Articolo Nogeoingegneria

Era il 1999 quando il parlamento europeo pubblicò un suo testo (approvato) di proposte sulla Tassazione dei carburanti per aeromobili.  Voleva “raccogliere la sfida di uno sviluppo sostenibile”  ritenendo che una “situazione in cui il carburante per aeromobili è esente da imposta su scala mondiale rappresenti una disparità di trattamento rispetto ad altri modi di trasporto e non sia pertanto in linea con l’obiettivo della parità di opportunità fra tutti i modi di trasporto…. considerando che se si consente all’industria dei trasporti aerei di espandersi senza restrizioni, la maggior parte delle riduzioni delle emissioni di gas ad effetto serra, che si auspica vengano conseguite da altre industrie nei prossimi anni … sarebbe vanificata dall’incremento delle emissioni di CO2 da parte del settore aeronautico… considerando che i trasporti aerei godono di un trattamento preferenziale, ad esempio per quanto riguarda le accise o l’IVA, rispetto ad altri modi di trasporto e che, per assicurare la coerenza del sistema fiscale e per motivi di ordine ambientale, è necessario porre termine a questa discriminazione positiva…TESTO INTEGRALE

La situazione di allora e quella attuale sono rimaste identiche. Il medesimo testo potrebbe essere scritto anche nel 2016. Non è successo nulla. Da una parte vediamo che l’uso dell’aereo viene enormemente facilitato, e dall’altra vediamo crescere  le preoccupazione degli scienziati intorno ad un gas serra accusato di nocività per il clima e per la nostra vita. Sono due aspetti in forte contrasto.  Dal 1990 al 2002 le emissioni di CO2 prodotte dagli aerei all’interno dell’UE erano aumentate quasi del 70%! 

E proprio a partire dal 2002 i dati cominciano a scarseggiare, mentre i cieli cambiano sempre più aspetto…Coincidenza? 

NON SOLO CO2!

Il cherosene usato dagli aerei provoca l’emissione di due elementi (tra tanti altri) molto problematici per il clima terrestre: vapore acqueo e ossido di azoto (NOx). Quest’ultimo è un gas che provoca la riduzione dello strato di ozono (in alto). Lo strato di ozono è una cintura di questo gas naturale che si trova a un’altitudine di 15-30 chilometri sopra la terra che scherma la radiazione nociva dei raggi ultravioletti emessi dal Sole.

L’aumento di vapore acqueo ad altitudini elevate invece provoca la formazione di nuvole “fredde” che imprigionano i raggi del sole nell’atmosfera terrestre, incrementando così l’effetto serra. E’ innegabile l’intensificarsi della copertura artificiale creata dai velivoli in cielo, eppure chi lo nota e lo fa presente viene considerato mentalmente instabile…

Sembra che in cielo regni l’innocuità!

Il traffico aereo è il grande assente negli accordi internazionali (da Kyoto a Parigi) e altrettanto assente nelle statistiche sull’inquinamento atmosferico a livello regionale, nazionale e globale.  L’impatto dovuto all’inquinamento in troposfera, piuttosto che essere ridotto, è stato incentivato. Negli ultimi  anni i voli low cost hanno incrementato a dismisura il traffico aereo e il conseguente inquinamento atmosferico e si può affermare che il trasporto su ali sia la fonte più crescente di emissioni di gas serra e di sostanze inquinanti. Politici e movimenti ambientalisti, in materia di insostenibilità aerea, mantengono un assordante silenzio. Tutti trascurano l’apporto del traffico aereo all’inquinamento atmosferico. PERCHE’? 

In un documento del 1998 (sempre del Parlamento europeo) sono state sollevate preoccupazioni sul rischio della possibile parziale distruzione dello strato di ozono presente nella stratosfera. Misurazioni eseguite con sonde spaziali hanno messo in evidenza un’effettiva diminuzione di concentrazione di questa fascia protettiva.  Uno tra i maggiori sospettati è proprio il traffico aereo. Difficile del resto, non sospettare, di fronte a una realtà tanto evidente quanto ignorata. I grandi difensori di aria, acqua, suolo e vita non vedono, non sentono, non parlano.

