In Groenlandia precipita un B-52 con quattro ordigni nucleari a bordo

Londra – Questa è la storia di un aereo caduto e di una bomba atomica “smarrita”.

Il 21 gennaio 1968 un B52 carico di quattro testate nucleari precipita a Thule, nel Nord della Groenlandia. Tre delle bombe vengono recuperate, una quarta no. Ma, secondo gli esperti Usa, si è dissolta nei ghiacci e non crea più pericoli. L’inchiesta della Bbc.

Gli Stati Uniti nel 1968 hanno perso un ordigno nucleare sotto il ghiaccio del Nord della Groenlandia, a seguito di un incidente a un bombardiere B-52. La bomba non si trovava e fu lasciata lì, perché, secondo gli esperti, si era sciolta nell’acqua. Lo ha rivelato la Bbc,
sulla base di documenti declassificati grazie alla legge americana sulla libertà di informazione, il Freedom of Information Act.

L’incidente Il 21 gennaio del 1968, un B-52 si schiantò sul ghiaccio a pochi chilometri dalla base militare di Thule, sulla costa nord-occidentale della Groenlandia (territorio danese), la base più settentrionale delle forze armate americane, centro nevralgico del  sistema di radar che proteggevano il paese durante la guerra fredda.


 

A bordo del bombardiere c’erano quattro bombe atomiche. Tre vennero recuperate, una non venne mai trovata, nonostante le ricerche anche sottomarine. L’incidente fu tenuto segreto per 40 anni. Secondo la Bbc, gli americani ritengono che la radioattività si sia dissolta nella massa d’acqua e che non ci sia più pericolo.

Le ricerche Il network pubblica la notizia anche sul suo sito internet e cita le testimonianze di John Haug e Joe D’Amario, due piloti che erano alla guida del caccia B-52 che si schiantò a pochi chilometri dalla base di Thule.

La base aerea era sorvolata di sovente da caccia con testate nucleari, pronti a puntare su Mosca. A lungo il personale militare, insieme a operai locali e danesi, si mise alla ricerca degli ordigni, recuperando migliaia di piccoli frammenti e tonnellate di ghiaccio con detriti radioattivi. Il Pentagono riferì che tutte e quattro le bombe erano andate distrutte. Una “verità” tecnicamente sostenibile, secondo quanto si legge sulla Bbc, perché gli ordigni non erano stati ancora completati del tutto. Ma nuovi documenti di cui riferisce il network britannico rilevano che, nelle settimane successive all’incidente, gli esperti cercarono di rimettere insieme tutti i pezzi recuperati, accorgendosi così che era possibile ricostruire soltanto tre delle quattro bombe disperse. Dopo svariati tentativi di ritrovare il quarto ordigno, la ricerca fu abbandonata: Fonte  Articolo 

21 Gennaio 1968 – Thule, Groenlandia, Danimarca. Quattro bombe nucleari sono distrutte in un incendio dopo che il B-52 che le trasportava si schianta a circa sette miglia a sud ovest della pista della base dell’Air Force di Thule in Groenlandia. Il B-52, proveniente dalla base Plattsburgh dell’Air Force di New York, si schianta dopo che un incendio si era sprigionato nel compartimento dell’ufficiale di rotta. Il pilota stava facendo rotta all’AFB di Thule per provare un atterraggio di emergenza.

All’impatto con il suolo, l’aeroplano scoppia in fiamme, bruciando gli involucri esterni dell’alto esplosivo che rivestivano almeno una delle bombe. L’esplosivo detona, spargendo plutonio e altri materiali radioattivi su un’area di circa 280 m. ad entrambi i lati della traiettoria dell’aereo, in pezzi delle dimensioni di un pacchetto di sigarette. Il bombardiere era stato in volo sulla rotta del Circolo Artico nell’ambito dell’operazione di permanente allertamento dello Strategic Air Command, chiamata in codice “Chrome Dome”.

L’area venne successivamente bonificata da oltre 500 uomini inviati dalla Danimarca e da 200 militari statunitensi. Degli operatori radar scoprono che una bomba H contrassegnata dal numero 78252 manca: avrebbe attraversato la calotta di ghiaccio e sarebbe precipitata in fondo al Mar Artico. La bomba viene ritrovata a fine mese

