Di Carlo Freccero

Questa nostra storia assomiglia ad un incubo.

Nei primi mesi del 2020 si diffonde la voce che una terribile epidemia sta devastando il territorio cinese di Wuhan.  Il governo ci rassicura. Non arriverà mai  qui. I voli della Cina  sono aperti. Lo slogan ufficiale dice “Abbraccia un cinese“.

La cosa stupefacente è che invece la seconda tappa della pandemia  è proprio in Italia che diventa, come al solito, il laboratorio in cui si sperimentano le future politiche di  contenimento mondiale.

Ci sono campanelli d’allarme inquietanti. Come ha fatto  la pandemia a scavalcare tutti i territori  contigui al focolaio iniziale per manifestarsi dall’altro parte del mondo?

La Cina stessa non segnala altri focolai oltre Wuhan. Così  i cinesi si trasferiscono qui a dettare  la linea dei provvedimenti .

Sull’esempio di quanto è stato  fatto a Wuhan si applica, per la prima volta in Europa , il lockdown.  Sino ad oggi in una pandemia sono sempre stati isolati gli infetti.  Ora si imprigionano i sani.

Non  avrà a che fare con il regime di controllo che la Cina sta sperimentando  da tempo sul suo territorio?  Ma nessuno si spaventa  perché la versione ufficiale è che,  tanto  più drastiche  saranno le misure di contenimento, tanto più veloce sarà la vittoria sul virus ed il ritorno alla normalità.  

Gli italiani cantano sui balconi. Lo slogan è  “ Andrà tutto bene” !  Contemporaneamente Klauss Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic  Forum,  pubblica il libro  ‘COVID-19  The Great Reset’  dove ci espone, per filo e per segno,  le sue decisioni sul nostro futuro. Ad esempio Schwab si pone la domanda :  “Quando torneremo alla normalità “ e,  marzullianamente  si dà la risposta “Mai”.

Insomma, noi siamo da quasi due anni convinti della temporaneità della pandemia, ed obbediamo senza proteste in vista di un futuro migliore, in cui recupereremo la  libertà perduta, mentre, in contemporanea, le élites del mondo si riuniscono per coordinare i loro sforzi per sottrarci  definitivamente quella libertà.  Tutto avviene alla luce del sole,  Schwab spiega tutto nel suo libro. 

A gennaio 2021 i tradizionali incontri di Davos  non avvengono in presenza per la pandemia, ma on line e sono quindi, potenzialmente,  accessibili  a tutti.  Basta aprire il computer ed assistere,  in diretta,  alle decisioni del potere. 

Ma quanti lo fanno? La maggioranza non cerca la verità. La trova bella e pronta nella propaganda televisiva che incentra  sulla pandemia tutto il palinsesto  e trova il suo clou nel bollettino serale degli infetti e dei morti  che ricorda il bollettino di guerra dei morti e dei caduti . E tutto il vocabolario applicato alla pandemia ricorda il vocabolario di guerra : coprifuoco, lockdown, lo stesso pass per gli spostamenti, mentre  chi non collabora è definito disertore.

Mentre le élites portano avanti la loro guerra alle nostre libertà, noi pensiamo di essere in trincea a combattere il virus.

Qual è lo scopo finale?  Tappa dopo tappa le costrizioni temporanee diventano definitive. Le misure eccezionali diventano quotidiane.  Si costruiscono nel tempo nuove abitudini alternando periodi sempre più brevi di libertà , a periodi di costrizioni e limiti . E questi limiti diventano sempre più stringenti e pressanti.  Siamo sottoposti ad un allenamento incessante in vista di quella che Schwab definisce “ Nuova Normalità”.  Pensiamo ad un uccello che debba abituarsi  alla gabbia, a un pollo che, da ruspante, viene ridotto in batteria .  L’obiettivo è la società di controllo cinese : un controllo non solo esterno, non solo fisico.  Ma anche e soprattutto un controllo mentale. Non è ammessa dissidenza. Dobbiamo essere completamente controllati e questo controllo comprende la nostra felicità. 

Conosciamo l’obiettivo finale del World Economic Forum  da uno spot pubblicitario divulgato dal WEF stesso nel 2016 che recita :  “ Benvenuti nel 2030. Non possiedo Niente , non ho Privacy, ma non sono mai stato così felice “.

Non ho niente “. L’obiettivo é la confisca di tutta la piccola proprietà ( conti correnti , case, automobili, ma anche strumenti di prima necessità).

Non ho privacy “. Qui l’obiettivo è il controllo assoluto di tutti i cittadini che i nuovi dispositivi digitali rendono possibile. E non si tratta solo di un controllo esterno. Come oramai tutti sapranno l’attuale green pass rappresenta il primo nucleo dell’identità digitale già prevista dall’Unione Europea.  

