Cosa ci aspetta nel prossimo futuro: Ricordate il film Minority Report, un film del 2002 diretto da Steven Spielberg, dove Tom Cruise controllava i computer con la mente? Esiste la neuroergonomia che non è così estrema, ma ci sta andando vicino. Questa disciplina studia come il nostro cervello si comporta durante le attività quotidiane sul lavoro, e lo fa utilizzando dispositivi indossabili per monitorare l’attività cerebrale. Vedi qui
Il cervello controlla il computer, il che significa che il computer potenzialmente controllava ol cervello , non è così?
Nel 2015 Hitachi ha annunciato un software in grado di prevedere i reati. Che fine ha fatto?
Il settore militare è, ovviamente, molto avanti. Spielberg è stato sostenuto da questo settore di esperti, le sue visioni non sono certamente un caso. È singolare che la fantascienza preveda gli sviluppi con decenni di anticipo e che i militari siano decenni avanti rispetto a ciò che sappiamo.
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DARPA, l’agenzia per la ricerca avanzata del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, sta sviluppando un nuovo programma di intelligenza artificiale chiamato “Theory of Mind” (Teoria della mente). L’obiettivo? Prevedere le azioni degli avversari e migliorare le strategie di sicurezza nazionale.
Immaginate un’intelligenza artificiale in grado di anticipare le mosse di un avversario, che sia uno stato ostile, un’organizzazione criminale o un singolo individuo. Sembra fantascienza o l’inizio di un film alla Minority Report, ma è proprio quello a cui sta lavorando DARPA con il suo nuovo programma “Theory of Mind”.
L’agenzia americana, nota per aver finanziato progetti innovativi che hanno portato allo sviluppo di tecnologie come internet stessa e il GPS, punta a creare un sistema che combini algoritmi avanzati con l’esperienza umana per analizzare e simulare scenari di sicurezza nazionale. In questo modo, i decisori politici e militari potranno avere un quadro più chiaro delle possibili azioni degli avversari e adottare strategie più efficaci per dissuaderli o incentivarli a comportarsi in modo diverso.
Ma come funziona esattamente “Theory of Mind”? Il programma si basa sull’idea che sia possibile comprendere le strategie degli avversari non solo analizzando le loro azioni passate e presenti, ma anche prevedendo come queste potrebbero evolvere in futuro. Per farlo, l’IA di DARPA analizzerà grandi quantità di dati, tra cui informazioni pubbliche, comunicazioni intercettate e persino i profili social degli individui considerati “avversari”.
Il sistema sarà in grado di identificare schemi e tendenze nel comportamento degli avversari, valutare il loro stato d’animo e le loro motivazioni, e persino simulare le loro reazioni a diverse situazioni. In questo modo, i decisori potranno avere un vantaggio strategico, anticipando le mosse degli avversari e prendendo decisioni più informate.
A capo del progetto c’è Eric Davis, esperto di intelligenza artificiale e machine learning, che prima di entrare in DARPA ha lavorato per Galois, un’azienda specializzata in ricerca e sviluppo che collabora con diverse agenzie governative, tra cui la comunità di intelligence americana e la NASA.
Tuttavia, il progetto “Theory of Mind” solleva anche alcune preoccupazioni. In primo luogo, c’è il rischio che l’AI venga utilizzata per monitorare e prevedere il comportamento di chiunque venga considerato una “minaccia”, anche se non ha commesso alcun crimine. Inoltre, la definizione stessa di “avversario” è piuttosto ampia e potrebbe includere non solo stati ostili, ma anche gruppi di attivisti, giornalisti o semplici cittadini critici nei confronti del governo.
Non è la prima volta che DARPA si cimenta in progetti di questo tipo. In passato, l’agenzia ha lanciato programmi come il “Total Information Awareness” (TIA), che mirava a raccogliere e analizzare enormi quantità di dati per identificare potenziali terroristi. Il TIA fu però abbandonato a causa delle forti critiche da parte dell’opinione pubblica e delle organizzazioni per i diritti civili, che lo consideravano una violazione della privacy. Anche il programma “LifeLog”, lanciato nel 2003, aveva l’obiettivo di creare un database completo delle esperienze individuali, ma fu abbandonato poco dopo il suo lancio.
FONTE https://www.hdblog.it/tecnologia/articoli/n604111/ai-prevede-umani-tecnologia-darpa/
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