processo decisionale militare. L’obiettivo: eserciti di “robot killer” che combinano big data, automazione e intelligenza artificiale e possono selezionare e attaccare obiettivi senza intervento umano. ALL’ARTICOLO

In questo campo si può individuare un’arma significativa, l’uso di armi biologiche contro “il nemico”.
Un documentario uscito di recente mostra fino a che punto siamo tutti coinvolti nella creazione di un grande quadro distopico. Abbiamo vissuto una fase di guerra che non è stata recepita come tale, l’arma si chiamava COVID. Il fatto che il COVID si sia diffuso dal laboratorio di Wuhan è stato comunicato anche al grande pubblico, rendendo chiaro che si trattava di un virus manipolato per scopi di guerra biologica.
In che modo siamo coinvolti nel “perfezionamento delle guerre e dei soldati perfetti”? 

E’ quindi uscito il documentario italiano:

THE PERFECT SOLDIER

 

Il soldato perfetto” è l’ultima uscita su OvalMedia a cura di Nathalie Signorini e Amy Meyer.

Si ricostruisce nel docufilm la storia del Covid. Ci si interroga sul perché sia stato creato in laboratorio e poi siano stati creati dei vaccini per sconfiggerlo.

L’obiettivo è quello di una guerra non convenzionale che si avvale di armi biologiche.

Qui trovi il trailer www.ovaldoc.com

Da settembre inizia il tour in giro per l´Italia.

Sinossi del film

In quella zona grigia in cui i confini tra difesa e attacco si confondono, prospera la ricerca scientifica più finanziata al mondo: quella militare.

Il suo scopo principale è sempre stato quello di creare l’arma perfetta, il soldato perfetto.

Oggi con gli strumenti tecnologici a disposizione potrebbe riuscirci.

Attraverso il pipistrello, l’animale sacro dell’Oriente che ospita virus che possono essere ingegnerizzati, ma che é anche l’unico mammifero con una speciale proteina che lo rende immune ai virus e al cancro, ci addentriamo fra i progetti nascosti del Dipartimento della Difesa statunitense.

Proietta The Perfect Soldier nella tua città

Puoi lasciare un tuo recapito, senza alcun impegno.
VEDI:  https://www.ovaldoc.com/

 

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.