CLOROFLUOROCARBURI I VERI CRIMINALI CHE HANNO CAUSATO IL RISCALDAMENTO GLOBALE

Questi gas sono stati inventati negli anni ’20, da allora sono stati prodotti (per sintesi chimica partendo dal metano) e utilizzati in grandi quantità come: refrigeranti per impianti frigoriferi e condizionatori d’aria, propellenti per bombolette di aerosol, agenti schiumogeni e solventi…molti CFC sono rilasciati dagli  aerei supersonici direttamente a quote stratosferiche, questi composti di sintesi sono stati tra i principali agenti che hanno causato il buco dell’ozono. In alta atmosfera, infatti, alcune reazioni di fotolisi liberano atomi di cloro che attraverso una reazione a catena di catalisi distruggono l’ozono (O3) convertendolo in ossigeno (O2). Il tempo vita in atmosfera di questi gas è nell’ordine delle centinaia di anni, pertanto il loro effetto di gas serra è pericolosissimo e molto durevole.

L’articolo che segue è uscito nel 2013 e si basa su una pubblicazione del International Journal of Modern Physics B 

La tesi esposta è la seguente: E’ necessario dedicarsi con maggiore attenzione ai fenomeni fisici che legano strato di ozono e temperatura, escludendo l’apporto della CO2 che si è rivelata del tutto trascurabile. 

Ops, scusate, non era lei, ovvero: siamo stufi di essere presi in giro!

Di Vincenzo Zappalà (Professore ordinario di Astrofisica)

L’Università canadese di Waterloo sembra non avere dubbi: sono i clorofluorocarburi i veri criminali che hanno causato il riscaldamento globale iniziato nel 1970 e terminato “provvisoriamente” (?) alla fine degli anni ’90 (come ormai TUTTI, pro e contro, sono costretti a riconoscere)

I CFC non sono nuovi al grande pubblico, essendo infatti coloro che erano stati indicati come i distruttori dell’ozono. Adesso, sembra che siano veramente dei serial killer e che siano responsabili anche del (passato) riscaldamento globale. La CO2 esce del tutto innocente dal processo, dopo anni di torture e di linciaggi. Abbiamo appena visto che il suo ruolo più importante negli ultimi anni è stato quello di allargare e aumentare le fasce verdi del globo (un gran servizio ecologista) e adesso esce anche del tutto pulita dalla febbre che sta invadendo il pianeta (ma è vero?). La giustizia umana è stata poco oggettiva. Come minimo la CO2 meriterebbe un nobel per la pace, sicuramente più meritato di quello dato all’IPCC e ad Al Gore che non avevano capito niente, vuoi per ignoranza vuoi per interesse.

L’osservazione continua, silenziosa e attenta dei dati che rislagono alla rivoluzione industriale, mostra i veri effetti dei CFC, scagionando del tutto la CO2 e spiegando come mai questa continua a crescere e la temperatura no. La ragione? Semplice, bastava collegare fenomeni trattati sempre separatamente, come i raggi cosmici.

Le teorie più convenzionali (seguite per motivi di tutti generi tranne che quelli veramente scientifici) prevedono che la temperature globale DEVE continuare ad aumentare se il livello di CO2 immesso nell’atmosfera continua a crescere. L’unico legame scientifico su cui si basano è l’effetto serra, ma quello da scuola elementare e non quello realmente presente nelle atmosfere planetarie. Questo è stato uno degli atti di fede più severi e inattaccabili, a partire dalle prediche di Al Gore e compagni di … merenda. Ciò sembra confermato brillantemente dai modelli costruiti “ad hoc” e dai dati che iniziano a partire dal 1850.

Tuttavia, nessuno è sembrato meravigliarsi (tra le istituzioni ufficiali e i media) che dal 2002, almeno (ma anche prima),  gli andamenti della CO2 e del riscaldamento globale si sono nettamente separate. Casualmente (ma non per i ricercatori canadesi) questo “stop” coincide perfettamente con la diminuzione dei CFC osservata negli ultimi decenni. Il nuovo modello dice infatti che è stato l’aumento dei CFC a comportare un aumento della temperatura (in realtà “solo” 0.6°C dal 1950 al 2002). E’ da qualche anno che i CFC sono iniziati a diminuire e le previsioni danno almeno altri 50-70 anni di decrescita che comporta e comporterà una fermata della temperatura e una sua lenta decrescita.

