Gli scienziati lanciano l’allarme sui satelliti che potrebbero allargare i buchi nell’atmosfera terrestre: Solo negli ultimi anni si è cominciato a pensare che questo potrebbe diventare un problema”.

“Il problema è destinato a peggiorare con il lancio di altri satelliti”.
di Leslie Sattler19 luglio 2024

Gli scienziati hanno scoperto che le migliaia di satelliti che girano intorno al nostro pianeta stanno lentamente danneggiando l’atmosfera e il problema potrebbe peggiorare se non interveniamo al più presto.
Cosa sta succedendo?

Un recente studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research ha rilevato che le particelle di ossido di alluminio lasciate dai vecchi satelliti sono aumentate di otto volte tra il 2016 e il 2022.

Secondo Interesting Engineering, il problema è destinato a peggiorare con il lancio di altri satelliti.

Starlink di SpaceX costituisce la maggior parte degli oggetti in orbita terrestre bassa, con circa 6.000 satelliti che attualmente girano intorno al pianeta. L’azienda ha il permesso di lanciarne altri 12.000 e spera di arrivare a 42.000.

Anche altre aziende, come Amazon, hanno in programma di inviare migliaia di propri satelliti.
Perché i detriti satellitari sono preoccupanti?

Quando i satelliti raggiungono la fine del loro ciclo di vita di circa cinque anni, bruciano nell’atmosfera. Questo lascia dietro di sé particelle di ossido di alluminio che possono rimanere per decenni.

Solo negli ultimi anni si è cominciato a pensare che questo potrebbe diventare un problema”, ha dichiarato Joseph Wang, ricercatore di astronautica presso la University of Southern California che ha contribuito allo studio.

Gli scienziati sostengono che queste particelle danneggiano lo strato di ozono che ci protegge dai dannosi raggi ultravioletti del sole. Gli ossidi innescano reazioni chimiche distruttive e non vengono consumati nel processo. Ciò significa che distruggono continuamente l’ozono mentre scendono lentamente verso la Terra.

I ricercatori stimano che, al ritmo attuale dei lanci di satelliti, l’ossido di alluminio nell’atmosfera potrebbe aumentare di ben il 646% rispetto ai livelli naturali. Questo allargherebbe in modo significativo i buchi esistenti nello strato di ozono, esponendoci a una maggiore quantità di radiazioni UV. La sovraesposizione ai raggi UV aumenta il rischio di cancro alla pelle, danni agli occhi e altri problemi di salute.
Cosa si sta facendo per i detriti satellitari?

La buona notizia è che persone intelligenti stanno lavorando sodo per trovare soluzioni. (ndr no comment)

La NASA e altre agenzie spaziali stanno sviluppando linee guida per uno “smaltimento responsabile dei satelliti”, al fine di ridurre al minimo l’inquinamento atmosferico. Alcune idee includono la collocazione dei vecchi satelliti in orbite “cimiteriali” più alte o l’utilizzo di materiali speciali che bruciano completamente al rientro.

Le aziende stanno anche esplorando modi per far durare i satelliti più a lungo, in modo da rendere necessarie meno sostituzioni. Ad esempio, i satelliti Starlink sono ora progettati per funzionare per 10-15 anni invece che per soli cinque….

FONTE https://www.thecooldown.com/green-tech/satellite-debris-space-pollution-ozone-layer/

E segue una notizia ufficiale del 2009. Le vie per lacerare lo strato di ozono sono tante. Sono stati lanciati fino ad oggi ca 6 220 razzi in atmosfera. Un nuovo record di lanci nel 2023.

Il razzo allarga il buco (dell’ ozono)

Pubblicato il 06/04/2009

A quanto pare anche la corsa allo spazio può seriamente minacciare il prezioso guscio di ozono che protegge gli abitanti della Terra dalla nociva radiazione ultravioletta proveniente dal Sole. Una recente analisi compiuta da ricercatori dell’Università del Colorado e della Embry-Riddle Aeronautic University ha infatti indicato come la mancanza di una rigida regolamentazione dei lanci spaziali nel prossimo futuro potrebbe arrecare danni ancora più gravi di quelli attribuiti ai famigerati clorofluorocarburi (CFC). Ricordiamo che fu proprio la scoperta del ruolo dei CFC che nel 1987 indusse le nazioni a sottoscrivere il Protocollo di Montreal che decretava la messa al bando di quei diffusissimi composti chimici.

“Una manciata di lanci degli space shuttle della NASA – sottolinea Darin Toohey (University of Colorado), uno degli autori dello studio – libera nella stratosfera una quantità di sostanze dannose per l’ozono superiore a quella proveniente da un anno di impiego negli Stati Uniti di CFC negli inalatori per la cura dell’asma e attualmente messi al bando”.

Con il notevole incremento dell’industria spaziale previsto per i prossimi anni dalle analisi di mercato, insomma, non è certo il caso di far finta di nulla

Fonte: University of Colorado

Letto qui https://www.scienzainrete.it/contenuto/news/il-razzo-allarga-il-buco

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