Il mainstream ha riferito che un aereo della NOAA sia volato dentro l’occhio dell’uragano Beryl, che si era gonfiato in modo insolitamente veloce fino a raggiungere la categoria 5. QUI DETTAGLI
Il primo volo nell’occhio di un uragano risale al 1943.
Lꞌuragano Surprise del 1943, che colpì Houston nel Texas, durante la Seconda Guerra mondiale vide il primo volo meteorologico intenzionale dentro un uragano. Esso ebbe luogo per scommessa.
In quell’estate, piloti inglesi venivano addestrati al volo strumentale presso la base dell’Air Force a Bryan Field. Quando videro che gli Americani stavano evacuando i loro velivoli da addestramento AT-6 Texan di fronte alla tempesta, iniziarono a discutere sulla costruzione di aerei. Il capo istruttore decollò su uno dei velivoli da addestramento e volò dritto nellꞌocchio del ciclone. Dopo che egli era rientrato sano e salvo insieme allꞌufficiale navigatore Lt. Ralph O’Hair, l’ufficiale meteorologo della base, ten. William Jones-Burdick, prese il posto del navigatore e con il colonnello Duckworth volò nel ciclone.
Il volo mostrò che voli di riconoscimento degli uragani erano possibili e ulteriori voli di questo tipo continuarono occasionalmente. Nel 1946, il nomignolo Hurricane Hunters fu usato per la prima volta e l’Air Force e poi l’Air Force Reserve lo hanno usato da allora.
Non sempre finivano bene questi voli Vedi: Perdite di velivoli e di equipaggi
È chiaro che questo apre un nuovo capitolo, ovvero la modificazione degli uragani. Il primo disastroso evento noto risale al 1947. Il progetto Cirrus fu il primo tentativo di modificare un uragano. Si svolse in collaborazione tra General Electric Corporation, US Army Signal Corps, Office of Naval Research e US Air Force. Dopo un periodo di preparazione e lo scetticismo iniziale da parte degli scienziati governativi, il primo tentativo di alterare un uragano iniziò il 13 ottobre 1947 su un uragano che puntava da ovest verso est e verso il mare
La NOAA ci offre la pagina Hurricane Modification – NOAA/AOML
Modifica dell’uragano? L’intervento umano può diminuire la forza di un uragano? Dalla metà degli anni ’60 fino all’inizio degli anni ’80, la NOAA ha perseguito attivamente il progetto STORMFURY, un programma di modifica sperimentale degli uragani. La strategia generale era quella di ridurre l’intensità della tempesta mediante l’inseminazione delle nuvole. La semina, si sosteneva, avrebbe stimolato la formazione di una nuova parete oculare che avrebbe circondato quella esistente. La nuova barriera oculare si contrarrebbe, strangolando la vecchia barriera oculare e riducendo l’intensità dell’uragano. Tuttavia, la ricerca condotta presso l’AOML ha mostrato chiaramente che questi “occhi concentrici” si verificano spesso in uragani non modificati, mettendo così in dubbio i risultati apparentemente positivi dell’inseminazione nelle sperimentazioni precedenti. L’uragano Luis fornisce un esempio di questo comportamento. Inoltre, le osservazioni hanno dimostrato che gli uragani contengono poca acqua superraffreddata necessaria affinché l’inseminazione delle nuvole funzioni.
Ed ecco il progetto Stormfury
Droni e armi dallo spazio stanno cambiando le possibilità di controllo e manipolazione degli uragani
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