La ricerca non si basa su una sfera di cristallo, ma su una profonda e complessa analisi effettuata sui dati dal 1850 fino ad oggi, sulle reazioni degli elettroni trasportati dai raggi cosmici (CRE) e sulla loro influenza sullo strato di ozono, senza tralasciare la relazione, che ne deriva, tra variazione dell’ozono e variazione di temperatura.

E’ generalmente accettato che per più di due decenni lo strato di ozono è stato impoverito solo dalla luce ultravioletta interagente con la immissione dei CFC in atmosfera. La nuova ricerca dice, invece, che sono proprio i raggi cosmici a regolare la distruzione e la ricostruzione delle molecole che compongono lo stato di ozono

La nuova visione di Waterloo, confermata dalle osservazioni (e questo bisognerebbe sempre cercare di farlo nelle previsioni buttate a caso solo per spaventare e manipolare), descrive le relazioni tra la decrescita dei CFC, variazioni di temperatura nello strato di ozono e nella stratosfera e ciclo solare di 11 anni.  Il loro modello è l’unico che riesce a riprodurre perfettamente le evidenze osservative delle variazioni del  ciclo decennale sia sulla perdita dell’ozono polare sia sul raffreddamento stratosferico. Dopo aver eliminato l’effetto dei raggi cosmici legati al ciclo solare, i risultati  mostrano l’aumento osservato dello strato di ozono (circa il 20%) dell’Antartico, del tutto consistente con la diminuzione dei CFC stratosferici.

Dopo aver validato il modello con tutti i dati osservativi, il gruppo canadese è stato in grado di descrivere perfettamente la correlazione esistente tra la variazione della temperatura e la presenza di CFC  atmosferici..

Il clima dell’Antartico, a livello stratosferico, è stato completamente controllato dai CFC e dai raggi cosmici, senza alcun aiuto da parte della CO2. Il cambiamento nella temperatura, dopo aver escluso gli effetti solari, ha mostrato un perfetto accordo con i CFC e assolutamente nessuna relazione con la CO2. Il coefficiente di correlazione CFC – temperatura è di 0.97, un valore statistico al di sopra di ogni sospetto.

andamento temperatura e CFC

La linea tratteggiata descrive le previsioni sull’aumento della temperature basate sul “vecchio” assioma che ci ossessiona giorno per giorno: aumento CO2 = aumento temperatura. La linea verde è invece quella prevista tenendo conto dei CFC e del ciclo solare di undici anni. Staremo a vedere… Fonte: Q.-B. Lu

I dati relativi al periodo 1850-1970, prima delle emissioni importanti di CFC, mostrano che la CO2 è cresciuta significativamente, mentre la temperatura globale (una volta ESCLUSI gli effetti del Sole) è rimasta pressoché costante. Il consueto e ripetitivo luogo comune dell’aumento concordato tra la diabolica CO2 e la temperature si sgretola completamente. Tra parentesi, questo risultato illustra pienamente il successo del protocollo di Montreal sull’eliminazione delle sostanze nocive per l’ozono. In  altre parole, quando un’azione benefica è accertata e seguita da veri scienziati si riesce benissimo a renderla attuabile, soprattutto perché il grande giro d’affari che regola il mondo non ha un grande interesse economico per queste “sciocchezze” reali e sensate. Meglio continuare con la CO2, che rende molto di più per le svariare ricadute sulle energie alternative comandate dalla grande finanza internazionale e dalle mafie sempre pronte a entrare dove vi sono soldi facili.

Gli scienziati sapevano da tempo che i CFC erano veramente nocivi per lo strato di ozono e si sono prodigati, in silenzio e con azioni decisive, nel ridurli. Nessuno però si è accorto (o ha voluto accorgersi) che nel frattempo si è anche avuta una drastica riduzione del riscaldamento globale, liberando la CO2 da ogni accusa.

