Di Nogeoingegneria

PREMESSA: Lo studio del 1974 citato in seguito sulle emissioni di black carbon (carbone nero) dagli aerei e sulla loro funzione nell’influenzare il clima e le condizioni meteorologiche è di grande interesse. Una nota iniziale: La Marina ha condotto un progetto di cloud seeding nel 1958, testando la fattibilità della modifica delle nuvole mediante il rilascio di carbon black (polvere) da parte dei meteorologi del Naval Aerology Service (Bureau), che  aveva contribuito in modo determinante a far progredire la scienza della meteorologia navale tattica durante la Seconda Guerra Mondiale. Su questo argomento sarebbe bello poter ascoltare il commento di Marvin Herndon, che ha descritto il rilascio di ceneri volanti in quota tramite aerei. Nell’articolo Evidence of Coal-Fly-Ash Toxic Chemical Geoengineering in the Troposphere: Consequences for Public Health (2015) di Herndon ( vedi qui ), sembra esserci una qualche correlazione con il documento pubblicato negli anni Settanta. È così?

Questo documento merita senza dubbio uno studio più approfondito da parte di esperti e viene qui presentato solo in breve.

Il titolo dello studio corposo:

Modificazione del tempo attraverso l’assorbimento dell’energia solare tramite polvere di carbonio del Dr. W M Gray – 1974 (doc originale)

Questo studio del 1974 sulla emissione di aerosol di carbone nero (fuliggine) a base di petrolio da un motore a reazione con postcombustore (Fig. 3) è coerente con l’ipotesi corrente che le scie persistenti degli aerei siano generate dall’introduzione di composti aerosolici nello stadio di bypass del più avanzato motore turbofan a flusso elevato.

Nel 1974, il metodo preferito per produrre scie di aerosol di fuliggine era quello di inserire una sezione di 1,5 m tra il postcombustore e l’ugello di propulsione (spinta) in cui sarebbe stato iniettato olio per “fornire le condizioni necessarie per la produzione di fuliggine ad alto rendimento”. (pagina 173). È molto significativo che il dettagliato studio del 1974 del dottor Gray – apparentemente in risposta all’iniziativa della NASA per la modifica del tempo atmosferico nazionale del 1966 ( https://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19680002906.pdf)

– si basi sui benefici di un massiccio riscaldamento dell’atmosfera con aerosol di fuliggine, e curiosamente non menziona la CO2, il riscaldamento globale, l’innalzamento del livello del mare o i timori per il cambiamento climatico. In quegli anni si temeva di più il raffreddamento del clima. Vedi qui 

L’autore William M. Gray era professore di Scienze dell’Atmosfera presso la Colorado State University. Faceva parte della facoltà della Colorado State University dal 1961. Aveva conseguito la laurea presso la George Washington University nel 1952 e i diplomi di laurea e dottorato presso l’Università di Chicago nel 1959 e nel 1964. Da 17 anni si occupava di ricerca meteorologica osservativa. Dal 1953 al 1957 aveva lavorato come meteorologo nell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti. I suoi interessi di ricerca erano rivolti allo studio della convezione cumuliforme, dell’interazione cumulo-flusso a scala più ampia, delle tempeste tropicali, dei tornado, degli ammassi di nubi e della meteorologia tropicale in generale.

POSSEDERE IL TEMPO NEL 2025

Il concetto del black carbon è stato dirottato dai militari e infine reso pubblico nel 1996 in un documento intitolato “Owning The weather in 2025” (Possedere il tempo nel 2025), rivelato come un’arma meteorologica e una possibilità di dominio. La questione del dirottamento del programma di modificazione meteorologica della NASA da parte dei militari è stata affrontata dalla Federation of American Scientists nel 1986:

“The Evolution of a Weather Modification R&D program Into a Military Weapons System”. (PDF) https://man.fas.org/eprint/leitenberg/weather.pdf

Le inquietanti rivelazioni contenute nello studio del dottor Gray includono l’uso di scie aeree di “carbon black” per:

intensificare e dirigere deliberatamente gli uragani con implicazioni per le risorse idriche, le inondazioni artificiali e la siccità come arma meteorologica sotto controllo militare. (pag. 21)
– Sciogliere deliberatamente i ghiacci con implicazioni per lo scioglimento artificiale dell’Artico sotto controllo militare (pag. 21).

“Riscaldando l’aria dello strato altimetrico in condizioni adeguate, dovrebbe essere possibile accelerare lo scioglimento primaverile del manto nevoso, aumentando così la stagione di crescita. L’elevata albedo della superficie nevosa provocherebbe un forte flusso di radiazione solare diffusa verso l’alto, aumentando così l’efficienza dell’assorbimento del carbonio. L’assorbimento avverrebbe sia dal flusso ascendente che da quello discendente. Inoltre, le particelle di carbonio dovrebbero avere un tempo di permanenza nello strato limite relativamente lungo a causa della forte inversione, che dovrebbe consentire l’utilizzo del carbonio per più giorni.” (Pag. 21)

CONCLUSIONI

La proprietà del carbone nero è quella che lo rende interessante come fonte di calore atmosferico: la quantità straordinariamente elevata di radiazione solare per unità di massa di carbone che può essere assorbita e quindi rilasciata nell’aria.
È importante rendersi conto della quantità di aumento della temperatura dell’aria che è possibile ottenere utilizzando il carbone nero.

Il documento dell’Aeronautica Militare SAF – Possedere il tempo nel 2025 inizia a discutere a pagina 13 l’ipotesi formulata dal Dr. Gray nel 1974 di utilizzare il black carbon in varie modalità come strumento di arma meteorologica, di controllo e di dominio militare.

Commento finale: È inaccettabile che le Nazioni Unite e l’IPCC, ma anche i governi di tutto il mondo, continuino a promuovere la Co2 come causa del cambiamento climatico, rifiutandosi invece di riconoscere che le forze armate sono state attivamente impegnate nelle tecnologie relative alle armi per il riscaldamento climatico per decenni.

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