Di Nogeoingegneria

Russia e Cina hanno annunciato la costruzione di una centrale nucleare automatizzata sulla Luna. Una decisione che porta scompiglio nella ricerca spaziale a livello globale. Entro il 2036, l’impianto dovrebbe essere pronto per fornire energia alla futura Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (ILRS). Nessun astronauta toccherà un cavo però, tutto sarà costruito da macchine, in assenza di presenza umana. Lo ha confermato Yury Borisov, direttore di Roscosmos, promettendo che le tecnologie necessarie sono “quasi pronte”. Il reattore nucleare sarà solo l’inizio. L’ILRS, in fase di progettazione dal 2021, ha attirato l’interesse di diciassette Paesi. Dall’Egitto al Venezuela, nuove alleanze si saldano fuori dall’orbita terrestre. Washington osserva, con il programma Artemis fermo, posticipato, ricalibrato. CONTINUA

Cosa pensare di tutto ciò? Ricorda gli anni ’60, la corsa alla luna di 60 anni fa. Sembra un ‘operazione di camuffamento’ e di giustificazione, che consente lo sviluppo di capacità tecnologiche con chiare applicazioni militari sotto la maschera della ricerca scientifica e dell’esplorazione pacifica. I fondi e le risorse stanziati per un programma “civile” contribuiscono in realtà in modo significativo a quello militare.
Parlare di basi lunari e turismo spaziale è molto più attraente e meno preoccupante per l’opinione pubblica che discutere di una possibile guerra nello spazio, di armi antisatellite o della vulnerabilità di infrastrutture spaziali vitali. Ma forse vogliono davvero andare sulla Luna.

“Le possibilità tecnologiche sono irresistibili per l’uomo. Se l’uomo può andare sulla luna, lo farà. Se può controllare il clima, lo farà”. John von Neumann

In che modo ciò avvenga, se avviene, è un’altra storia.

 IL grande risveglio nucleare

Prima che negli anni Sessanta si scatenasse l’isteria lunare, gli americani e i russi avevano già realizzato vettori per trasportare testate nucleari nello spazio. La corsa all’armamento nucleare al di fuori dell’atmosfera terrestre era iniziata. E non si è mai fermata: nemmeno più tardi, quando abbiamo cominciato a dimenticare la Luna.
Ora, dopo decenni di alti e bassi, di trattati per ridurre gli arsenali: non c’è limite all’anarchia nucleare.

E la Luna è di nuovo protagonista dello script, a quanto pare.

L’intreccio crescente tra energia nucleare e intelligenza è fattore cruciale.

La colonizzazione della Luna sta vivendo una fase di accelerazione, con programmi internazionali e collaborazioni che puntano a stabilire una presenza umana permanente entro il 2030. L’uso dell’energia nucleare emerge come elemento chiave per sostenere queste ambizioni, soprattutto per superare i limiti dei pannelli solari durante le lunghe notti lunari.

Programmi internazionali per la colonizzazione lunare

NASA Artemis: Il programma punta a riportare esseri umani sulla Luna entro il 2024 (con possibili slittamenti), includendo la costruzione del Lunar Gateway (una stazione spaziale cislunare) e un campo base sulla superficie

L’obiettivo è testare tecnologie per future missioni su Marte.

Collaborazione Russia-Cina (ILRS): Le due potenze hanno annunciato la Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (ILRS), con piani per iniziare i lavori nel 2030 e completare un reattore nucleare automatico entro il 2033-2035

La base sarà situata nel Polo Sud lunare e utilizzerà robot per l’installazione di infrastrutture

Ruolo dell’Italia e dell’ESA: L’Italia partecipa attivamente al programma Artemis attraverso collaborazioni con NASA ed ESA, contribuendo con tecnologie per il supporto vitale e l’esplorazione

Motivazioni: Le notti lunari (14 giorni terrestri) rendono i pannelli solari inefficaci per un approvvigionamento costante Il nucleare offre una soluzione per alimentare basi permanenti, sistemi di comunicazione e esperimenti scientifici

Progetti in corso:Russia-Cina: Sviluppo di un reattore nucleare automatico da 1 MW, costruito da robot senza intervento umanoObiettivo: fornire energia alla base ILRS entro il 2035, nonostante le sfide tecniche (es. raffreddamento del reattore)

NASA (Fission Surface Power): Programma per reattori nucleari compatti (40 kW) in grado di operare per 10 anniTre proposte in fase di valutazione, con test previsti entro il 2030

In sintesi, la colonizzazione della Luna è entrata in una fase operativa, con il nucleare che giocherà un ruolo decisivo. Mentre gli USA puntano su partnership pubblico-private, Russia e Cina stanno creando un polo alternativo, segnando una nuova era di competizione spaziale.

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