Cina – Un telescopio per trovare gli alieni

Di Gabriele Battaglia |

Sorgerà nel Guizhou il più grande radiotelescopio al mondo, si chiama Aperture Spherical Radio Telescope ed è le testimonianza vivente delle enormi ambizioni del programma spaziale cinese. Mentre si cercano gli alieni, si spostano gli umani che vivono nell’area dove sorgerà l’installazione. Sono oltre novemila.

La battuta che circola sulla rete cinese è: “Beh dai, per trovare gli alieni spostano gli umani”. Sono infatti oltre 9mila le persone che verranno trasferite per fare spazio al più grande radiotelescopio del mondo, naturalmente made in China. La notizia arriva dalla provincia del Guizhou, contee rurali di Pingtang e Luodian, dove verrà costruito l’Aperture Spherical Radio Telescope, cioè una installazione circolare con 500 metri di diametro che lancerà onde elettromagnetiche per intercettare eventuali segnali alieni. Il gigantismo è consueto quando la Cina si mette in testa di competere su qualcosa, e infatti il suo radiotelescopio costerà un miliardo e 200 mila yuan – cioè circa 165 milioni di euro – e supererà in grandezza quello di Arecibo a Portorico, l’ex numero uno che ha un diametro di “soli” 300 metri.

Per costruire la grande opera, si parla di spostare altrove entro settembre 9.110 residenti, le cui abitazioni stanno nel raggio di 5 chilometri dall’installazione scientifica. Le autorità ritengono così di creare un “sano ambiente di onde elettromagnetiche” – ha detto a Xinhua un funzionario locale – e non si capisce se il “sano” si riferisca alla decisione di tutelare la salute dei concittadini che vengono trasferiti o alla salute delle onde elettromagnetiche che potrebbero essere “disturbate” dalla presenza umana.

Da sempre, il governo cinese sposta la propria popolazione per costruire grandi opere.
In epoca contemporanea, l’esempio più eclatante è senz’altro quello della diga delle Tre Gole. Nei diciassette anni che ci vollero per costruirla, un milione e trecentomila persone furono trasferite più o meno forzatamente, mentre i loro villaggi venivano gradualmente sommersi dall’acqua dello Yangtze che saliva di livello nel nuovo bacino idrico, ampio oltre mille chilometri quadrati (più di Singapore). Ma a causa dell’instabilità geologica causata proprio dalla diga, che provoca frane e smottamenti, tra le 20mila e le 100mila persone sono state o saranno nuovamente trasferite in questi ultimi anni.
Rimanendo dalle parti del Fiume Azzurro, 345mila furono un paio d’anni fa gli sfollati delle province dello Hubei e dello Hunan, sistemati poi in nuove cittadelle satellite. Lo richiedeva la costruzione della cosiddetta “diversione sud-nord”, cioè un canale che dal maggior fiume cinese porta acqua fino a Pechino, nell’arido nord.
Ma i trasferimenti forzati avvengono anche all’interno delle città. Nel 2008, per costruire il nuovissimo quartiere olimpico di Pechino – quello dove per intenderci c’è il famoso stadio del “nido” – i residenti che furono rimossi dalle proprie case a corte mentre si radevano al suolo i tradizionali 
hutong furono circa 8mila.

Se in passato si è trattato quasi sempre di opere idriche, grandi ristrutturazioni urbanistiche o mega progetti infrastrutturali, ora arriva il telescopio, segno della grande ambizione del programma spaziale di Pechino.
Tra i grandi piani previsti per il futuro ci sono anche una stazione orbitante permanente che la Cina vorrebbe lanciare entro il 2020 e una missione umana sulla luna.