Il green pass  non fa capo al ministero della Salute, come molti credono, ma  all’Agenzia delle Entrate. Il controllo non sarà dunque solo vaccinale, ma avrà ad oggetto tutti i nostri spostamenti e tutte le nostre transazioni economiche.

In un precedente libro ‘La quarta rivoluzione digitale ‘ Schwab ci racconta che il passaggio successivo sarà il controllo interno dell’uomo tramite un microchip impiantato direttamente nel cervello.
Tutti questi strumenti hanno  secondi obiettivi.
La pandemia serve ad abituarci ad una nuova normalità . Lo strumento del controllo è costituito dalla rivoluzione digitale. 
L’obiettivo è l’agenda verde basata sulla decrescita e sulla deindustrializzazione.    

Scopo di tutti i filantropi è liberare la terra Gaia dall’uomo che ne é in qualche modo il virus. Concludendo questi due anni ci hanno offerto lo spettacolo di una grande SCHIZOFRENIA.  Da un lato le élites che costruiscono con successo la loro utopia e che procedono, passo a passo , avanzando in questa direzione.
Dall’altro il popolo imprigionato progressivamente  nella  ‘nuova normalità ‘  ed  incapace di vedere oltre la paura della pandemia.            Queste due dimensioni coesistono alla luce del sole.  Le élites non fanno altro che riunirsi e consultarsi in incontri ufficiali. Il popolo rinchiuso nel terrore del virus e nella propaganda dei media mainstream.
Se fossimo in un film lo vedrei costruito come una sorta di montaggio alternato in cui le due storie procedono parallele prima di giungere al conflitto finale. Fortunatamente oggi, accanto alle élites e al popolo della televisione, 
si sta creando un popolo del dissenso che si costruisce su internet come fonte di informazione e sulle piazze. Le piazze stanno crescendo. Ma é importante che conoscano tutta la verità e non solo quella piccola parte che riguarda la loro quotidianità. Quando in televisione ho esposto il Grande  Reset, un giornalista mi ha chiesto  “Cosa c’è di male a volere un mondo migliore ?“ Io ho ribattuto. Il mondo migliore lo dobbiamo decidere noi, il popolo, sinché siamo in democrazia.  

Oggi l’influenza del  Grande Reset  sulle nostre vite è sotto gli occhi di tutti.  Le proteste di piazza avevano colpito Draghi che esitava in merito alle decisioni da prendere, per non esasperare ulteriormente le piazze.  La visita di Schwab in Italia, visita ufficiale  e non smentita, ha dettato la linea più dura: Super green pass e vaccinazione dei bambini.  Il WEF spinge perché non ci sia ritorno. Fa terra bruciata perché il ritorno alla normalità non sia possibile. Non sarà più possibile lavorare,  né condurre una vita normale. 

Draghi ha detto una frase inquietante che suona più o meno così: Spero che i No Vax si pentano e rientrino in società “, come se il vaccino rappresentasse il nuovo contratto sociale.
Ancora più inquietante sono i vaccini ai bambini. I bambini rappresentano il futuro dell’umanità. Ma nei piani delle élites, per l’umanità, non ci deve essere futuro !  

Non tutti sanno che dal  12 al 14 novembre si è svolto a Dubai l’ennesimo consesso del  World Economic Forum, chiamato Narrazioni.  In questo consesso Bezos, CEO dì Amazon, ha esposto il suo concetto di futuro. L’uomo deve abbandonare la Terra per popolare le colonie spaziali del futuro. La Terra deve diventare un parco naturale incontaminato.  Per le élites non c’è posto per noi sulla Terra.

Come possiamo continuare ad obbedire, come sta già facendo la maggioranza della società?
Come possiamo ancora credere che  “andrà tutto  bene? “

Carlo Freccero

Carlo Freccero (Savona, 5 agosto 1947) è un critico televisivo, dirigente d’azienda, autore televisivo, massmediologo. Dirigente televisivo italiano con alle spalle diversi anni come responsabile del palinsesto televisivo in Fininvest, nel 1996 è stato nominato direttore di Rai due. Sotto la sua direzione (1996-2002) la rete ha acquisito un’identità riconoscibile e si è orientata verso un pubblico giovane; sono gli anni di M. Santoro, S. Dandini e D. Luttazzi (fra gli altri). I contrasti con i vertici Rai hanno portato F. a concentrarsi per qualche anno sull’insegnamento (Università Roma Tre e presso gli atenei di Genova e Savona), prima di assumere la presidenza di Raisat (2007-10) e la direzione di Rai quattro (dal 2008 al 2013). Nel 2015 è stato eletto membro del consiglio di amministrazione della Rai. Nel 2018 è stato nominato direttore di Rai due. Tra le sue pubblicazioni: News from everywhere (2008); Televisione (2010); L’idolo del capitalismo (2016); Fata e strega (2019).

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