Il seguente commento relativo alle ultime dichiarazioni di Zuckerberg, le cui decisioni lo assolvono incidentalmente dalla sua complicità in un’operazione di disinformazione pianificata ed eseguita dall’alto, suggerisce che la luce abbia trionfato sulle tenebre. Questa è l’apparenza, non c’è dubbio che i grandi attori siano abili nel cambiare strumenti.
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La decisione di Meta di porre fine alla collaborazione con i fact-checkers non solo segna una svolta per piattaforme come Facebook e Instagram, ma evidenzia anche un preoccupante spostamento di potere. Mentre Mark Zuckerberg presenta la decisione come un passo verso la “libertà di espressione”, sullo sfondo emerge uno sviluppo che rivela un controllo più profondo da parte di istituzioni statali-militari come la NATO.
Tuttavia, questo spostamento non riguarda solo il controllo delle informazioni. Come dimostrano recenti notizie provenienti dai Paesi Bassi, l’influenza della NATO si estende ben oltre l’ambito della politica di sicurezza. Il nuovo Ministro della Sanità olandese ha confermato che le misure di politica sanitaria sono direttamente collegate alle linee guida della NATO. Ciò dimostra che la NATO sta sempre più definendo la direzione non solo nelle questioni informative, ma anche in altre aree socialmente rilevanti.
NATO: da potenza di sicurezza a potenza informativa e sanitaria
La NATO, tradizionalmente un’alleanza militare, ha ampliato il suo ruolo negli ultimi anni. Inizialmente si è concentrata sulle minacce ibride, come i cyberattacchi e la disinformazione. Ora l’organizzazione sembra estendere il suo raggio d’azione a settori come la politica sanitaria. Il fatto che la NATO stabilisca direttamente le linee guida per le misure sanitarie nazionali, come confermato nei Paesi Bassi, dimostra quanto sia profonda la sua influenza.
Nel contesto del controllo delle informazioni, la NATO ha recentemente adottato un concetto congiunto per combattere la disinformazione. L’obiettivo è quello di arginare le minacce ibride, come la propaganda diretta dallo Stato o la manipolazione mirata. Ma chi definisce cosa si intende per disinformazione? E come si fa a garantire che questa definizione non sia usata impropriamente per sopprimere le opinioni dissenzienti?
La transizione dalla meta alla NATO
Meta si è ritirata dal fact-checking – una misura che inizialmente sembra un passo verso la decentralizzazione e la libertà di opinione. Ma invece della creazione di un ambiente informativo aperto e pluralistico, la NATO sembra ora colmare questa lacuna. Un’organizzazione largamente dominata dagli Stati Uniti e i cui obiettivi sono principalmente militari e geopolitici sta assumendo un ruolo centrale nel controllo del flusso di informazioni.
Mentre Meta, in quanto attore del settore privato, era soggetto almeno a un certo controllo pubblico, la NATO, alleanza politico-militare, si sottrae a questa trasparenza. Il trasferimento del controllo delle informazioni da un’azienda tecnologica a un’istituzione militare potrebbe mettere a repentaglio le basi della libertà di espressione e del dibattito democratico nel lungo periodo.
Informazione e controllo sanitario: una combinazione pericolosa
Il fatto che la NATO sia coinvolta anche nelle misure di politica sanitaria, come dimostrano le dichiarazioni del Ministro della Salute olandese, evidenzia il crescente squilibrio di potere. La sovranità nazionale sembra essere sempre più sacrificata a favore di un meccanismo di controllo centralizzato e internazionale. Quando la NATO determina sia i flussi di informazioni che le linee guida della politica sanitaria, si crea una pericolosa concentrazione di potere che potrebbe minacciare sia i valori democratici che la libertà individuale.
La NATO e l’Agenda 2030: controllo totale delle agende globali
Oltre a controllare l’informazione e la salute, la NATO svolge un ruolo centrale nell’attuazione dell’Agenda 2030, come dimostrano i documenti pubblicati di recente. Questa agenda, originariamente concepita come un progetto della società civile per promuovere la sostenibilità e la cooperazione globale, prevede un crescente coinvolgimento delle strutture militari. La NATO dovrà svolgere un ruolo chiave non solo nelle questioni di sicurezza, ma anche in settori quali la lotta alle pandemie, il cambiamento climatico e l’approvvigionamento energetico.
Cosa resta ai cittadini?
I cittadini sono sempre più ridotti a spettatori passivi di questo processo. Le decisioni che hanno un impatto diretto sulla loro vita – che si tratti di informazione o di politica sanitaria – sono prese da istituzioni che non sono rinomate per la loro trasparenza e responsabilità democratica. Le voci critiche possono essere più facilmente liquidate come “disinformazione”, mentre le misure di politica sanitaria sono controllate da linee guida internazionali che eludono gli interessi nazionali.
Conclusione: una centralizzazione strisciante del potere
Lo sviluppo del controllo dell’informazione e della salute da parte della NATO è allarmante. Ciò che viene venduto come lotta alla disinformazione e alle crisi globali comporta il pericolo di una nuova era di controllo centralizzato. È fondamentale rimanere critici e analizzare apertamente le strutture di potere che si stanno formando sullo sfondo. Perché le domande fondamentali rimangono: Chi controlla i controllori? E come possiamo garantire che la verità e la politica sanitaria non diventino strumenti di giochi di potere geopolitici?
FONTE https://uncutnews.ch/von-meta-zur-nato-ein-stiller-machtwechsel-in-der-informations-und-gesundheitskontrolle/
SULLA PAGINA NATO
L’approccio della NATO per contrastare le minacce informative
Ultimo aggiornamento: 19 dicembre 2024
Gli attori maligni conducono abitualmente operazioni informative ostili contro la NATO, i suoi Paesi membri e i suoi partner. Le minacce informative sono attività intenzionali, dannose, manipolative e coordinate – tra cui la manipolazione e l’interferenza delle informazioni da parte di attori stranieri e la disinformazione diffusa attraverso i media tradizionali e sociali – volte a creare confusione, approfondire le divisioni, destabilizzare le società e, in ultima analisi, indebolire l’Alleanza. La NATO lavora a stretto contatto con gli alleati e i partner per comprendere, contrastare e costruire la resilienza contro queste minacce informative. ...https://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_219728.htm
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