Fonte: Wikipedia

L’emittente televisiva britannica BBC ha reso noto che, grazie a dei documenti resi pubblici dal Freedom of Information Act statunitense, ha potuto ricostruire un incidente avvenuto 40 anni fa in Groenlandia. Il 21 gennaio 1968, in piena guerra fredda, un bombardiere B-52 con a bordo 4 bombe atomiche si è schiantato al suolo a pochi chilometri dalla base aerea di Thule, una base dell’aeronautica militare statunitense 130 km a sud della città di Qaanaaq, in Groenlandia, centro nevralgico del sistema radar che deve proteggere gli USA da un eventuale attacco sovietico. Proprio perché il governo statunitense si aspetta un attacco su Washington, tiene un bombardiere dotato di armi nucleari sempre in volo, così da poter contrattaccare su Mosca il più rapidamente possibile. In seguito all’incidente però vennero recuperate solo 3 delle 4 bombe e, nonostante le ricerche condotte nei mesi successivi con ilsottomarino Star III e la raccolta di oltre due miliardi di litri di ghiaccio con tracce radioattive, la quarta bomba, il cui numero di serie era 78252, non è stata mai ritrovata.

La BBC ha intervistato due dei piloti dell’aereo, John Haug e Joe D’Amario, nonché il coordinatore delle ricerche William Chambers, che ha raccontato che «ci fu una grande delusione per ciò che si può definire un fallimento». Le autorità statunitensi hanno dichiarato che il ritrovamento della bomba da parte di qualcun altro è ritenuto «altamente improbabile» e che oggi non c’è più alcun pericolo di radioattività, in quanto essa si è dissolta nell’acqua. Tuttavia tra gli abitanti della regione c’è ancora inquietudine ed in Danimarca, della quale la Groenlandia è una dipendenza, si è aperto un dibattito ed il partito di sinistra Lista Unitaria ha chiesto al primo ministro Anders Fogh Rasmussen di riferire in parlamento. FONTE


UN RAPPORTO DI 214 PAGINE

CRESTED ICE ý AAJ 2 51994 USAF B-52 Accident at Thule, Greenland, 21 January 1968

Report of Activities and Efforts by the Defense Atomic support Agency Nuclear Emergency Team while TDY with the Strategic Air Co m ma nd Disaster Control T ea m, from 22 January to 26 February 1968. Off icer in Charge of the DASA NET, Captain Robert E. McElwee, U. S. Navy

http://www.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/a283578.pdf

DUE ANNI PRIMA  

Usa, 50 anni fa l’esplosione del B-52 in Spagna: il rischio nucleare dimenticato dalla Storia

 

 

Una strage sfiorata. Era il 16 gennaio 1966 quando un B-52 Stratofortress, un bombardiere strategico a lungo raggio, decollava dalla base Seymour Johnson Air Force, nella Carolina del Nord, con a bordo quattro bombe nucleari. Per oltre 24 ore il Boeing volò dall’Atlantico all’Europa, fino alle coste orientali italiane, per poi fare ritorno in America. Un viaggio lungo, in cui il B-52 doveva essere rifornito in aria quattro volte: la seconda era prevista in Spagna. Un’operazione difficile.

Quando un enorme KC-135 Stratotanker si allineò al B-52 e iniziò il rifornimento, qualcosa andò storto.

Refueling In the Air Scene from Gathering of Eagles – Film del 1963 

Il carburante prese fuoco, causando un’esplosione che distrusse completamente l’ala sinistra del bombardiere. I sette membri dell’equipaggio si lanciarono con il paracadute, riuscendo a salvarsi. Ma la tragedia era a un passo: l’aereo, con le quattro bombe all’interno, aveva preso fuoco e stava precipitando. La loro potenza distruttiva avrebbe completamente raso al suolo buona parte della Spagna, uccidendo migliaia di persone. Basti pensare che ogni ordigno era cento volte più potente della bomba atomica che cancellò completamente Hiroshima il 6 agosto 1945. L’aereo si schiantò a Palomares, piccolo paese situato lungo la costa meridionale della Spagna, frazione del comune di Cuevas del Almanzora, nella provincia dell’Almería, in Andalusia. Le bombe non esplosero nel momento del loro impatto con il suolo. Due di esse scoppiarono successivamente, senza causare vittime al momento, ma provocando la diffusione di particelle nucleari all’interno dell’atmosfera. Cinquant’anni dopo ci si interroga ancora sui numerosi decessi giovanili che hanno colpito la popolazione andalusa: molti civili sono infatti morti di tumore. Le uniche certezze per confermare questa ipotesi – le cartelle cliniche – sono però state distrutte dalle autorità fasciste del generale Francisco Franco. Dopo anni di accuse reciproche, nel 2008 si è finalmente giunti a una conclusione: gli Stati Uniti dovranno rimouovere completamente 12 acri di terra in cui sono state rinvenute ancora oggi tracce di plutonio lasciate dal B-52 precipitato cinquant’anni fa. FONTE

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