Quasi sempre in questi casi, il problema per la gente non è tanto spostarsi quanto i bassi rimborsi ed è su questo problema che scoppiano di solito i conflitti. Spesso, le cifre di compensazione che vengono dichiarate ai media si riducono in proporzione alle molte burocratiche mani attraverso cui passano, oppure variano a seconda della maggiore o minore docilità del residente nel levare le tende.
Le persone che saranno trasferite dall’area rurale del Guizhou dove sorgerà il grande radiotelescopio riceveranno un compenso che si aggira sui 12mila yuan che al cambio attuale fanno circa 1650 euro. È molto poco nella Cina di oggi – anche se rurale – ma fonti ufficiali dicono che con il rimborso molti avranno anche un ulteriore aiuto economico per l’alloggio. Tuttavia, è motivata forse dal desiderio di evitare grossi problemi sociali la scelta di costruire l’Aperture Spherical Radio Telescope in un’area povera e scarsamente popolata. Xinhua sottolinea per esempio che non ci sono grandi città nelle vicinanze.  FONTE

Nel campo della radio-astronomia, più grande è il telescopio meglio è.

E nel 2016, la Cina dovrebbe proprio sbaragliare la concorrenza mondiale in questo campo inaugurando il suo Five-hundred-meter Aperture Spherical radio Telescope (FAST), un gigantesco orecchio radio con un diametro da mezzo chilometro.
La sua costruzione è già iniziata nella Provicina di Guizhou, nel sud della Cina, dove questo enorme telescopio risiederà all’interno di una naturale depressione montuosa, simile a quella dove si trova il famoso gigante attuale: l’Arecibo Radio Telescope, di Puerto Rico. Tuttavia, FAST sarà non solo molto più grande ma anche enormemente più veloce e sensibile di quanto non riesce ad essere Arecibo.

Il radio-telescopio FAST sarà composto da 4400 panelli triangolari di alluminio, sospesi all’interno del piatto, ognuno dei quali potrà essere regolato per deformare a piacere la forma del piatto stesso.  Quest’abilità significa che FAST, anche se fissato nel terreno, potrà godere di un’eccellente manovrabilità.

Un grande punto a favore della scelta della provincia di Guizhou sta nella sua posizione molto remota, generalmente lontana da interferenze radio, e decisamente lontana da qualsiasi aria popolata. Come dicono sempre i radio-astronomi: il silenzio è d’oro. Beh, almeno finché riguarda i rumori di fondo…

Mentre il disco fisso di Arecibo permette di usare soltanto 221 metri alla volta del suo gigantesco specchio (diametro 305 metri.), FAST sarà invece in grado di usare una superficie grande quanto l’intero diametro di Arecibo e di esaminare più zone del cielo variando leggermente inclinazione fino a 40° in verticale: un lusso questo che ad Arecibo si sognano da una vita.

Il concept per il telescopio FAST è partito da una contribuzione della Cina al progetto International Square Kilometer Array (SKA), quando ancora non si sapeva dove sarebbe stato costruito. Alla fine il progetto SKA è stato spostato per una scelta tra Sud Africa e Australia, e userà non un unico specchio ma un’ampia distesa di radio-antenne più piccole, che mimeranno il comportamento di un unico grande telescopio. Nel 2006 la Cina ha deciso cosi di andare sulla propria strada e costruire da sola questo gigantesco osservatorio radio, finanziandolo per intero.

Non solo le ottiche adattive del FAST permetteranno agli astronomi di dirigere questa potentissima radio-antenna ma la sua sensibilità non sarà seconda a niente in circolazione. Sarà in grado di “vedere” 3 volte più lontano nello spazio rispetto ad Arecibo e potrà generare immagini radio decine di volte più precise e nitide del gas interstellare, delle pulsar, le supernove, emissioni di buchi neri e persino asteroidi di passaggio vicino alla Terra.

Nel 1995, il SETI Institute ha lanciato il Progetto Phoenix, un tentativo di indagare su 1.000 stelle vicine, simili al Sole, per ascoltare possibili segnali radio provenienti da civiltà intelligenti extraterrestri. Grazie all’arrivo sulla scena di questo nuovo mostro della radio-astronomia, il progetto potrebbe trovare nuova linfa, permettendo di arrivare all’osservazione di più di 5.000 stelle vicine. In teoria, FAST potrebbe rilevare una telefonata di un extraterrestre a 1.000 anni luce da noi.

http://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1105/1105.3794.pdf da http://www.coelum.com/

FONTE http://www.meteoweb.eu/2011/07/cina-gigantesco-radio-telescopio-in-costruzione/64643/

https://www.youtube.com/watch?v=7fyvdLeONDE

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