Il seguente articolo del 2009 viene presentato perché mette in evidenza punti interessanti che vengono ignorati nella discussione attuale, sebbene la conclusione non sia esaustiva. Ciò è dovuto al fatto che le aree proposte non sono state studiate a fondo per determinare la loro importanza nel processo di trasformazione del meteo e del clima. I fattori citati sono: Strato di ozono, nuvole, aerosol, raggi cosmici.  La CO2 non viene menzionata.
In relazione alla radiazione solare, si parla di watt, il che ci ricorda che l’atmosfera è stata caricata elettromagneticamente (e riscaldata?) per decenni.
In un sistema complesso come quello meteorologico e climatico, una moltitudine di fattori gioca un ruolo, sia a breve che a lungo termine.

È ora di avviare un’indagine veramente ampia.

In fondo sono indicati alcuni articoli che trattano i punti indicati e altri punti mancanti.

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La connessione Sole-clima

Il Sole è la fonte della maggior parte dell’energia che alimenta i processi biologici e fisici del mondo che ci circonda: negli oceani e sulla terraferma alimenta la crescita delle piante che costituiscono la base della catena alimentare, mentre nell’atmosfera riscalda l’aria che determina il nostro clima.

Il tasso di energia proveniente dal Sole cambia leggermente di giorno in giorno. Nel corso di molti millenni, la relazione orbitale Terra-Sole può modificare la distribuzione geografica dell’energia solare sulla superficie terrestre. È stato ipotizzato che i cambiamenti nella produzione solare possano influenzare il nostro clima, sia direttamente, modificando il tasso di riscaldamento solare della Terra e dell’atmosfera, sia indirettamente, modificando i processi di formazione delle nuvole.

I cambiamenti nella radiazione solare contribuiscono al riscaldamento globale?
Gli scienziati hanno preso in considerazione l’ipotesi sole-clima per spiegare il rapido riscaldamento della Terra. Le prove raccolte dimostrano che il Sole influenza sensibilmente il nostro clima da milioni di anni, ma non costituisce la causa del recente riscaldamento.

La velocità con cui l’energia del Sole raggiunge la parte superiore dell’atmosfera terrestre è chiamata “irradianza solare totale” (o TSI). La TSI fluttua leggermente di giorno in giorno e di settimana in settimana. Oltre a queste fluttuazioni rapide e a breve termine, esiste un ciclo di 11 anni nelle misurazioni della TSI legato alle “macchie solari” (una parte della superficie del Sole che è temporaneamente più fredda e più scura delle regioni vicine).

Sono state proposte due diverse ipotesi per verificare se la radiazione solare possa spiegare i cambiamenti climatici.

Ipotesi 1: raggi UV, ozono e nuvole

La prima ipotesi si basa sul fatto che, sia nel ciclo di 11 anni sia a lungo termine, le variazioni dell’energia solare sono maggiori alle lunghezze d’onda ultraviolette (corte).
Le radiazioni a breve lunghezza d’onda sono particolarmente efficaci nel modificare le concentrazioni di ozono nel livello dell’atmosfera al di sopra del quale si verifica il tipico tempo atmosferico.

Secondo questa ipotesi, le modifiche nello strato di ozono potrebbero a loro volta filtrare fino al livello dell’atmosfera in cui si forma il nostro tempo, modificando potenzialmente le nuvole e le temperature.

Ipotesi 2: raggi cosmici e nuvole

La seconda ipotesi si basa sul fatto che i cambiamenti nell’attività solare modificano anche il flusso di piccole particelle cariche e altamente energetiche (note come raggi cosmici) che viaggiano attraverso l’atmosfera verso la Terra.
Queste particelle creano a loro volta un maggior numero di ioni (atomi o molecole cariche) dalle molecole d’aria nell’atmosfera e si è ipotizzato che questi ioni possano modificare la formazione delle nuvole, causando grandi cambiamenti nel tempo e nelle temperature sottostanti. Tuttavia, l’effetto dei raggi cosmici sulla formazione delle nuvole è troppo debole per influenzare il clima della Terra in modo significativo.

Finora non ci sono prove convincenti che queste ipotesi dimostrino adeguatamente un legame causale tra le piccole variazioni dell’irraggiamento solare e l’aumento della temperatura della superficie terrestre misurato da oltre un secolo.
Il ciclo di 11 anni della radiazione solare, così come il piccolo aumento della TSI dal 1750, in alcuni studi sembrano essere correlati a variazioni nei modelli di nuvole. Tuttavia, questi cambiamenti nell’energia solare assorbita dalla Terra sembrano essere troppo piccoli per spiegare i principali cambiamenti nel nostro clima.

Sono altre particelle a causare il raffreddamento globale?

La velocità con cui l’energia solare raggiunge la superficie terrestre in qualsiasi luogo dipende dalla stagione, dall’ora del giorno, dalla nuvolosità e dalla concentrazione di piccole particelle di aerosol nell’atmosfera. (Vedi FAQ sugli aerosol).
Negli ultimi due decenni, le emissioni di aerosol sono aumentate in alcuni Paesi e diminuite in altri. Le ricerche dimostrano che l’impatto di queste particelle sulla temperatura superficiale media globale in questo periodo di tempo è modesto. (ndr ignorato il rilascio di aerosol in quota

Cosa sta causando l’aumento della temperatura media della Terra e come facciamo a saperlo?

Sappiamo con un buon grado di certezza che tra il 1750-2011, ovvero dall’inizio del periodo industriale a oggi, l’aumento medio dell’energia che colpisce una determinata area dell’atmosfera (forzante radiativo, misurato in un’unità di misura chiamata watt per metro quadrato) a causa dei gas che intrappolano il calore è 56 volte maggiore (~ 2,83 watt per metro quadrato) rispetto all’aumento del forzante radiativo dovuto al piccolo spostamento dell’energia solare (~0,05 watt per metro quadrato).
Nel Quinto Rapporto di Valutazione, gli scienziati dell’IPCC hanno valutato le simulazioni delle variabili climatiche storiche utilizzando una serie di modelli numerici. In primo luogo, hanno ipotizzato che dal 1750 non vi sia stato alcun aumento dei gas che intrappolano il calore, in modo che le temperature calcolate fossero quelle che si sarebbero raggiunte includendo solo la variabilità solare, le eruzioni vulcaniche e altri fattori climatici naturali.

I risultati delle temperature erano simili a quelli osservati solo per la prima metà del secolo, ma i modelli non mostravano con precisione la tendenza generale al riscaldamento registrata nella seconda metà del XX secolo.
Nel momento in cui i modelli computerizzati includono i gas climalteranti indotti dall’uomo, riproducono accuratamente il riscaldamento osservato durante il ventesimo e il ventunesimo secolo.

Le prove dimostrano che, sebbene le fluttuazioni nella quantità di energia solare che raggiunge la nostra atmosfera influenzino il nostro clima, la tendenza al riscaldamento globale degli ultimi sessant’anni non può essere attribuita ai cambiamenti del sole.

Traduzione a cura di Nogeoingegneria 

FONTE https://www.ucsusa.org/resources/how-does-sun-affect-our-climate

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