06 secondi – meno di due minuti – per arrivare a Berlino, 200 per raggiungere Parigi e 202 per Londra. È il tempo che basterebbe alla bomba atomica per distruggere tre delle maggiori capitali europee, secondo la simulazione presentata dal talk show «60 minuti», uno dei principali programmi del Primo canale della televisione di Stato russa.
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Oppure: il Pentagono fa chiarezza sulle conseguenze di una guerra nucleare in Europa
Un commento di Leo Ensel.
Lo slogan qui sopra è stato utilizzato dalle agenzie di viaggio americane all’inizio degli anni ’80 per pubblicizzare i viaggi in Europa durante il dibattito sullo spiegamento di missili a medio raggio e di missili da crociera a testata nucleare. Ora il Pentagono sembra voler fare i conti con un’altra guerra nucleare in Europa.
Ci sono notizie, ci sono fatti che sono così scandalosi da lasciare semplicemente senza parole. Così come c’è un livello di sfacciataggine che lascia semplicemente sbalorditi. A vincere è la sfacciataggine, come si suol dire.
Il problema è che una volta superata una certa soglia, l’impertinenza ha raggiunto proporzioni strabilianti ed è semplicemente troppo grande per essere creduta o addirittura riconosciuta!
Il seguente messaggio degli ultimi giorni <1> rientra esattamente in questa categoria:
“Il Pentagono ha chiarito le conseguenze di una guerra nucleare in Europa. Il Corpo degli Ingegneri dell’Esercito americano <2> , che fa parte dell’esercito americano, vuole aggiudicare un contratto per chiarire gli effetti delle esplosioni di armi nucleari sulla produzione agricola <3> . Le offerte per il contratto da 34 milioni di dollari si sono chiuse il 12 settembre 2024. Si tratta di simulare guerre nucleari su scala globale, che porterebbero alla distruzione di sistemi agricoli come le fattorie, e ad aumentare la copertura specifica dei paesi dell’ex blocco orientale”.
A proposito: martedì 10 settembre è stata pubblicata online la gara d’appalto del Pentagono e la scadenza è stata due giorni dopo. Chiunque abbia mai scritto un bando di gara sa cosa significa…
Domanda da premio: Perché varrebbe la pena di versare 34 preziosi milioni di dollari al Pentagono per scoprire i danni che una guerra nucleare globale (“nuclear warfare on a global scale”) causerebbe all’economia agricola (“effects of nuclear weapons on agricultural systems”) e all’ambiente al di là dell’Europa orientale e della Russia occidentale (“regions beyond eastern Europe and western Russia”)?
E un’altra cosa: avete visto un servizio su questo argomento nei telegiornali? Ci sono stati grandi titoli sulle prime pagine dei principali media? Il nostro Cancelliere federale, il nostro Ministro degli Esteri o persino il nostro Ministro della Guerra hanno fatto commenti in merito? Avete visto accese discussioni su Caren Miosga, Sandra Maischberger, Markus Lanz o Maybrit Illner? (ndr parla della Germania). Sono scese in piazza centinaia di migliaia di persone o – per essere pudici – almeno qualche migliaio di persone per protestare?
In breve, com’è possibile che il nostro grande fratello dall’altra parte dell’Atlantico stia facendo studiare le conseguenze di una guerra nucleare globale per la produzione alimentare europea – non segretamente e silenziosamente, ma in pubblico – e nessuno qui ne faccia una questione di rilievo? ARTICOLO INTEGRALE
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