 

La Commissione Europea pubblica nel 1998

L’impatto delle emissioni degli aerei sul clima e sull’ozono nell’atmosfera

Da un’esauriente valutazione dell’impatto sulle emissioni degli aerei è emerso che tali emissioni hanno un’incidenza minore rispetto ad altre emissioni causate dall’uomo (ndr rassicurazione sorprendente) ma potrebbero nondimeno avere un notevole effetto sulla chimica dell’atmosfera e sulla copertura nuvolosa , con possibili conseguenze per lo strato d’ozono e il clima (ndr frase introduttiva contradittoria)  . L’esame è stato realizzato da importanti ricercatori europei, con il patrocinio del programma di ricerca comunitario Ambiente e clima, e i risultati sono stati appena pubblicati nella rivista scientifica “Atmospheric Environment”. 

Le conclusioni dello studio si basano in gran parte sui risultati dei programmi di ricerca europei, quali per esempio i progetti

AERONOX, POLINAT, MOZAIC, AEROCHEM, AEROCONTRAIL e LOWNOX

sostenuti dai programmi Ambiente e clima e Tecnologie industriali e dei materiali (BRITE-EURAM), nonché di altri progetti nazionali. 

Gli autori giungono alla conclusione che, in primo luogo, gli effetti del riscaldamento (climatico) associato con l’aumento di ozono causato dalle emissioni di NOx sono paragonabili agli effetti di riscaldamento causati dalle emissioni di CO2 prodotte dagli aerei; in secondo luogo, anche gli effetti del riscaldamento dovuti alla modifica della copertura nuvolosa tramite formazione delle scie sembrano avere la stessa importanza degli effetti causati dalle emissioni di CO2; infine, lo sviluppo di una flotta di aereisupersonici che volano alle alte quote potrebbe perturbare lo strato di ozono nella stratosfera. Lo studio ha messo in evidenza numerose lacune nella conoscenza in questo settore, in particolare la scarsa conoscenza della regione in cui volano gli aerei, ai confini tra la troposfera e la stratosfera. Inoltre, è stata sottolineata l’esigenza di studiare l’effetto delle emissioni degli aerei sulla grande quantità di particelle che assicurano una serie eterogenea di complesse reazioni di superficie.

Lo studio di queste problematiche continuerà tramite il programma Ambiente e clima e l’iniziativa CORSAIRE (Coordination of Research for the Study of Aircraft impact on the Environment – Coordinamento della ricerca per lo studio dell’impatto degli aerei sull’ambiente). Nell’ambito dell’imminente Quinto programma quadro di RST, la ricerca continuerà, in particolare, con le azioni chiave su “Cambiamento globale, clima e biodiversità” e “Nuove prospettive nell’aeronautica”. A livello internazionale, gli scienziati europei proseguiranno la loro partecipazione al rapporto “Aviazione e atmosfera globale”, attualmente in corso di realizzazione a cura del Gruppo intergovernativo sulcambiamento climatico (IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change). FONTE

