Una breve premessa:
Il teflon appartiene alla famiglia delle sostanze sintetiche per- e polifluoroalchiliche (PFAS), che contengono legami carbonio-fluoro molto forti.
Da anni ormai cadono filamenti dal cielo. Ci si è chiesti quali siano i filamenti volanti. Nel 2007, gli scienziati fecero sapere che si trattava di ragni volanti; il fenomeno fu chiamato balooning e attirò l’attenzione dei media.
Qualche anno fa, in un incontro di lavoro a Roma con due giovani parlamentari che volevano affrontare il problema dei cieli imbrattati, abbiamo appreso (erano presenti anche Giulietto Chiesa e Paolo de Santis, che purtroppo non possono più testimoniare) che in uno studio di scienziati universitari questi sottili fili che cadono si dimostrarono essere “teflon”. Non ci hanno potuto/voluto fornire i dati.
Che cos’è il Teflon
Il Teflon, o meglio il PTFE, è un composto chimico a base di fluoro che è stato inventato 25 anni fa dall’azienda DuPont.
DuPont ha utilizzato il Teflon come componente del Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale. La sostanza chimica fu utilizzata per guarnizioni e valvole che trattenevano l’esafluoruro di uranio tossico nelle tubature dell’impianto di Oak Ridge, nel Tennessee, dove si svolgeva il progetto.
“Si riteneva che [il PTFE] sarebbe stato vitale per questo progetto bellico”, ha dichiarato in una storia orale Malcolm Renfrew, un chimico di DuPont che ha contribuito allo sviluppo del Teflon.
E potete conoscere maggiori dettagli qui: La storia dei PFAS: dalla Seconda Guerra Mondiale alla vostra padella in Teflon Come DuPont e 3M hanno trasformato un incidente di laboratorio del 1930 in una delle sostanze chimiche più controverse del secolo.
Le sostanze per- e polifluoroalchiliche sono state oggetto quest’anno di cause legali di alto profilo contro i produttori chimici 3M e DuPont de Nemours.
Eppure, l’uso dei PFAS, un gruppo di sostanze chimiche sintetiche a base di fluoro chiamate fluorocarburi quando furono scoperte negli anni ’30, è rimasto ampiamente esente da regolamentazione fino ai primi anni 2000. La tossicità di queste sostanze, soprannominate “sostanze chimiche per sempre” per la lentezza con cui si decompongono nel tempo, è stata tenuta nascosta all’Agenzia per la protezione dell’ambiente fino alla fine degli anni Novanta.
Come i PFAS si sono evoluti da sostanze chimiche senza marchio a componenti di articoli di uso quotidiano
Quattro tipi chiave di PFAS che sono stati pervasivi negli ultimi 50 anni, le loro forme commerciali e alcuni dei prodotti in cui sono stati utilizzati, soprattutto nel settore automotive, nell’aviazione, nei semiconduttori, nella tecnologia dell’informazione e in articoli ed elettrodomestici per via della loro proprietà antiadesiva, del loro basso coefficiente di attrito, oltre che per la loro resistenza termica e chimica e per le loro proprietà elettriche rispetto ad altri polimeri.
PFAS è l’acronimo di sostanze per- e polifluoroalchiliche, un termine ombrello per una famiglia di migliaia di sostanze chimiche – circa 12.000 secondo l’ultimo conteggio – note per le loro proprietà indistruttibili e antiaderenti.
Queste sostanze chimiche prodotte dall’uomo sono ovunque, non solo nel sangue e negli alimenti, ma anche negli indumenti impermeabili, nei mobili, nelle pentole, nell’elettronica, negli imballaggi alimentari, nelle schiume antincendio e altro ancora. Sono inoltre impiegati in un’ampia gamma di processi industriali.
Le loro caratteristiche di repellenza al grasso e all’acqua le rendono altamente mobili. Una volta lasciati i loro prodotti “ospiti”, come un capo di abbigliamento impermeabile o un imballaggio alimentare, possono scivolare fuori o dentro a quasi tutto, anche fuori dalle discariche e infiltrarsi nel suolo e nell’acqua, e da lì nella catena alimentare.
I PFAS sono ben progettati e robusti (vedi immagine a destra). Non si decompongono nell’ambiente per decine di migliaia di anni, il che conferisce loro il soprannome di “sostanze chimiche per sempre”.
L’indistruttibilità e la persistenza dei PFAS fanno sì che il loro carico cresca rapidamente, al punto che un gruppo di scienziati ha concluso che la diffusione globale di soli quattro PFAS nell’atmosfera ha portato al “superamento del limite planetario per l’inquinamento chimico, aumentando i rischi per la stabilità del sistema Terra”.
Si veda questo articolo del Guardian, vecchio di oltre un anno.
Anche la Svizzera ha recentemente sollevato la questione, ma soprattutto come problema agricolo, derivante dai fanghi delle acque reflue che finiscono nei fertilizzanti naturali degli agricoltori a base di sterco di vacca.
Questo potrebbe essere una parte della storia. Ma ancora più importante è ciò che viene sottolineato nell’articolo del Guardian: le sostanze chimiche PFAS sono prodotte dall’uomo e presenti in una serie di prodotti di uso quotidiano, oltre che nell’aria, nel suolo e nell’acqua; quindi potrebbero essere evitate, soprattutto perché il pericolo della loro presenza nell’ambiente e più ancora nel corpo umano è ormai noto.
Tuttavia, non sono menzionate nell’articolo del Guardian, né, ovviamente, nello studio svizzero, le cosiddette “chemtrails”, note per le numerose combinazioni chimiche brevettate e utilizzate per la geoingegneria del tempo e del clima, in modo da rendere e mantenere credibile la farsa del cambiamento climatico mondiale.
Le scie chimiche sono cariche di sostanze nocive, tra cui metalli pesanti, come alluminio, cadmio, zinco, piombo, arsenico, mercurio e molti altri. In un modo o nell’altro scendono sulla terra, entrando nel terreno, nel suolo, nell’acqua, nelle piante, negli animali – ed evidentemente nella catena alimentare.
Queste sostanze chimiche sono molto simili, se non identiche, ai PFAS e si accumulano nel corpo umano, indebolendolo gravemente e causando potenzialmente molte malattie diverse, tra cui il cancro.
I PFAS si sono accumulati rapidamente negli ultimi decenni, parallelamente alla manipolazione del clima e alla geoingegneria.
Il sospetto che la comparsa sempre più frequente di scie nei cieli sia la causa del rapido aumento dei PFAS sembra ragionevole. L’articolo orignale e integrale qui https://www.globalresearch.ca/chemtrails-forever-chemicals/5867962
Credo che questo sospetto collegamento debba essere indagato con urgenza, prestando particolare attenzione ai fili che cadon
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