Great, Now Even Our Skies Are Full of Tiny Plastic Particles
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Di Nogeoingegneria
In un rapporto del Servizio geologico degli Stati Uniti (USGS) intitolato “Piove plastica”, i ricercatori hanno studiato campioni di acqua piovana provenienti da otto siti lungo la catena montuosa del Colorado. Hanno scoperto che oltre il 90% dei campioni di acqua piovana conteneva microplastiche, il che significa che la plastica sta letteralmente cadendo dal cielo.
L’USGS ha condotto lo studio con il sostegno del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti e la ricerca è stata guidata da Gregory Wetherbee, Austin Baldwin e James Ranville. I ricercatori hanno raccolto campioni di deposizione atmosferica umida da sei siti lungo il corridoio urbano di Denver-Boulder e da due siti lungo il Colorado Front Range, dalla fine dell’inverno all’estate del 2017. L’acqua piovana è stata filtrata durante la raccolta e si è scoperto che più del 90% dei filtri conteneva microplastiche. Le microplastiche sono pezzi di plastica di lunghezza pari o inferiore a cinque millimetri e provengono in genere da pezzi di plastica più grandi (o da tessuti sintetici) che si sono frantumati in pezzi minuscoli.
Lo studio: Sta piovendo la plastica https://doi.org/10.3133/ofr20191048
APPLICAZIONE DI NANOFIBRE
Le nanofibre trovano applicazione in diversi settori, tra cui quello biomedico e sanitario, la bonifica ambientale, il tessile e l’abbigliamento, l’elettronica e l’energia. Sono impiegate nella filtrazione dell’aria e dell’acqua, nell’adsorbimento degli inquinanti e nella rimozione dei contaminanti. Le nanofibre sono utilizzate in materiali flessibili e conduttivi, nonché in sensori e componenti elettronici. Svolgono anche un ruolo nei dispositivi di accumulo dell’energia, come batterie e supercondensatori, nonché nei materiali fotovoltaici e nelle celle a combustibile.
Qualche anno fa furono pubblicato alcuni articoli interrogativi nei media ufficiali, in cui si diceva che i cittadini erano preoccupati per dei filamenti che cadevano dal cielo. Le autorità hanno rassicurato dicendo che si trattava di ragni volanti e dei loro filamenti che fluttuavano nell’aria. Analisi commissionate da privati hanno contrastato questa tesi e hanno indicato il traffico aereo come fonte. VEDI QUI
Un parlamentare mi ha informato in privato che i fili del cielo esaminati in un’università erano “teflon”. Non ho avuto accesso ai risultati.
Numerosi video sono stati pubblicati in rete in tutto il mondo sulle ricadute, ma poi le voci in giro si sono fatte più tranquille. Le fibre sono diventate molto più sottili ma continuano a cadere.
Il seguente articolo solleva preoccupazioni sulle ricadute atmosferiche.
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Microplastiche: le inaliamo, e sono collegate a lesioni ai tessuti
Uno studio rileva l’elevata presenza di microplastiche nei tessuti danneggiati, e ipotizza che ci sia la loro azione dietro molti problemi di salute.
Una ricerca che ha passato in rassegna decine di studi sulla presenza di microplastiche e nanoplastiche nel corpo umano, oltre a centinaia di studi sulla loro tossicità, ha trovato una relazione interessante tra la loro concentrazione nei tessuti danneggiati e l’insorgenza di molte patologie.
L’analisi, pubblicata sulla rivista scientifica TrAC Trends in Analytical Chemistry, ha il merito di mappare nel dettaglio dove, nell’organismo, si accumulano le microplastiche, di chiarire come entrano nel corpo umano, chi rischia di più e quali tipi di disturbi potrebbero presentarsi più di frequente proprio a causa di questi residui dispersi nell’ambiente.
Due diversi approcci. I ricercatori della Zhejiang Agriculture and Forestry University in Cina hanno rivisto i dati di 61 articoli scientifici sulla presenza di microplastiche e nanoplastiche nei tessuti umani, nonché di 840 lavori sui meccanismi tossicologici ad esse connessi. La prima batteria di studi ha usato varie tecniche di indagine al microscopio per identificare i diversi tipi di polimeri di plastica nei vari tessuti del corpo umano, mentre gli studi tossicologici hanno usato modelli cellulari o animali per esaminare gli effetti delle microplastiche, come lo stress ossidativo o la risposta infiammatoria.
Una mappa inquietante. Micro e nanoplastiche (la differenza è nello spessore: tra un micrometro, cioè un milionesimo di metro, e un millimetro le prime, meno di un micrometro le seconde) sono state trovate nella pelle, in vene e arterie, nel midollo osseo e nel liquido seminale, nell’utero e nella placenta, nei trombi (le masse solide che ostruiscono i vasi sanguigni), nella saliva, nelle feci, nel fegato e nei calcoli biliari. Nel sistema respiratorio, erano ovunque: persino nel tessuto polmonare e nell’espettorato.
Respiri insalubri. L’analisi ha trovato che micro e nanoplastiche accedono più di frequente al corpo umano attraverso l’inalazione, e che i bambini in età prescolare sono particolarmente esposti, per il modo in cui interagiscono con l’ambiente e per l’immaturo sistema immunitario. Sono emerse inoltre correlazioni tra l’abbondanza di queste particelle nei tessuti e disturbi come le malattie infiammatorie dell’intestino, la trombosi, il cancro alla cervice e i fibromi (tumori benigni) uterini.
Tanti modi per nuocere. Gli studi tossicologici suggeriscono che le microplastiche e le nanoplastiche possano generare stress ossidativo (una condizione legata a un eccesso di agenti ossidanti nell’organismo), disfunzioni dei mitocondri (le centrali energetiche delle cellule), varie risposte infiammatorie e morte cellulare in diversi tipi di cellule. Micro e nanoplastiche possono oltrepassare la barriera sangue-cervello, cioè la struttura posta a protezione del nostro organo pensante, o entrare in contatto con le cellule nervose presenti nell’intestino, dando potenzialmente luogo a diverse malattie neurodegenerative.
Accumuli sospetti. Infine, micro e nanoplastiche sembrano accumularsi in concentrazioni maggiori nei tessuti lesionati, come quelli di tipo canceroso o negli intestini infiammati. È possibile che micro e nanoplastiche contribuiscano ad acuire infiammazione e danno cellulare, fattori che possono peggiorare le lesioni ai tessuti, ma anche che le lesioni accentrino maggiori quantità di microplastiche rispetto ai tessuti sani.
5 gennaio 2025 Elisabetta Intini
È POSSIBILE CHE DELLE FIBRE DI TEFLON (PFAS) STIANO CADENDO DAL CIELO?
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