Le conclusioni dei ricercatori canadesi sono molto sagge e realistiche: E’ necessario dedicarsi con maggiore attenzione ai fenomeni fisici che legano strato di ozono e temperatura, escludendo l’apporto della CO2 che si è rivelata del tutto trascurabile. Questo tipo di ricerca scientifica multi disciplinare è la sola che può stabilire esattamente la situazione climatica presente e futura e, soprattutto, pianificare le azioni dei governi e le spiegazioni dei media all’opinione pubblica. “Poveri illusi!”, aggiungo io, sperando, ovviamente, di sbagliarmi.

La ricerca predice anche che per qualche anno crescerà ancora leggermente il livello marino seguendo l’aumento dello strato di ozono. Solo quando il ripristino della temperatura dominerà sul ripristino dello strato di ozono, si otterrò un stabilità duratura sia nelle variazioni di temperatura che nello scioglimento dei ghiacci.

Malgrado l’articolo abbia sollevato non poche reazioni negative (più che attese, ovviamente), la sua validità scientifica ha superato il blocco dei “referee” ed è arrivato alla pubblicazione. Esso cambia drasticamente la visione generale e si impone come un passo in avanti decisivo rispetto all’obsoleto modello convenzionale della riduzione dell’ozono legato solo alla luce solare e a quello ancora più obsoleto che lega temperatura alla CO2.

Staremo a vedere e vedremo se qualcuno ammetterà l’errore. Voi ci credete? Io no… Cambieranno improvvisamente assioma e faranno finta di niente…

Articolo originale QUI  Fonte http://www.astronomia.com/2013/06/03/ops-scusate-non-era-lei-ovvero-stiamo-stufi-di-essere-presi-in-giro/

Vincenzo Zappalà   (1945) è un astronomo italiano. Il suo campo di interesse prevalente è quello relativo allo studio del sistema solare ed in particolare dei corpi minori, quali comete ed asteroidi. Il MPC gli accredita la scoperta di nove asteroidi. Vanta al suo attivo oltre 250 pubblicazioni sulle maggiori riviste scientifiche internazionali. I suoi maggiori risultati scientifici hanno riguardato lo studio delle proprietà rotazionali degli asteroidi e la definizione di un nuovo metodo, oggi universalmente riconosciuto, per la definizione delle famiglie asteroidali. È stato varie volte membro di consigli scientifici di congressi internazionali, oltre che presidente di alcuni di questi. Vincenzo Zappalà ha tenuto numerose conferenze in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone e in Russia (presso l’Accademia delle Scienze). Dal 1997 al 2000 è stato il Presidente della Commissione 15 dell’Unione Astronomica Internazionale, di cui è membro dal 1975. È stato anche co-leader del gruppo di lavoro sul sistema solare della missione spaziale Gaia. Gli è stato dedicato l’asteroide 2813 Zappalà, scoperto da Edward L. G. Bowell nell’Osservatorio Lowell di Flagstaff in Arizona.

 

 

VEDI ANCHE

COSMIC-RAY-DRIVEN REACTION AND GREENHOUSE EFFECT OF HALOGENATED MOLECULES: CULPRITS FOR ATMOSPHERIC OZONE DEPLETION AND GLOBAL CLIMATE CHANGE

http://www.worldscientific.com/doi/abs/10.1142/S0217979213500732

L’IMPATTO DELLE EMISSIONI DEGLI AEREI SU CLIMA E OZONO

Il controllo climatico può essere classificato come esercizio ipotetico interessante, ma soltanto fin dove le conseguenze della manomissione degli eventi atmosferici su larga scala possono essere valutate in anticipo. La maggior parte dei progetti che sono stati proposti potrebbero richiedere impegni ingegneristici colossali e comportare il rischio intrinseco di un danno irrimediabile al nostro pianeta”   Harry Wexler 

HARRY WEXLER: DISTRUGGERE L’OZONO STRATOSFERICO PER RISCALDARE LA TERRA

 

 

 

 

 

 

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