Bruxelles, 3 dicembre 1997

La Commissione europea propone nuove norme sulle emissioni di NOx degli aerei

La Commissione europea ha adottato in data odierna una proposta di direttiva del Consiglio per rafforzare del 16% le norme sulle emissioni degli ossidi di azoto (NOx), a decorrere dal 2000 per i nuovi aerei civili a reazione e dal 2008 per quelli esistenti. Le emissioni di NOx prodotte dagli aerei civili a reazione nella troposfera superiore contribuiscono alla formazione dell’ozono e quindi al cambiamento climatico. Le emissioni degli aerei nelle vicinanzedegli aeroporti contribuiscono anche a problemi locali di inquinamento dell’aria. In assenza di norme regolamentari più severe, nei prossimi anni, leemissioni di NOx degli aerei aumenteranno notevolmente, in linea con il previsto raddoppio del traffico aereo. La Commissione considera l’attuale proposta una misura precauzionale che servirà a ridurre il tasso di aumento delle emissioni di NOx, senza provocare costi significativi per i fabbricanti. La Commissione deplora che l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (International Civil Aviation Organisation – ICAO) non sia stata in grado di istituire norme accettabili sulle emissioni a livello internazionale. In assenza di tali iniziative, la Commissione ritiene comunque che l’Unione europea debba intervenire per proteggere l’ambiente e garantire che le misure regolamentari siano strutturate in maniera tale da avere un impatto minimo sui paesi terzi. Al tempo stesso, l’Unione europea dovrebbe continuare ad esercitare pressioni per una soluzione internazionale in sede ICAO.

Quali sono le proposte della Commissione?

L’attuale norma che disciplina le emissioni di NOx degli aerei sarà rafforzata del 16%. Questa norma più severa si applicherà a tutti i tipi di motori completamente nuovi a decorrere dal 2000. I motori esistenti attualmente in produzione dovranno rispettare i nuovi valori a decorrere dal 2008.

La direttiva è sotto forma di una regola di non iscrizione. Ciò significa che essa si applica unicamente agli aerei aggiunti ai registri nazionali degli Stati membri dopo le date di entrata in vigore effettive e non si applica agli aerei che figurano già nei registri nazionali. Questi ultimi aerei possono essere trasferiti da un registro nazionale all’altro o venduti al di fuori della flotta dell’Unione europea.

La proposta di direttiva non si applica agli aerei figuranti nei registri di paesi terzi. Ciò significa che gli aerei registrati nei paesi terzi possono operare nell’Unione europea anche se non sono conformi alle nuove norme…….

Effetti ambientali delle emissioni di NOx degli aerei

Nella troposfera superiore e nella stratosfera inferiore le emissioni di NOx degli aerei contribuiscono alla formazione dell’ozono. Le concentrazioni di ozono nella troposfera hanno a loro volta una notevole influenza sull’effetto serra. Le emissioni degli aerei sono l’unica fonte diretta di NOx nella troposfera superiore/stratosfera inferiore. Di conseguenza, rispetto alle fonti terrestri, le emissioni degli aerei hanno un effetto sproporzionato sulla formazione dell’ozono e, di riflesso, sul cambiamento climatico. L’Unione europea nell’ambito del Quarto e Quinto programma sta svolgendo ricerche per precisare meglio il rapporto tra le emissioni di NOx degli aerei e il cambiamento climatico.

Le emissioni di NOx prodotte dagli aerei nelle vicinanze degli aeroporti contribuiscono notevolmente a problemi locali di inquinamento a causa del biossido di azoto. Questeemissioni contribuiscono inoltre alla formazione dell’ozono a livello del suolo, un inquinante che desta crescenti preoccupazioni nell’Unione europea a causa della sua azione aggressiva sui tessuti animali e vegetali.

Tendenze future delle emissioni degli aerei

Il traffico aereo dovrebbe raddoppiare nei prossimi quindici anni ed è previsto un aumento corrispondente delle emissioni degli aerei.  FONTE 

Siamo nel 2016

Regna il silenzio sotto un cielo diventato surreale! 

Nel 1995, la soglia di protezione per la vegetazione è stata superata nella maggior parte degli Stati membri dell’Unione europea. In numerosi paesi sono stati registrati superamenti per oltre 150 giorni in determinati siti. Nello stesso anno, la soglia di protezione è stata superata quasi dovunque nelle aree boschive e nei terreni seminativi dell’UE.  VEDI QUI  .  COM’ E’  LA SITUAZIONE OGGI ?  Seguiranno approfondimenti.  

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